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Lampedusa chiama, Italia risponde. Dall’isola siciliana famosa per gli sbarchi dei clandestini, arriva, tramite i social network, la richiesta di avere dei libri di qualsiasi genere, usati e non, da parte del sindaco Giusi Nicolini e in poco tempo, al Comune isolano arriva una valanga di email, post e tweet di conferma.
La tecnologia, quindi, aiuta anche la solidarietà. Se su Facebook la prima cittadina ha aperto il gruppo ‘Libri per Lampedusa’, su Twitter, l’hashtag #Lampedusalegge è stato tra i più utilizzati.
“Non mi aspettavo tutta questa solidarietà – ha commentato il sindaco – Del resto, la nostra era una richiesta giustificata: chi vivrebbe su un’isola privandosi del piacere della lettura? A Lampedusa non c’è neanche una libreria, nè una biblioteca”. Ma tra poco…
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