Nel 2017 investimenti pubblicitari in crescita al traino del digitale
L’UPA (Utenti Pubblicità Associati) ha pubblicato la previsione degli investimenti pubblicitari in Italia nel 2017: la buona notizia è che gli investimenti sono comunque in crescita, soprattutto grazie al digitale, anche se l’UPA ha rivisto leggermente al ribasso le stime per il 2017, portandole a +1,8% rispetto al precedente +2%. È quanto spiegato dal presidente dell’UPA, Lorenzo Sassoli de Bianchi, durante una conferenza stampa prima dell’assemblea annuale, sottolineando che a metà anno sono “state affinate le previsioni”.
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Ma si conferma che, per quanto riguarda i media utilizzati, Sassoli de Bianchi vede una crescita significativa per il digitale. “È stato pubblicato il libro bianco sul digitale, una guida unica al mondo per orientarsi in un territorio in cui la trasparenza è un tema irrinunciabile” aggiunge.
Anche la radio è in miglioramento, la televisione è in leggera crescita mentre la stampa sarà inesorabilmente ancora in calo se non si prendono provvedimenti. Sassoli de Bianchi ritiene che la tax credit per gli investimenti incrementali sulla stampa possa però portare nel 2018 a un’inversione di tendenza.
I SETTORI CHE CRESCONO DI PIU’
I settori che crescono di più sono l’auto, il farmaceutico, la cura della persona, i viaggi e il turismo, mentre resta più stabile il comparto alimentare. Il secondo semestre dovrebbe inoltre vedere un recupero delle telecomunicazioni, che nei primi sei mesi hanno registrato una contrazione.
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“Ma il settore sul qual dobbiamo puntare con molto più coraggio è l’e-commerce, dove siamo molto indietro” ha ricordato Sassoli de Bianchi. “E’ uno sbocco eccezionale per le nostri imprese e stimiamo che nei prossimi 5 anni rappresenterà il 10% dell’export italiano. Dobbiamo avere più coraggio: nei soli primi 3 mesi del 2017 in Francia i venture capitalist hanno investito quanto si è raccolto in Italia in tutti gli ultimi 3 anni”.
Anche a questo proposito l’UPA, come dicevamo nel caso della stampa, chiede l’applicazione di una flat tax sulle aziende che esportano “per incentivare al massimo le vendite all’estero, anche perché in Italia ci sono 114 miliardi di risparmi delle famiglie che non trovano sbocchi, essenzialmente per la paura e l’incertezza”.
L’AUDITEL IN QUOTAZIONE?
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L’agenzia Reuter riferisce poi che a una domanda sulla possibilità di quotare Auditel, il presidente dell’UPA ha ribadito che è una cosa che auspica” nel medio termine”, ma non ora, perché la società non è ancora pronta. Sottolinea però di parlare a titolo personale. UPA è uno degli azionisti della società di rilevazione degli ascolti della TV.[amazon_link asins=’8820378213′ template=’ProductGrid’ store=’assodigitale_redazione7-21′ marketplace=’IT’ link_id=’4af140ca-6236-11e7-9ebb-95d528b572cf’]
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