Whatsapp ascolta le nostre telefonate
Ricercatori delle università di Brno e di New Haven hanno analizzato le modalità di crittografia utilizzate da Whatsapp, arrivando a intercettare i dati che l’applicazione trasmette ai server: numero chiamato, orario, durata della conversazione e gli indirizzi Ip.
ISCRIVITI ORA USANDO IL CODICE – SWISSBLOCKCHAIN10 – PER AVERE LO SCONTO DEL 10% SUL BIGLIETTO DI INGRESSO! CLICCA QUI!
Whatsapp raccoglie infatti molte più informazioni di quante non ne raccolga un normale operatore telefonico.
Poiché le telefonate via Whatsapp sfruttano il Voice over Ip (VoIP) è possibile raccogliere anche una serie di metadata che, come sottolineano i ricercatori, uniti ai dati raccolti, possono avere validità forense.
Fino a qui la notizia può lasciarti indifferente, perché conferma quanto era già facilmente ipotizzabile.
Esiste però un triplice rischio per la privacy. Il primo è legato all’eventualità che i dati possano essere usati contro di te dalle autorità, ma questa è una preoccupazione per pochi. La mole di informazioni raccolta da Whatsapp finisce nelle mani di Facebook che di te sa già praticamente tutto.
La terza, forse più sottile, è che se un gruppo di ricercatori è riuscito ad aggirare la crittografia utilizzata da Whatsapp, significa che è possibile farlo.
Certo, non è cosa da tutti, ma a quanto pare il protocollo FunXMMP utilizzato per lo scambio di messaggi e il codec Opus, utilizzato invece per la voce, non sono del tutto inviolabili.
Per la ricerca è stato usato un terminale Android ma i due atenei hanno già annunciato di volerla replicare utilizzando smartphone con altri sistemi operativi.
Il due atenei incoraggiano altri gruppi di lavoro ad applicare i risultati dello studio per meglio definire le potenzialità forensi dei dati raccolti.