Niente Iphone mini economico: il vicepresidente marketing di Apple Schiller respinge l’ipotesi
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In questi ultimi giorni si è parlato con insistenza di una possibile svolta da parte di Apple: l’immissione sul mercato di un iPhone “mini”, ovvero a basso costo oltre che ridotto nelle dimensioni.
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Un’operazione che da una parte permetterebbe ad Apple di avere accesso ad una fetta di mercato fin qui aliena all’azienda di Cupertino, ovvero quella degli smartphone a costo limitato; dall’altra però, rappresenterebbe un tradimento a quella che era la filosofia dello storico CEO Steve Jobs, che puntava sull’esclusività del marchio e della quantità dei materiali a dispetto di prezzi più alti e di quantità più limitate dei prodotti sul mercato.
Il 2013 si preannuncia però come un anno di profonde trasformazioni nel mercato della telefonia e degli smartphone in particolare, con Samsung pronta a sviluppare nuovi prodotti tesi a consolidare i grandi numeri ottenuti nel 2012, ed aziende come Google-Motorola e Sony pronti ad immettere nuovi apparecchi che preannunciano addirittura di rivoluzionare il mercato.
Se Apple non si adeguasse, perderebbe la fetta di mercato relativa agli smartphone a basso costo che coinvolge soprattutto i paesi in via di sviluppo, e dunque secondo le stime oltre un miliardo di potenziali nuovi clienti.
A frenare gli entusiasmi di quella che però sembra una svolta imminente ci ha pensato Phil Schiller, vicepresidente marketing di Apple e, in virtù di questa carica, probabilmente la persona meglio informata assieme all’attuale CEO Tim Cook delle possibili mosse future dell’azienda di Cupertino.
E Schiller è stato piuttosto stringente sull’argomento: a suo avviso, le voci sempre più numerose sul rilascio di un iPhone mini che potrebbe addirittura avvenire prima della fine del 2013, sono del tutto infondate.
Il punto di vista espresso da Schiller è stato estremamente chiaro: è vero che il mercato degli smartphone a basso costo, ed in particolare quello cinese, è in grande espansione, ed Apple in questa fetta del settore della telefonia occupa una quota del venti per cento circa.
E’ altrettanto vero però che le ultime scelte di marketing dell’azienda di Cupertino hanno garantito il settantacinque per cento dei profitti rispetto agli investimenti operati. Un ampio margine di guadagni garantito proprio dalle specifiche scelte commerciali di Apple, tese verso la assoluta qualità dei componenti utilizzati, come ad esempio quelli che hanno sancito il grande successo di iPhone 5 nel 2012.
Il display retina, innanzitutto, che ha fornito una risoluzione d’immagine sul display mai raggiunta prima con altri dispositivi Apple; e quindi il guscio cosiddetto “unibody”, la scocca unica che compone lo scheletro dei prodotti Apple, dai computer portatili all’iPhone, che ne garantiscono resistenza e durevolezza nel tempo.
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Una qualità che dunque secondo Schiller ha permesso ad Apple di ottenere profitti al momento assolutamente irraggiungibili, in proporzione, per qualunque azienda della concorrenza.
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