Trovare lavoro la ricerca del personale ai tempi dei Social Media: una leva vincente per il recruiting.
Ecco un altro settore importante per lo sviluppo economico che crede nell’utilizzo strutturato del social networking.
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Se mai ce ne fosse ancora bisogno, anche dopo il successo di Social & Mobile Recruiting forum di Bologna, svoltosi il 31 gennaio 2013, un altro protagonista lo dimostra ulteriormente la nuova sfida lanciata da Wolters Kluwer Italia, multinazionale che si occupa di prodotti editoriali, servizi e software per le aziende e la pubblica amministrazione.
L’azienda ha scelto di privilegiare i canali social per la ricerca del personale, sfruttando tutte le potenzialità offerte per il rectruiting da LinkedIn, il social dedicato al mondo del lavoro e dedicato alle relazioni B2B che ormai conta oltre 3 milioni di iscritti in Italia, e da Facebook e da qualche tempo ha creato una sezione “carriers”.
In una intervista pubblicata dal Corriere dell’Università Cesare Maccari direttore Risorse Umane di Wolters Kluwer Italia, dichiara: “Se in Italia l’utilizzo dei social network nella ricerca e nella selezione del personale è ancora marginale e spesso visto come un supporto ai canali tradizionali per noi il social recruiting non è un puro virtuosismo o uno strumento utilizzato unicamente per l’affermazione della digital reputation, ma viene considerato un elemento strategico e un processo perfettamente integrato nei sistemi aziendali”. Un percorso che ci ha convinto a trasformarci in una vera e propria “Digital Company”.
Un ulteriore esempio di come l’universo social stia cambiando i modelli di comunicazione e di come le imprese più innovative ne adottino i canali in maniera scientifica e strutturata.
Solo così infatti questo potentissimo strumento di interconnessione digitale potrà garantire successi importanti, costanti e duraturi. Ma solo ad una seria condizione di fondo; che l’ingresso nel mondo social non venga considerato il modo più facile e meno costoso per entrare nella Rete. U
na bacchetta magica di moda per poter dire: “ci sono anche io”. Anche perché le difficoltà della crisi non si risolvono con l’illusionismo, ma con la competenza, la ricerca e un pizzico di creatività che non guasta mai.