Nessun accordo globale UE sulle criptovalute: avanti in ordine sparso

Durante il vertice del G20, il ministro spagnolo dell’Economia, dell’industria e della competitività, Román Escolano Olivares, ha rivelato di non vedere le criptovalute come una minaccia per il sistema finanziario globale e che l’Unione europea (UE) potrebbe non aspettare un coordinamento globale sforzo per regolare i cryptos.
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Parlando a margine del vertice in corso, il ministro ha sottolineato due questioni fondamentali quando si tratta di criptovalute – che preferisce chiamare cripto-beni – che sono la protezione dei consumatori e il loro uso in attività illecite.
Per quanto riguarda le criptovalute, Olivares ha dichiarato (approssimativamente tradotto):
“L’accordo generale che abbiamo raggiunto è che al momento non possiamo pensare che i cripto-asset siano un rischio per la stabilità finanziaria globale, ma è un argomento che dobbiamo monitorare attivamente”.
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Olivares ha proseguito affermando che la protezione del consumatore è un problema e che la Securities Commission spagnola (CNMV) e la banca centrale del paese hanno rilasciato dichiarazioni che consigliano agli investitori di procedere con cautela.
Inoltre, ha sottolineato che è importante affrontare il ruolo che le criptovalute possono avere nel crimine e nel finanziamento del terrorismo. Secondo le sue parole, “è molto importante che ci siano regole chiare per impedire che questo tipo di attività si sviluppi”, grazie all’anonimato fornito da varie criptovalute.
L’UE non aspetterà un accordo globale sulle criptovalute: il ministro dell’Economia spagnolo
Ha aggiunto:
“In questo modo la FATF [Task force per l’azione finanziaria], che è un organismo internazionale che regola queste attività, ha una posizione molto chiara in cui è necessario monitorare e proporre norme legislative in tutto il mondo per prevenire queste attività”.
La posizione del ministro sembra rafforzare le opinioni dei leader economici del mondo. Come indicato da CCN, il comunicato del G20 ha mostrato che “cripto-attività” è un termine preferito e che le criptovalute sollevano problemi quando si tratta di protezione degli investitori, evasione fiscale, integrità del mercato, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.
Il documento prosegue con le raccomandazioni del regolamento statale che giungeranno a luglio 2018. Queste presumibilmente consentiranno lo sviluppo dell’economia digitale e della sua tecnologia, impedendo nel contempo il loro utilizzo per attività criminali.
Avanti in ordine sparso.
In particolare, Olivares ha sottolineato che l’Unione europea non aspetterà un accordo globale sulle criptovalute. Il ministro ha rivelato che la nuova economia digitale dovrebbe svolgere il suo ruolo nel “finanziamento dei beni pubblici, del sistema di welfare e dei bisogni collettivi”, e non semplicemente lasciarla alla cosiddetta “vecchia economia”. Ha concluso:
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“La nostra posizione è che accogliamo con favore le proposte dell’OCSE presentate qui e siamo pronti ad andare avanti. Domani (21 marzo) la Commissione europea proporrà una direttiva su come questa nuova economia possa partecipare al finanziamento dei conti pubblici. La Spagna si unisce immediatamente alle dichiarazioni di altri colleghi europei e vogliamo andare avanti senza la necessità di attendere un accordo globale. Vi sono enormi problemi di distribuzione del reddito e la nuova economia digitale può aiutare notevolmente i paesi a combattere questo problema. “