Multa a Google: abuso di posizione dominante
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Multa a Google: ci siamo. A breve, infatti, potrebbe terminare la lunga disputa in corso tra il motore di ricerca, sospettato di abuso di posizione dominante, e la Commissione europea.
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L’Antitrust, secondo voci di stampa, nelle prossime settimane dovrebbe confermare la colpevolezza del gigante americano del web e chiudere un’istruttoria iniziata addirittura nel 2010, ma bloccata per tre volte a causa dei tentativi di patteggiamento tra le parti.
L’Authority avrebbe chiesto alle società che in passato hanno denunciato il monopolio di Google il permesso di pubblicare alcune informazioni, trasmesse a Bruxelles in via confidenziale.
Tra queste società, vi sarebbero realtà attive nel settore dello shopping e dei viaggi. La sentenza su Google sarebbe la prima di alto profilo dopo quella su Microsoft, risalente al 2012.
All’epoca, la big society del software fu dichiarata colpevole di non aver offerto ai propri utenti una scelta sui browser nel suo sistema operativo e costretta a pagare multe per due miliardi di euro.
L’indiscrezione sulla pesante sanzione a Google arriva dall’autorevole Wall Street Journal. La multa potrebbe essere pari al 10% delle entrate annuali di G., stimate nel 2014 in sei miliardi di dollari.
Se si arriverà a procedimento, l’azienda di Eric Schimdt avrà tre mesi di tempo per ribattere alle accuse. La nuova commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha più volte ripetuto che è meglio “una sentenza di un accordo”.
Google in Europa controlla il 90% delle ricerche, in America il 75%. Un meccanismo che, a detta dei rivali, è propiziato dal fatto che il posizionamento dei link nemici è alla fine delle pagine di ricerca. Dove l’utente solitamente non guarda o guarda meno.
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