I giovani e l’imprenditorialità: una sfida contro la crisi

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In Italia i giovani sono protagonisti nel mercato del lavoro non solo per cercare un’occupazione ma soprattutto per crearla: l’82% dei giovani ha un’attitudine positiva nei confronti del lavoro in proprio e ben il 61% si immagina imprenditore. Amway, in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma, presenta i dati della ricerca 2012 sull’imprenditorialità in Europa con focus sull’Italia e sui giovani.
Amway, l’azienda leader mondiale nel settore della Vendita Diretta, per il terzo anno consecutivo ha promosso uno studio pan-europeo che prende in analisi la percezione degli europei nei confronti del lavoro autonomo.
Dopo i saluti introduttivi di Giancarlo Cremonesi, Presidente della Camera di Commercio di Roma, i dati più salienti emersi dalla ricerca Amway, condotta in 16 paesi europei con un campione rappresentativo di 17.768 persone, sono stati presentati questa mattina da Carlo Micalizzi, International Account Manager di Gfk Eurisko, in apertura della tavola rotonda “I giovani e l’imprenditorialità: una sfida contro la crisi” promossa in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma e alla quale hanno partecipato:
– Fabrizio Suaria, Amministratore Delegato di Amway Italia
– Claudio Cipollini, Direttore Generale di Retecamere
– Fabrizio Sammarco, Presidente dell’Associazione ItaliaCamp
– Mattia Corbetta, Task Force sulle Startup del Ministero dello Sviluppo economico
– Nicola Motolese, Presidente dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori di Confagricoltura (ANGA)
– Pompeo Savarino, Presidente dell’Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni (AGDP),
– On. Nicola Formichella, Vice Presidente del Settore Formazione del PDL e Presidente di ItalianiInMente,
– On. Alessia Mosca, Segretario della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, PD
Secondo quanto emerso dall’indagine Amway, in Italia il numero degli intervistati che dichiara di avere un’opinione positiva sull’autoimprenditorialità è aumentato del 4% rispetto al 2011, raggiungendo il 74% del totale, mentre è nettamente aumentato il numero degli italiani che possono anche immaginare di mettersi in proprio: 46% contro il 36,5% del 2011. Nella classifica dei paesi europei più positivi nei confronti dell’autoimprenditorialità, l’Italia è quarta, preceduta solo da Danimarca, Francia e Gran Bretagna.
Nonostante la crisi economica, dunque, l’atteggiamento degli italiani nei confronti del lavoro autonomo resta positivo, in crescita e superiore rispetto alla media europea (69%).
In particolare, sono i dati relativi ai giovani italiani a stupire, ampiamente fra i più positivi, ottimisti e motivati di tutta Europa. L’82% degli intervistati sotto i 30 anni, infatti, esprime un giudizio molto positivo verso il lavoro autonomo (contro il 78% della media europea). E cosa vorrebero fare da grandi i nostri ragazzi? Il 61% dei giovani in Italia, oggi, riesce persino a immaginarsi imprenditore, una percentuale di gran lunga superiore rispetto al 48% della media europea.
Per il 62% dei nostri giovani, inoltre, la motivazione che più li spingerebbe ad aprire una propria attività è l’indipendenza dal datore di lavoro (contro il 45% in Europa e il 48% di media fra tutte le età in Italia), seguita al secondo posto, per il 53% di loro, dalla possibilità di realizzare le proprie aspirazioni (38% in Europa, 40% in Italia).
“L’imprenditorialità non consiste solo nell’inventare nuovi prodotti o nella nascita di start-up tecnologiche”, spiega Fabrizio Suaria, Amministratore Delegato di Amway Italia. “A fronte dei profondi cambiamenti economici che il l’Italia sta attraversando, è necessario promuovere realtà concrete, vere e proprie palestre di competenze professionali e imprenditoriali, sollecitare il dibattito pubblico per poter esprimere il potenziale latente che, in particolare fra i nostri giovani, emerge così chiaramente dalla ricerca Amway. I giovani saranno gli imprenditori di domani: questa affermazione trova conferma nel fatto che il 35% di chi lavora con Amway ha un’età compresa fra i 18 e i 35 anni.”
L’identikit del futuro imprenditore in Italia e in Europa
I dati della ricerca svelano le caratteristiche del lavoratore autonomo tipo che si rivelano omogenee ed uniformi sia in Europa che in Italia: di sesso maschile, giovane e laureato.
Giovane perché il 78% degli intervistati europei sotto i 30 anni ha un atteggiamento positivo nei confronti del lavoro autonomo e quasi un intervistato su due in questa fascia di età si immagina imprenditore.
Uomo perché il 71% degli intervistati europei di sesso maschile è più propenso nei confronti dell’autoimprenditorialità rispetto alle donne (67%). In Italia questo dato sale al 76% degli uomini rispetto al 71% delle donne, che risultano comunque più positive rispetto alla media europea.
Laureato perché lo studio rivela anche un differenziale importante nell’atteggiamento positivo verso la libera impresa tra gli intervistati con titolo universitario (78%) e quelli che invece ne sono privi (67%).
Nonostante un ottimismo diffuso in tutta Europa, l’incertezza finanziaria attuale influenza lo spirito imprenditoriale, riducendo l’entusiasmo anche dei cittadini europei più positivi: la mancanza di capitale iniziale (57%), l’incertezza della situazione economica (44%) e la paura di fallire (35%) sono percepiti come i maggiori ostacoli.
Guardando al futuro, un dato significativo è quello che vede il 78% dei cittadini europei (tre intervistati su quattro) ritenere che l’imprenditorialità sarà egualmente o più importante nel mondo del lavoro per i prossimi dieci anni. In particolare i laureati (48%) sono i più convinti dell’aumento dell’imprenditorialità nel futuro rispetto i non laureati (34%).
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