Mps, l’Ue approva il salvataggio. Ecco le prossime mosse
C’è il primo sì della Commissione Europea al salvataggio pubblico di Mps. L’ok definitivo potrà arrivare solo quando ci sarà un piano di ristrutturazione che permetta alla banca di tornare sul mercato senza l’intervento statale. E l’Ue non prevede tempi brevi ma qualche mese.
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La Commissione Ue “condivide l’obiettivo delle autorità'” italiane “di rafforzare il settore in linea con le regole Ue” e “prende nota” del decreto approvato dal governo che assegna “fondi per la ricapitalizzazione delle banche in caso di necessità e come precauzione”.
L’Europa quindi approva le mosse del governo italiano in linea con le regole Ue nei confronti di Mps visto il fallimento del tentativo di colmare tramite il mercato l’assenza di capitale emerso dagli stress test, lo Stato può quindi “iniettare il capitale restante”. Ma tale operazione deve essere in linea con le regole sugli aiuti di Stato e sulla base di un piano di ristrutturazione che deve essere presentato in tempi brevi.
Mps rispetta tutte queste regole europee ma deve essere fatta un’analisi da parte del meccanismo di sorveglianza della Bce (Ssm) della quantità di capitale mancante per capire esattamente quanto pesa l’intervento statale.
Calcolando i 6 miliardi che dovevano essere raccolti sul mercato, i circa 3 raccolti, potrebbe essere sui 3 miliardi restanti.
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Le regole Ue non stabiliscono per quanto tempo lo Stato possa intervenire per salvare istituti di credito in difficoltà ma si tratta comunque di una soluzione temporanea fino a quando Mps potrà tornare sul mercato con le proprie forze.
Le esperienze precedenti in Spagna hanno dimostrato che i tempi di intervento, il piano di ristrutturazione e l’ok di Bruxelles richiedano circa 2-3 mesi.
Intanto le prossime settimane ci sono alcune risposte che potrebbero arrivare come l’ok al prolungamento dello ‘scudo per la liquidità’ delle banche che scade il 31 dicembre e molto presto potrebbe arrivare anche l’ok al suo uso chiesto dall’Italia.
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