Le nuove tasse sui tablet e smartphone ed il mondo digitale che finanzieranno lo sviluppo della cultura in Francia
Arriva dalla Francia una notizia che non mancherà di far discutere anche qui in Italia. Il governo francese, infatti, per cercare di contrastare la crisi imperante nel settore cultura, potrebbe decidere di imporre una tassa sugli smartphone e sui tablet: il denaro così ricavato verrebbe utilizzato proprio per finanziare la cultura.
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L’idea è venuta esaminando il rapporto di un’indagine svolta tra la gente, soprattutto tra i possessori di dispositivi tecnologici all’ultima moda; il giornalista che ha svolto l’inchiesta, Pierre Lescure, apprezzato imprenditore proprio nel settore cultura, a breve verrà ricevuto dal Presidente François Hollande. Lescure, che in patria ha fondato Canal Plus e attualmente è direttore del Teatro Marigny, presenterà a Hollande anche dei rapporti elaborati da esperti su dati rigorosamente reali.
Questo perché la Francia e il suo Presidente sono ben decisi a difendere la cultura dalla crisi economica che vede questo settore come uno dei più minacciati in assoluto; ma la Francia è anche e soprattutto cultura, e difenderla significa sovvenzionare teatri, cinema, case editrici e artisti, dando nuova linfa vitale a quel settore creativo che da sempre rappresenta una delle eccellenze francesi nel mondo.
Il denaro, manco a dirlo, non c’è, eppure esiste un settore che non conosce crisi – o che perlomeno la subisce meno degli altri – e che di settimana in settimana sforna nuovi prodotti sempre più costosi: si tratta del comparto tecnologico, in particolar modo quello relativo ai tablet e agli smartphone, oggetti che figurano costantemente tra i più venduti in Francia. Perché dunque non ricavare il denaro necessario proprio da colossi extraeuropei come Samsung ed Apple? Da qui l’idea di tassare prodotti tutti quei connettono alla rete in tempo reale, e che, tra le altre cose, risentono della pirateria informatica: sono moltissimi, infatti, i francesi che tramite essi acquistano illegalmente musica, video e ora anche libri in formato e-book.
A rivelarlo è Le Fidaro: sulle pagine del il prestigioso tabloid, Lescure accusa senza mezzi termini i francesi di fare i taccagni quando si tratta di sborsare pochi euro per un cd originale (con grave danno per la cultura), e di spendere poi centinaia di euro per smartphone all’ultima moda. Lo scopo del rapporto e delle leggi che ne potrebbero conseguire è proprio quello di riequilibrare tale situazione a favore della cultura, sempre più bistrattata, sottovalutata e ora anche derubata dalla pirateria digitale. Questa strenua difesa della cultura prevede anche un maggiore controllo della rete, per impedire agli internauti di scaricare illegalmente musica, film e libri, ma c’è da aspettarsi che incontrerà non poche opposizioni, soprattutto dagli amanti della tecnologia.
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