Monopattini elettrici: le nuove restrizioni di Praga dopo Parigi e Madrid

Monopattini elettrici in sharing: il nuovo divieto di Praga
I monopattini elettrici in sharing stanno subendo un significativo contraccolpo in diverse capitali europee, con Praga che ha recentemente annunciato un divieto per il parcheggio di questi mezzi nel centro della città. Questa decisione si inserisce in una nuova strategia dei trasporti adottata dall’Amministrazione Tecnica delle Strade (TSK), che prevede contratti con operatori di veicoli elettrici condivisi. Secondo le nuove norme, i monopattini potranno essere parcheggiati solo in aree specificamente designate; qualsiasi sosta in luoghi non autorizzati comporterà la rimozione da parte della TSK. La difficoltà per gli operatori di configurare spazi di parcheggio privati di conseguenza ostacola la circolazione di questi mezzi, rendendo il divieto sicuramente più incisivo e operante.
Le dichiarazioni del vicesindaco Zdeněk Hřib
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
ISCRIVITI ORA USANDO IL CODICE – SWISSBLOCKCHAIN10 – PER AVERE LO SCONTO DEL 10% SUL BIGLIETTO DI INGRESSO! ==> CLICCA QUI!
Durante una conferenza stampa tenutasi il 14 aprile 2025, il vicesindaco Zdeněk Hřib ha illustrato le motivazioni alla base del nuovo divieto per i monopattini elettrici in sharing. Hřib ha esordito affermando: “I problemi legati ai monopattini elettrici in sharing a Praga sono noti e si trascinano da tempo. È essenziale non confondere il supporto alla mobilità urbana sostenibile con l’attrazione turistica”. Ha anche comunicato che, una volta ratificato il provvedimento, verrà stabilita una scadenza per gli operatori al fine di rimuovere i loro mezzi dalle aree non autorizzate. Hřib ha evidenziato l’importanza di gestire il traffico e il parcheggio in modo più controllato, per garantire la sicurezza di pedoni e residenti.
In aggiunta, il direttore della TSK, Filip Hájek, ha chiarito che gli operatori di monopattini senza un contratto con la TSK non potranno né operare né parcheggiare i loro veicoli. Hřib ha sottolineato che, sebbene in teoria la creazione di spazi di parcheggio privati sia un’opzione, essa è complessa e poco praticabile nel contesto attuale. Questa presa di posizione indica una chiara volontà di rendere la città più vivibile e meno congestionata, in risposta alle lamentele dei residenti riguardo a comportamenti inadeguati legati all’uso di questi mezzi.
Perché Praga “estromette” i monopattini elettrici
Le motivazioni alla base della scelta di Praga di vietare i monopattini elettrici in sharing si fondano su una crescente insoddisfazione da parte dei cittadini. I residenti hanno riferito preoccupazioni riguardo al parcheggio disordinato e all’uso inappropriato dei marciapiedi che, di fatto, minaccia la sicurezza dei pedoni. Secondo i dati forniti, i monopattini elettrici in sharing hanno generato quasi il doppio delle violazioni rispetto alle biciclette, con un incremento delle multe che risulta quasi cinque volte superiore. Questo quadro di inadeguatezza ha portato il distretto di Praga 1 a richiedere un divieto assoluto per questi mezzi, spingendo l’amministrazione a considerare una normativa specifica.
Il vicesindaco Hřib ha evidenziato che sebbene fosse possibile stabilire misure per regolamentare i monopattini privati, il problema dovrebbe includere anche questi veicoli, che attualmente non generano le stesse problematiche. Così, l’approccio di Praga riflette una volontà di agire su un tema delicato che, in svariati contesti urbani, ha mostrato come la micromobilità, se non gestita adeguatamente, possa trasformarsi in una fonte di conflitto e insoddisfazione per i cittadini.
Non solo Praga: Parigi e Madrid seguono l’esempio
La questione dei monopattini elettrici in sharing ha recentemente assunto una dimensione più ampia, con diverse capitali europee che hanno intrapreso misure simili a quelle adottate a Praga. La città di Parigi è stata pioniera in questo processo, introducendo un divieto per i monopattini elettrici in sharing a partire dal 1° settembre 2023. Tale decisione è stata il risultato di un referendum consultivo, dove l’89% dei partecipanti ha espresso il desiderio di escludere questi mezzi dalle strade parigine, evidenziando le preoccupazioni per l’uso disordinato e i numerosi incidenti che hanno coinvolto i veicoli elettrici condivisi.
Altrettanto significativa è stata la mossa di Madrid, che ha seguito a ruota introducendo un bando per i monopattini elettrici in sharing nel settembre 2024. La capitale spagnola ha giustificato questa scelta basandosi sul mancato rispetto da parte delle aziende di sharing alle normative imposte dal Comune. Questo comprendeva requisiti di sicurezza difficili da implementare, evidenziando la vulnerabilità di un sistema di micromobilità che non era in grado di garantire sicurezza e ordine. Il sindaco José Luis Martínez-Almeida ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei cittadini, sottolineando che il mercato non ha dimostrato di poter fornire le necessarie garanzie.
Le esperienze di Praga, Parigi e Madrid segnalano una crescente tendenza da parte delle amministrazioni locali a riconsiderare l’integrazione dei monopattini elettrici in sharing nel quadro della mobilità urbana. Le città sembrano concordare sull’importanza di bilanciare l’innovazione con la sicurezza e la vivibilità, cercando di evitare che l’effetto attrazione turistica sovrasti le reali esigenze dei residenti, rendendo così la micromobilità un tema cruciale nel dibattito sulle politiche urbane future. Questo fenomeno in atto suggerisce che il futuro della mobilità elettrica condivisa potrebbe richiedere una regolazione più rigorosa per soddisfare le aspettative della comunità e garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.