Monica Setta racconta il desiderio di visitare la Gialappa’s Band presto

Il rapporto tra Monica Setta e il GialappaShow
Monica Setta ha rivisto la sua posizione nei confronti del GialappaShow, tanto da manifestare aperture inaspettate verso i celebri commentatori televisivi Marco Santin e Giorgio Gherarducci. Dopo un periodo di tensione segnato da aspre critiche nei confronti di alcune loro imitazioni, la giornalista ha scelto un approccio più conciliatorio. Nel corso di Storie Di Donne Al Bivio, ha rivolto un saluto ironico e benevolo alla squadra del GialappaShow, riconoscendo la qualità della loro stagione e persino esprimendo il desiderio di poter essere ospite nel loro programma.
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Questo cambio di tono rappresenta una svolta rispetto alla durezza iniziale verso le caricature di sé stessa, particolarmente quella realizzata da Giulia Vecchio. La conduttrice sembra dunque aver sposato la massima “se non puoi batterli, unisciti a loro”, alimentando un clima di collaborazione e apertura verso la satira televisiva che l’aveva precedentemente irritata.
Il messaggio trasmesso da Monica Setta riflette una consapevolezza critica sulla propria rappresentazione pubblica e il riconoscimento del valore intrinseco del GialappaShow come programma satirico di spicco nel panorama mediatico italiano. Così, la giornalista non solo chiude idealmente una querelle mediatica, ma getta anche un ponte verso un possibile confronto diretto che potrebbe arricchire entrambe le parti.
Le critiche di Monica Setta all’imitazione di Giulia Vecchio
Monica Setta ha espresso in passato profonde riserve riguardo all’interpretazione satirica che Giulia Vecchio ha fatto di lei nel GialappaShow. La giornalista ha sottolineato come la sua caricatura sia stata realizzata in modo eccessivamente marcato e sgradevole, distante dalla sua reale immagine. Mentre altre imitazioni, come quella di Milly Carlucci, sono state trattate con delicatezza e grazia, quella nei suoi confronti ha assunto toni esasperati, accentuando tratti fisionomici inesistenti e conferendole un aspetto poco rispettoso e quasi deformato.
In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, Setta ha evidenziato il disagio per una rappresentazione che, a suo avviso, l’ha ridotta a una figura goffa e ingentilita in modo ingiustificato, con un naso adunco e un’estetica invecchiata e poco fedele. Questa visione caricaturale ha suscitato in lei non poche critiche, al punto da definire il ritratto come offensivo e provocatorio, causando anche una serie di reazioni esterne.
Tuttavia, nonostante queste riserve, la stessa giornalista ha successivamente mostrato disponibilità a rinsaldare il rapporto, chiedendo ironicamente un trattamento più “carino” nelle future parodie e avanzando l’idea di un incontro diretto con il team del GialappaShow. Questo passaggio segna non solo un cambiamento nell’atteggiamento di Monica Setta, ma anche una presa di coscienza rispetto alla forza e all’impatto sociale delle satira televisiva, pur richiedendo un equilibrio più attento nel rispetto delle persone imitate.
Il dietro le quinte delle parodie: parola a Giulia Vecchio
Giulia Vecchio, interprete principale della parodia di Monica Setta nel GialappaShow, offre uno sguardo approfondito sul processo creativo dietro le imitazioni che animano il programma. Secondo la giovane attrice, una parodia efficace non è il frutto di una semplice idea episodica: richiede una chiara visione comica e una sintonia precisa con gli autori, fondamentali per costruire un personaggio che vada oltre l’aspetto esteriore e si esprima attraverso un’interpretazione coerente di voce, postura e atteggiamento.
Giulia sottolinea inoltre che il lavoro dietro ogni risata è il risultato di una lunga fase di studio e affinamento del personaggio, molto distante dalla leggerezza con cui spesso si pensa alla satira. Nel suo approccio, la trasformazione fisica e stilistica diventa uno strumento per dare corpo a una figura credibile e riconoscibile, senza mai scadere nell’eccesso fine a sé stesso ma puntando a far emergere la cifra distintiva del soggetto imitato.
Questa attenzione metodica e professionale chiarisce anche le ragioni della riflessione critica di Monica Setta sulle sue caricature: il confine tra satira tagliente e rispetto è sottile e deve essere gestito con equilibrio. Per Giulia Vecchio, la costruzione performativa del personaggio rappresenta quindi un delicato esercizio di equilibrio tra libertà creativa e responsabilità nei confronti delle persone ritratte.
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