Nella prova tecnica del Samsung Galaxy Note 3: Ars Technica accusa di manipolazioni
Misurare le prestazioni di un sistema di elaborazione elettronica o di un qualsiasi strumento elettronico è un problema non da poco: è infatti un tema dibattuto da quando è nata l’informatica, e questo dibattito non può fare a meno di aumentare con l’avvento di smartphone e tablet.
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Ars Technica denuncia Samsung, affermando che quest’ultima abbia alterato i benchmark, ovvero il software che effettua i test degli strumenti di elaborazione elettronica prodotti da un’azienda per misurarne le prestazioni lato hardware.
La Samsung pare che abbia alterato esclusivamente il test riguardante il Samsung Galaxy Note 3.
Ma Anandtech, azienda che si occupa della costruzione di parti hardware, afferma che non è la sola la Samsung a farlo.
La Samsung non è nuova a questo tipo di problemi: il primo caso in cui venne scoperta ad alterare i risultati fu sul test riguardante il Samsung Galaxy 4; in quel caso utilizzò come scusante il fatto che il Samsung Galaxy S4 disponeva di una funzione di risparmio energetico ottimale, che non veniva preso in considerazione nei test di routine effettuati dal benchmark, e affermò inoltre che il benchmark dovrebbe dimostrare la vera potenza del cellulare e non solo quella relativa alle verifiche standard che vengono solitamente effettuate.
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Argomentazione che ha salvato la Samsung da una bella multa.
Nell’attuale caso del Samsung Galaxy Note 3, invece, i dati estratti da Ars Technica sembra che dimostrino palesemente l’intenzione di alterare i dati riguardanti la propria potenza sulla maggior parte dei benchmark in circolazione.
La ricerca sul Samsung Galaxy Note 3 è stata approfondita nel momento in cui si è esaminato anche il G2 di LG, notando come, nonostante avessero la stessa CPU, il Samsung Galaxy Note 3 avesse dei risultati nettamente superiori.
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E in quel momento che Ars Technica ha approfondito le ricerche sul dispositivo Samsung, aggirando il software creato per modificare i dati del benchmark, e ottenendo così dei valori molto più simili a quelli del G2 di LG.
Una volta che Ars Techinca ha denunciato il fatto però, è intervenuta Anandtech, affermando che quasi tutti i produttori di strumenti elettronici attuano queste tecniche di modifica dei benchmark.
Tutto ciò mette però in evidenza quanto i test tramite benchmark siano ormai superati in quanto, se tutti utilizzano lo stesso espediente della Samsung, la partenza non è univoca e quindi il test diventa impreciso e inutile.
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Per ovviare a questo problema pare sia stata creata la versione AnTuTu X dei benchmark dall’azienda produttrice Lenovo, che eviterebbe che i benchmark vengano raggirati dai software aggiunti dai produttori di strumenti elettronici.
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