I numeri dell’ecommerce in italia in forte crescita anche se ancora non è colmato il gap con gli altri paesi europei
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L’andamento dell’e-commerce nel nostro paese e le previsioni per il 2013, evidenziate dal consueto rapporto annuale dell’Osservatorio eCommerce B2C della School of management del Politecnico di Milano, portano alla luce una situazione a due facce.
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Se da un lato il commercio elettronico nel nostro paese ha un tasso di crescita che, annualmente, si attesta sul 18% e per il 2013 si prevede che le transazioni commerciali effettuate via smartphone subiranno un incremento di oltre il 250%, dall’altro lato la forbice con gli altri paesi si è fatta più ampia, anche a causa della deficitaria presenza, in questo ambito, di settori importanti come quello alimentare.
Il tasso di crescita si attesta per il quarto anno consecutivo sulla doppia cifra, con margini di crescita ancora notevoli, se si considera che a tutt’oggi le vendite online rappresentano solo il 3% di quelle effettuate nel nostro paese.
La parte del leone la fa, anche quest’anno, il settore turistico, che da solo rappresenta circa il 45% delle transazioni commerciali effettuate online, facendo segnare un +13% rispetto all’anno scorso.
In forte crescita anche il settore dell’abbigliamento e quello dell’elettronica, i quali fanno segnare un aumento tra il 20 e il 30% rispetto al 2012. Il rapporto evidenza anche la forte crescita dell'”export”: gli stranieri che acquistano online sui siti nostrani sono aumentati di circa il 30% rispetto a dodici mesi fa.
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Ma quali sono le cause di questa crescita? Secondo il rapporto questi dati sono dovuti al proliferare dei siti di “couponing”, alla “crescita strutturale sul web dei club online” e alla maggiore attenzione che alcune grandi marche e realtà imprenditoriali danno, ormai da tempo, al settore della compravendita online.
Alessandro Perego, uno degli autori del rapporto ha dichiarato che “tanti segnali dimostrano il crescente interesse del mondo retail tradizionale e anche dei produttori per lo sviluppo del canale dell’ecommerce” ma ha aggiunto che la crescita di questo settore potrebbe essere addirittura “a tre cifre”, se non fosse per la presenza di “alcuni ostacoli, di tipo culturale oltre che logistico e organizzativo, che impediscono un decollo vero e proprio”.
Altro dato interessante è quello secondo cui gli italiani hanno speso online, nel 2013, circa 12,6 miliardi: con un aumento della spesa che si attesta ad un +15% rispetto all’anno scorso.
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I dati sono certamente positivi ma, come detto, non è tutto oro quel che luccica. La ricerca ha infatti messo in risalto come il mercato dell’e-commerce italiano cresca a ritmi più bassi rispetto a quelli degli altri paesi europei. Questi ultimi hanno tassi di crescita che, in valore assoluto sono più bassi, attestandosi tra il 10 e il 12%, ma che risultano comunque migliori di quello nostrano, partendo da un “transato molto superiore” a quello nostrano.
Basti pensare che l’e-commerce in Italia vale meno di un sesto rispetto a quello del Regno Unito. Anche il paragone con i nostri cugini transalpini e con i tedeschi ci vede uscire sconfitti: insomma, il commercio elettronico in Italia, seppure in forte crescita, non è ancora utilizzato, dai consumatori, allo stesso livello degli altri paesi europei.
Gli autori dello studio hanno comunque affermato che, con il diffondersi di smartphone e tablet, è probabile che nei prossimi anni il nostro paese riesca a ridurre il gap che, nel commercio elettronico, ancora lo separa dagli altri paesi.
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