Risolvere i problemi grazie alle segnalazione degli utenti: Google risolve i bug con Helpouts
Google risolverà i problemi dei propri utenti anche grazie alle segnalazioni esterne.
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Ha esordito negli Stati Uniti, infatti, Helpouts, piattaforma pensata per fornire in tempo reale assistenza agli internauti, e basata sui consigli e i suggerimenti di professionisti del settore riconosciuti e pagati. Insomma, chi utilizza Google, oltre ai numerosi servizi già presenti, può ora ricorrere anche a Helpouts, che permette una connessione tramite videochat tra gli utenti e i professionisti di ogni settore.
Attualmente sono ben otto le categorie coperte: casa e giardinaggio, moda, arte e musica, fitness, salute, educazione e formazione, cucina e tecnologia. Il servizio, disponibile in inglese ma destinato a espandersi, proporrà nel prossimo futuro ulteriori ambiti di interesse e nuove lingue; naturalmente, non saranno presenti aree per soli adulti e tantomeno settori dedicati ad attività illegali.
Naturalmente, Google non fa niente per niente: infatti, chi intende accedere e usufruire di Helpouts deve necessariamente disporre di un profilo su Google Plus. Il servizio è a pagamento, e la trasmissione di denaro può essere effettuata unicamente attraverso Google Wallet, in funzione degli accordi (tariffa a tempo o tariffa flat) presi in precedenza.
Chi intende servirsi di una sessione one to one, per esempio, deve erogare una cifra stabilita dall’azienda, che poi tiene per sé un quinto della transazione. Per il settore medico, comunque, gli accordi sono diversi, e le diverse tariffe devono ancora essere fissate. Attraverso Google, insomma, chiunque può usufruire di una consulenza da parte di un esperto: pagandola, ovviamente, ma restando tranquillamente in poltrona, con un risparmio di tempo notevole.
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Helpouts si basa, tra l’altro, sui giudizi e le recensioni degli utenti: coloro che vogliono contattare un esperto, in questo modo, hanno l’opportunità di verificare i giudizi lasciati dai clienti precedenti, scorrendo la lista dei professionisti a disposizione. Si può, inoltre, scegliere tra un esperto immediatamente disponibile, nel caso in cui la questione sia particolarmente urgente, oppure accordarsi per una consulenza da effettuarsi in un momento successivo, decidendo ora e giorno del contatto.
Tra l’altro, in questo caso, se il professionista ritarda di più di cinque minuti, il servizio è gratuito. Ma non è questo l’unico modo in cui sono tutelati gli utenti: essi, infatti, nel caso in cui non si ritengano appagati del servizio ricevuto, hanno la possibilità di chiedere, entro le settantadue ore successive alla consulenza, un rimborso a Google.
Da Mountain View, al momento, si mostrano fiduciosi per la riuscita dell’esperimento, che in effetti pare avere tutte le carte in regole per rivelarsi un successo economico e sociale.
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