Modelle virtuali AI trasformano nuovi standard globali della bellezza e della moda contemporanea

modelli di bellezza ideali creati dall’intelligenza artificiale
Le modelle create con l’intelligenza artificiale stanno tracciando un nuovo e inquietante profilo degli standard estetici nel settore della moda, proponendo corpi e volti iperperfetti, privi di qualsiasi imperfezione o caratteristica reale che possa conferire autenticità. Queste rappresentazioni digitali sono frutto di algoritmi sofisticati capaci di generare immagini con qualità iperrealistica, difficilmente distinguibili da fotografie autentiche e, spesso, impiegate in campagne pubblicitarie di rilievo. Un esempio emblematico è la recente collaborazione tra il marchio Guess e l’azienda creatrice di modelle digitali Seraphinne Vallora, che ha prodotto due prototipi femminili – una bionda e una bruna – completamente artificiali e concepiti per incarnare un ideale estetico ritenuto perfetto.
Indice dei Contenuti:
Questo modello ideale rappresenta corpi giovani, snelli e privi di difetti visibili, lontani anni luce dalla complessità fisica umana, e sottolinea quanto la perfezione visiva continui a essere l’obiettivo primario della comunicazione visiva nella moda, ora ottenuta senza ricorrere a modelle in carne ed ossa. Le fondatrici di Seraphinne Vallora, Valentina Gonzalez e Andreea Petrescu, hanno confermato che il loro lavoro mira a integrare l’innovazione digitale nel settore, pur sostenendo di non voler sostituire completamente il lavoro umano, ma la portata di questa trasformazione pone interrogativi cruciali riguardo al futuro estetico e lavorativo del comparto.
impatto sulla diversità e inclusività nel mondo della moda
L’introduzione delle modelle digitali solleva questioni complesse riguardo alla sostenibilità della diversità e all’inclusività conquistate con fatica negli ultimi anni nel settore moda. Dopo decenni di battaglie per la rappresentazione di corpi e caratteristiche eterogenee, il ritorno a standard estetici perfettamente calibrati e virtualmente inarrivabili rappresenta un serio rischio di involuzione. Figure femminili generate dall’intelligenza artificiale, spesso caratterizzate da lineamenti impeccabili e taglie molto snelle, riducono la rappresentazione a un unico canone di bellezza, escludendo la varietà di etnie, forme e personalità che erano diventate parte integrante delle narrazioni contemporanee.
Le campagne pubblicitarie come quella di Guess, pur essendo tecnologicamente innovative, si traducono in un messaggio estetico che può apparire alienante per chi cerca rispecchiarsi in modelli più reali ed eterogenei. Il dibattito interno all’industria riflette il timore che tali creatività artificiali possano ostacolare l’inclusione di modelli plus-size, persone con disabilità o rappresentanti di minoranze culturali, vanificando anni di progresso verso un’industria più rappresentativa. Inoltre, l’assenza o la scarsa visibilità delle indicazioni che informano il pubblico sull’artificialità delle immagini alimenta una confusione potenzialmente deleteria sul piano culturale e psicologico.
rischi e conseguenze sociali degli standard di bellezza irrealistici
Gli standard di bellezza creati dall’intelligenza artificiale comportano conseguenze sociali di grande portata, in particolare per quanto riguarda la percezione corporea e il benessere psicologico, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione. L’esposizione prolungata a immagini di modelle digitali, caratterizzate da perfezione esasperata e parametri fisici irrealistici, contribuisce ad alimentare insicurezze, distorsioni dell’immagine corporea e talvolta disturbi alimentari. Questi modelli estetici artificiosi, privi di imperfezioni e anomalie naturali, creano ideali inarrivabili, su cui molte persone si confrontano quotidianamente, ampliando il divario tra percezione personale e realtà fisiologica.
Un ulteriore aspetto critico riguarda la trasparenza: spesso le immagini generate dall’IA non sono accompagnate da chiare indicazioni che ne evidenzino la natura artificiale, rendendo difficile per il pubblico riconoscere che si tratta di rappresentazioni digitali prive di qualsiasi base reale. Questa ambiguità innalza il rischio di accettazione inconsapevole di modelli di bellezza fittizi e amplifica le dinamiche di pressione sociale verso ideali estetici astratti.
Inoltre, l’automazione della creazione di modelle digitali comporta un impatto significativo sull’occupazione nel settore moda, con la possibile marginalizzazione di modelle reali e dei professionisti dell’indotto, dai truccatori ai fotografi. Anche se le aziende come Seraphinne Vallora sostengono che il loro lavoro sia complementare, la sostituzione progressiva degli elementi umani della filiera produttiva si prospetta come una sfida economica e sociale importante che richiederà un attento bilanciamento tra tecnologia e lavoro umano.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.