I tweet più imbarazzanti dei politici tra quelli che hanno fatto la storia di Twitter

Quali sono i tweet che hanno fatto la storia di Twitter? Grazie a Topsy, il motore di ricerca da qualche giorno in Rete pensato proprio per il social network dell’uccellino, li si può facilmente elencare.
Cominciamo col primo cinguettio in assoluto: è stato mandato in Rete dal fondatore di Twitter Jack Dorsey il 21 marzo 2006. Il primo hashtag? Finora è stato sempre Chris Messina, un ex dipendente Google ora dirigente della piattaforma NeonMob, a vantarsi di aver inventato il cancelletto davanti alla parola chiave per raggruppare una conversazione attorno a un determinato argomento. Il primo che lanciò fu #barcamp. Ma già prima di lui qualcuno aveva intuito questa soluzione senza, tuttavia, sistematizzarla.
Ora sono andati un pò in disuso, ma sapete chi è stato il primo a lanciare il #FollowFriday (conosciuto con l’acronimo #FF), l’abitudine di segnalare, ogni venerdì, gli utenti più meritevoli di essere seguiti? Fu – nel lontano ottobre 2008 – Elwyn Jenkins, uno studente universitario australiano che proponeva di seguire l’account dell’amico Louise Curtis.
In Italia, invece, come è nata la stella di #sapevatolo, l’hashtag nato per segnalare informazioni o non essenziali o, ironicamente, che si vuole far passare con un certo clamore? Nel maggio 2009, grazie a Davide Rapetti, che lo usò per consigliare una app che permetteva di segnalare i risultati su Facebook.
E quelli che hanno fatto la storia dei politici? Ecco: al netto delle litigate tra vip, sono i loro i cinguettii d’annata più imbarazzanti. Due esempi lampanti: il primo tweet di Obama è dell’aprile 2007 e riguardava la raccolta firme per la fine della guerra in Iraq. Il primo di Enrico Letta è dell’11 gennaio 2012 e aveva come hashtag #porcellum: si leggeva che bisognava cambiare la legge elettorale “da subito”. Cinguettio al vento.
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