Google sarà costretta a rimborsare ben 19 milioni di dollari ai genitori vittime degli acquisti in-app.
Il colosso di Mountain View ha preferito patteggiare con le autorità americane. L’accusa è di aver fatto pagare gli acquisti in-app effettuati dai bambini senza il consenso dei genitori.
Si tratta di applicazioni o giochi scaricabili gratuitamente dal Play Store ma che hanno opzioni o contenuti aggiuntivi sbloccabili dietro il pagamento di piccole somme di denaro.
In passato, Google aveva inserito una protezione costituita dalla richiesta della password dell’account prima di poter effettuare gli acquisti. Ma rimaneva memorizzata per 30 minuti quindi il bambino poteva arrivare a spendere grosse somme in quell’arco di tempo.
Da luglio Google ha deciso di non elencare tra i giochi gratuiti quelli che prevedono acquisti in-app. Inoltre ha introdotto di recente la richiesta della password per ogni acquisto in-app.
“Con sempre più americani che usano la tecnologia mobile, è importante ricordare alle società che tutelare i consumatori è una cosa da rispettare, incluso il fatto che i consumatori non devono pagare per acquisti che non hanno autorizzato” afferma la Federal Trade Commission.
In passato anche Apple aveva vissuto una vicenda analoga e aveva deciso di patteggiare pagando 32,5 milioni di dollari.