Misure assistenziali INPS per over 60: guida completa a benefici e importi aggiornati 2024

Naspi per i disoccupati over 60: requisiti e importi
La Naspi rappresenta il principale ammortizzatore sociale riconosciuto dall’INPS per i lavoratori disoccupati involontariamente, inclusi coloro che hanno superato i 60 anni. Questa indennità è accessibile a chi ha perso il lavoro per cause diverse dalle dimissioni volontarie, salvo quelle effettuate per giusta causa, che rientrano tra le ipotesi di tutela. Il diritto alla Naspi si matura in presenza di almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e un mese di lavoro effettivo nei 12 mesi antecedenti la cessazione del rapporto.
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L’importo dell’indennità mensile è calcolato applicando il 75% alla retribuzione media imponibile degli ultimi quattro anni, fino a un limite massimo che annualmente viene aggiornato (per il 2025 è fissato intorno a 1.436 euro). Oltre tale soglia, si aggiunge il 25% della parte eccedente. Il tetto massimo erogabile mensilmente si attesta a 1.562,82 euro. Il beneficio è corrisposto per un periodo pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi quattro anni.
Dopo i primi 90 giorni di erogazione, l’importo subisce una riduzione progressiva del 3% al mese, fino alla conclusione del periodo di fruizione. La Naspi è tra le prestazioni più richieste dagli over 60 in cerca di un sostegno al reddito in assenza di occupazione e pensione, rappresentando un supporto cruciale nella fase di transizione lavorativa.
Assegno di Inclusione: come funziona per chi ha più di 60 anni
Per le persone con più di 60 anni che non hanno ancora diritto a una pensione e si trovano senza lavoro, l’Assegno di Inclusione costituisce una delle principali misure assistenziali INPS di sostegno al reddito. Questa prestazione è rivolta a nuclei familiari in condizioni di fragilità economica e socialmente vulnerabili, includendo espressamente gli over 60, considerati difficilmente collocabili nel mercato del lavoro.
Per accedere all’Assegno di Inclusione è necessario possedere un ISEE in corso di validità inferiore a 10.140 euro, oltre a un reddito familiare al netto non superiore a 6.500 euro, adeguato in base alla scala di equivalenza dell’ADI, che tiene conto del numero e delle caratteristiche dei componenti del nucleo. Soggetti con più di 67 anni o famiglie composte solo da ultrasettantasettenni e/o persone con disabilità beneficiano di soglie di reddito più elevate, fino a 8.190 euro, sempre rapportate alla scala di equivalenza.
Un ulteriore requisito riguarda il patrimonio immobiliare e mobiliare: il valore immobiliare non deve superare i 30.000 euro, esclusa la casa di abitazione di valore inferiore a 150.000 euro. Il patrimonio mobiliare, invece, deve essere contenuto in limiti rigorosi che variano a seconda della composizione familiare e delle condizioni socio-sanitarie, con massimali crescenti per nuclei più numerosi o con componenti disabili e non autosufficienti.
L’Assegno di Inclusione corrisponde a un’integrazione mensile di 541,66 euro per ogni componente del nucleo familiare che ne ha diritto, da moltiplicare secondo la scala di equivalenza. Se il beneficiario vive in affitto, è previsto un ulteriore sostegno mensile di 303,33 euro, a condizione che il contratto di locazione risulti regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Questa misura rappresenta quindi un valido strumento per mitigare le difficoltà economiche degli over 60 senza lavoro e senza pensione, garantendo un minimo vitale attraverso criteri stringenti ma calibrati sulla situazione famigliare reale.
Assegno sociale a partire dai 67 anni: chi può richiederlo e quanto si riceve
Il Assegno Sociale è una prestazione economica erogata dall’INPS a partire dal compimento dei 67 anni per coloro che non hanno maturato un diritto pensionistico e si trovano in condizioni economiche deteriorate. È destinato a soggetti con redditi bassi, con l’obiettivo di garantire un sostegno minimo per chi versa in una situazione di disagio finanziario e non dispone di alcuna forma di pensione. Per accedervi, è necessario risiedere stabilmente in Italia e avere un reddito personale inferiore all’importo dell’Assegno Sociale stesso, mentre per i coniugati il limite si estende al doppio.
L’importo massimo dell’assegno, aggiornato annualmente, per il 2025 è fissato a 538,69 euro mensili per chi vive da solo, mentre per le coppie può raggiungere i 1.077,38 euro complessivi. Tale beneficio viene erogato come integrazione al reddito totale, pertanto l’importo è decurtato in base alle entrate personali e familiari, fino a raggiungere la soglia massima consentita. L’assegno rappresenta una misura fondamentale per gli anziani esclusi da qualsiasi pensione, assicurando un minimo vitale indispensabile per la sussistenza quotidiana.
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