È finita l’era dell’Mp3: l’audio del futuro si fa spazio nello streaming
L’annuncio del Fraunhofer Institute: l’Mp3 è ormai superato
L’Mp3 è destinato ad estinguersi. A dirlo sono gli sviluppatori del Fraunhofer Insitute, i quali hanno dichiarato che si tratta di un codec superato. I file Mp3 custoditi nei lettori audio, nei computer e nei telefoni continueranno a funzionare, questo è certo. Il formato audio, tuttavia, appartiene al passato. Per questa ragione non verrà più supportato o licenziato.
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Si tratta di un trapasso dovuto all’inadeguatezza del formato nel presente. I sistemi moderni si servono di codec migliori come l’AAC, poi arriverà l’MPEG-H. Insomma, questi sistemi porteranno una maggiore qualità audio. Inoltre il futuro non è chiuso in una cartella dell’hard disk, bensì spazia nello streaming.
Il formato Mp3 ha cambiato la storia dell’industria discografica e musicale
Sicuramente il formato Mp3 rimarrà nella storia. Da Napster in poi, infatti, è stato l’Mp3 a contribuire alla modifica dell’industria discografica e musicale. Un formato nato per trasmettere la voce sulle linee telefoniche che è rimasto a lungo inutilizzato. Il tutto fino a quando il file sharing ne ha diffuso l’utilità: la condivisione, spesso pirata, di brani musicali.
La tecnologia, giorno dopo giorno, compie passi in avanti. Ora è sempre più attesa la realtà virtuale e, con essa, l’audio in Mp3 potrebbe risultare debole.
L’Mp3 potrà essere utilizzato in ambito medico per contenere i dati del dna
Tra il 17 e il 19 luglio, a Torino, si parlerà del primo formato sviluppato per applicazioni generatrici di realtà aumentata. Il tema verrà affrontato nel corso di una riunione di un gruppo di ricerca, il quale si occuperà anche della possibilità di comprimere dati relativi al patrimonio genetico personale con un formato che verrà rilasciato nell’ottobre 2018.
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Per contenere i dati del dna, al momento, è richiesto uno spazio pari ad interi terabyte. Rendere le informazioni disponibili in pochi megabyte renderebbe i dati fruibili in modo semplice ed economico. Ciò permetterebbe ai medici di creare terapie ancor più precise e personalizzate, nell’ottica di combattere con maggior efficacia i tumori.
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