Modello Unico di Informativa per Cliente: Come Utilizzare l’IA nella Professione in Modo Efficace

Obblighi normativi e trasparenza nell’utilizzo dell’IA
L’introduzione del modello unico di informativa sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale rappresenta un cambiamento cruciale nel panorama delle professioni intellettuali in Italia, sancito dalla Legge 23 settembre 2025, n. 132. Questo adempimento normativo mira a promuovere una trasparenza totale nei rapporti professionista-cliente, imponendo l’obbligo di comunicare in modo chiaro e dettagliato l’impiego di strumenti di IA nell’esecuzione delle prestazioni professionali. La normativa, che entrerà in vigore a partire dal 10 ottobre 2025, non intende ostacolare l’utilizzo delle tecnologie digitali, bensì garantire che il cliente sia consapevole di quando e come l’intelligenza artificiale venga integrate nel processo di lavoro.
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Da un punto di vista operativo, l’obbligo di informativa obbliga ad una descrizione trasparente, comprensibile e completa delle modalità di impiego dell’IA, evidenziando che l’intervento tecnologico non sostituisce ma integra la competenza e il giudizio umano. Questa misura contribuisce a rafforzare la fiducia reciproca, pilastro fondamentale dell’attività professionale, assicurando che i clienti siano pienamente informati e tutelati.
L’attenzione normativa si focalizza su un’informazione precisa e formalizzata, preferibilmente per iscritto, da allegare all’incarico professionale, che possa costituire prova tangibile dell’avvenuta comunicazione. In sintesi, il quadro normativo si configura come un importante passo verso una relazione professionale più etica e trasparente, nella quale l’IA è uno strumento dichiarato e circoscritto a supporto di attività strumentali e di assistenza, senza compromettere l’autonomia e la responsabilità del professionista.
Ruolo e limiti dell’intelligenza artificiale nelle professioni intellettuali
L’intelligenza artificiale si conferma come uno strumento prezioso ma rigorosamente subordinato al ruolo centrale del professionista. La normativa vigente recepisce questa distinzione, imponendo che l’IA venga impiegata esclusivamente per supportare attività strumentali, quali l’analisi preliminare di dati, la raccolta di informazioni o l’automazione di procedure ripetitive, senza entrare nel merito della valutazione critica o decisionale.
In questo contesto, è imprescindibile che la prestazione professionale mantenga il proprio carattere intellettuale, fondato sull’esperienza, sul giudizio e sull’interpretazione personale del professionista, elementi che non possono essere delegati ad algoritmi o sistemi automatizzati.
La disciplina sottolinea inoltre che l’IA deve essere utilizzata come un complemento che potenzia la qualità e l’efficacia del lavoro svolto, ma che non ne può assumere la titolarità né sovrapporsi all’autonomia critica.
Questa separazione netta tutela non solo i clienti, ma anche la dignità e la responsabilità della professione stessa, evitando i rischi di un uso disinvolto o eccessivo della tecnologia. La trasparenza e la chiarezza nell’informativa rispondono a questa esigenza, evidenziando i limiti imposti all’uso dell’IA e rafforzando il ruolo imprescindibile dell’uomo nel processo creativo e decisionale.
Modello unico di informativa: guida all’adozione e vantaggi per il professionista
Il modello unico di informativa predisposto da Confprofessioni e ANF costituisce un riferimento essenziale per i professionisti chiamati all’adempimento della nuova norma sulla trasparenza nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Sviluppato con la collaborazione di esperti giuristi del Corso di Etica e Intelligenza Artificiale della Pontificia Università Antonianum, questo documento standard semplifica il percorso di comunicazione obbligatoria, fornendo un formato chiaro, completo e conforme ai requisiti di legge.
Il modello si propone di essere uno strumento versatile, facilmente integrabile nella lettera di incarico o nel contratto che sancisce il rapporto tra professionista e cliente. Grazie a questa modulistica, il professionista può attestare in modo univoco e documentato l’impiego di IA come supporto, specificandone le finalità e i limiti, senza compromettere la centralità del proprio contributo umano.
I vantaggi nell’adozione del modello sono molteplici: oltre a facilitare la conformità normativa, tutelano la reputazione professionale attraverso una gestione trasparente del rapporto con il cliente e contribuiscono a incrementare la fiducia reciproca, valore imprescindibile sul mercato odierno.
La disponibilità di un modello uniforme consente una maggiore omogeneità nelle comunicazioni, riducendo il rischio di interpretazioni errate o incomplete e agevolando eventuali controlli da parte delle autorità competenti. In questo modo, si promuove una cultura della responsabilità e dell’etica digitale, pilastri fondamentali per l’evoluzione sostenibile delle professioni intellettuali.