I nuovi dati sulla diffusione dell’ICT la Corea batte tutti, mentre l’Italia arranca come al solito
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Da Ginevra arrivano puntuali i nuovi dati sulla diffusione dell’ICT.
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Due le notizie principali: crescita delle comunicazioni mobili e caduta libera delle linee fisse.
A fare da traino, di nuovo, la Corea.
L’ITU, International Telecommunication Union, ha terminato il rapporto che monitora lo sviluppo dell’Information Tecnology nel mondo.
I risultati confermano l’ascesa della tecnologia mobile, per la quale si registra un nuovo incremento tanto che, si calcola, entro la fine del 2013 si toccherà la notevole quota di 6,8 miliardi di connessioni.
La rilevanza dei numeri è di immediata evidenza: in pratica risulta una connessione ogni abitante del pianeta.
E’ chiaro che il dato dipenda dal fatto che molti sono possessori di più dispositivi mobili, ma resta comunque un indice di penetrazione del 92,6 %. Quasi 93 connessioni ogni cento abitanti.
A trascinare i settori esaminati sono i paesi in via di sviluppo, che si stanno via via avvicinando a colmare il divario digitale. Tra i dati più interessanti vi sono sicuramente quelli del Bahrain, del Brasile, del Ruanda.
Per quanto riguarda in particolare i cellulari, l’India sembra davvero decisa a fare la parte del leone, confermando un trend partito nel 2011 che ha portato quasi a raddoppiare il numero di abbonamenti sottoscritti.
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In forte calo invece le linee fisse, solo 16,5 ogni 100 abitazioni.
Il premio per il trend di sviluppo più forte, e a quanto pare più costante, va ancora una volta all’area coreana, in particolare alla Corea del Sud, che batte tutti quanto a sviluppo ICT.
La classifica viene stilata ogni anno sulla base del c.d. Development Index, per il quale vengono presi in considerazione una decina di parametri significativi dello sviluppo dell’information tecnology.
Medaglia d’argento alla Svezia. Seguono a ruota Finlandia e Giappone, confermando il loro strapotere in campo tecnologico.
E l’Italia? Risultati poco incoraggianti quelli del nostro Paese, che sembra scontare una arretratezza che poco si addice alla sua caratura: siamo al trentesimo posto, appena prima del Qatar e superati dalle Barbados.
Un piccolo spiraglio incoraggiante arriva però dalla Top Twenty dei mercati, che vede l’Italia all’ottavo posto tra i venti mercati risultati più redditizi per il settore.
Tallonati dalla Corea siamo però ben lontani da i dati favorevoli registrati da Stati Uniti, Giappone e Cina, che si riconfermano ai vertici ed è ancora notevole anche il divario rispetto alle vicine Francia e Germania, rispettivamente al sesto e quinto posto.
Unico dato globale negativo, l’andamento complessivo previsto: dopo aver toccato la vetta nel 2008 sia investimenti che tasso di crescita dell’ICT, seppur in rialzo, sembrano ormai aver imboccato la strada del’assestamento.
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