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Come e perché scegliere una Flotta di auto “Verde” a basso consumo ed inquinamento – Expense Reduction Analysts

  • Redazione Assodigitale
  • 6 Ottobre 2013
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Parco auto “verde”


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Negli ultimi dieci anni si è resa disponibile sul mercato una vasta gamma di auto verdi, ampliando così la scelta dei gestori di flotte. Scegliere un parco auto verde è divenuta quindi una opzione più comune per le imprese. Sono molte le ragioni che giustificano questa scelta:

Obiettivi ecologici: l’Unione Europea ha fissato delle regole per diminuire la dipendenza dai combustibili fossili e le emissioni di gas serra (soprattutto CO2, NO2, NOx e particolato).  Alle  imprese sono stati proposti obiettivi per diventare più rispettose  dell’ambiente. Optare per un parco verde è uno dei modi per raggiungere questi obiettivi.

Costi di esercizio: la riduzione della dipendenza da benzina e diesel e dai loro prezzi instabili, avrà un impatto nel bilancio di questa categoria di spesa.

Incentivi fiscali: oltre metà dei Paesi Membri  dell’Unione Europea offre incentivi finanziari o sgravi fiscali per le aziende che scelgono di guidare “verde”. Questi possono consistere in riduzioni fiscali, prestiti, esenzioni e pagamenti di bonus per gli acquirenti di vetture elettriche, ibride o a gas naturale.

Conformità a direttive locali: ci possono essere  politiche ambientali in vigore in un particolare settore o area geografica che richiedono l’uso di specifici veicoli ecologici, ad esempio l’ISO  14001 (per la gestione ambientale).

Pressioni ambientali: gruppi ambientalisti, clienti, azionisti, ecc. possono spingere le imprese a migliorare le loro credenziali “verdi”.

Tuttavia le auto verdi sono più costose da acquistare rispetto a quelle tradizionali a benzina e diesel. In questa situazione di mercato delle auto “verdi” relativamente nuovo e in espansione, il noleggio a lungo termine è l’opzione più appropriata per garantire alle imprese i benefici dei più recenti progressi tecnologici e per permettere di avere veicoli a basso consumo nella loro flotta.

Principali tipi di auto verdi

Le auto verdi includono quelle alimentate da carburanti alternativi come il GPL e il metano, così come quelle elettriche/ibride. Nel seguito di questo articolo si parlerà in dettaglio di queste ultime. Le auto elettriche e ibride sono in circolazione da un po’ di tempo, ma l’interesse delle aziende ha iniziato a crescere negli anni 2000 quando la Toyota ha presentato il suo modello con motorizzazione ibrida elettrica/benzina.

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Ibride (HEV)

Le ibride utilizzano un motore a combustione interna, benzina o diesel, che fornisce la maggior parte della potenza, e un motore elettrico. La potenza necessaria per il motore elettrico è generata durante la guida e non vi è alcuna necessità di ricarica esterna della batteria. I più recenti veicoli ibridi usano il solo motore elettrico alle basse velocità, e lo sfruttano per fornire una spinta in più a tutti i regimi.

Ibride Plug-in (PHEV)

Questi veicoli sono più recenti ma il principio è lo stesso delle ibride, cioè la combinazione di un motore a combustione interna con uno elettrico, basato su una batteria di capacità elevata. Il motore a combustione interna è sempre il motore principale e quello elettrico può essere usato anche per alimentare l’auto a velocità normali. La macchina può essere collegata a una presa di corrente per ricaricare la batteria ad alta capacità aumentando così la frazione di potenza elettrica utilizzata rispetto quella tradizionale. I veicoli ibridi Plug-in sono quindi più ecologici degli ibridi, con il più basso consumo di carburante e le minori emissioni di gas serra. La batteria completamente carica consente un’autonomia di meno di 100 chilometri, questo significa che il PHEV è adatto per lo più al pendolarismo, ma non per i lunghi viaggi.

Ibride con range extender

Questi veicoli sono più recenti. La combinazione di un motore a combustione interna e uno elettrico è la stessa esposta in precedenza, tuttavia il motore elettrico è qui il motore primario. Quello a combustione interna serve solo per alimentare un generatore che ricarica le batterie, e quindi estende l’intervallo di funzionamento del veicolo. Per maggiore efficienza, può essere collegato a una presa di corrente per la ricarica. Veicoli con range extender sono altrettanto ecologici delle auto ibride, con bassi consumi di carburante e minori emissioni di gas serra.
La batteria completamente carica dura meno di 100 chilometri, tuttavia il motore a combustione interna (range extender) permette di aumentare significativamente l’autonomia. Questo tipo di auto è quindi adatto al pendolarismo “lunga distanza” ma non ai lunghi viaggi.

Elettriche (EV)

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Questi veicoli dispongono del solo motore elettrico e utilizzano una batteria ricaricabile. Non emettono sostanze inquinanti, sono molto silenziosi e comodi da guidare e richiedono meno manutenzione delle auto a combustione interna. Gli svantaggi sono il tempo di ricarica per la batteria (4-8 ore), l’autonomia (meno di 200 chilometri) e la disponibilità di stazioni di ricarica. La batteria è anche piuttosto ingombrante e costosa da sostituire.

Molti dei principali produttori di auto offrono oggi una gamma di veicoli elettrici.

Gestire una flotta verde

Il primo passo è quello di conoscere le precise esigenze del business (trasporto di merci o di persone vettore, modelli di viaggio, chilometraggio …) e definire il modello, la forma e le dimensioni dei veicoli necessari, nonché il tipo di motore.
Poi occorre verificare se i veicoli verdi disponibili a noleggio soddisfano le esigenze identificate e controllare i dati di guida provenienti da riviste specializzate o da organizzazioni di consumatori, perché saranno più precisi sul consumo del veicolo rispetto a quanto pubblicizzato e descritto sui manuali del produttore (le statistiche dimostrano che il consumo di carburante è mediamente superiore del 15% di quello indicato dal costruttore).

Questa ricerca sarà utile per scegliere la “best in class” auto, quella che soddisfa maggiormente le esigenze e il budget. I dati raccolti devono includere non solo i consumi e il prezzo d’acquisto ma anche la quantità di emissioni inquinanti, le prestazioni su strada e il deprezzamento dell’auto. Questi dati saranno la base su cui impostare gli obiettivi di miglioramento.
E’ importante poi sviluppare una policy aziendale sull’utilizzo della flotta su misura per il business aziendale ma che comprenda anche la promozione di veicoli ecologici, la gestione del carburante e dei consumi di energia elettrica, la riduzione del chilometraggio, la pianificazione dei viaggi e la formazione dei conducenti.

Educare i conducenti

Le statistiche mostrano che i conducenti sono di solito meno attenti con i veicoli della flotta di quanto lo siano con le proprie auto e ciò si traduce in un maggiore chilometraggio, consumo di carburante ed emissioni di carbonio.
Questa situazione, e il fatto che gli ibridi o veicoli elettrici richiedono tecniche di guida moificate, rende necessario fornire una formazione specifica ai conducenti riguardo la consapevolezza dei problemi ambientali, una guida efficiente e la riduzione dei costi. I conducenti devono conoscere le specifiche del proprio veicolo e devono adattare il loro comportamento di guida al fine di ottenere un consumo di carburante vicino a quello indicato dal costruttore e generare risparmio. I viaggi più lunghi possono essere sostituiti da conferenze telefoniche o effettuati con i mezzi pubblici. Inoltre, i limiti di velocità devono essere rispettati e, a questo proposito, i furgoni commerciali sono sempre più spesso dotati di limitatori di velocità. I dipendenti devono essere coinvolti per assicurarsi che l’esperienza della flotta verde sia un successo e spesso si rivela fondamentale poter contare anche su un certo supporto HR. Senza l’aiuto di questa “guida verde”, i conducenti non potranno sfruttare al meglio le vetture e i risparmi attesi e gli obiettivi verdi non saranno raggiunti.

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Manutenzione e monitoraggio
Come per i veicoli tradizionali, un regolare servizio di manutenzione aiuta a ridurre il consumo e le emissioni di carbonio, come il controllo della pressione dei pneumatici, il cambio dell’olio e dei filtri dell’aria. Ci sono anche strumenti tecnologici come il GPS (navigatore), software di gestione del carburante, ecc. che aiutano ad ottimizzare la pianificazione del percorso efficiente e il controllo del chilometraggio.

Occorre tenere monitorata la flotta, raccogliendo dati sulle prestazioni di ogni vettura su base regolare: consumi, emissioni inquinanti, prestazioni su strada, la distanza coperta e il deprezzamento. Questo darà una chiara idea sull’efficienza della guida dell’auto; da notare che un veicolo verde guidato male può generare gas serra in misura maggiore di una macchina tradizionale. Questo consentirà un confronto tra i vari conducenti e permetterà di identificare le opportunità di miglioramento.


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