Milano Digital Week: Sala evidenzia l’importanza dell’AI nel pubblico e privato
L’importanza dell’AI nella vita dei milanesi
Il recente avvio della Milano Digital Week ha rivolto l’attenzione sul ruolo cruciale dell’intelligenza artificiale (AI) nella vita quotidiana dei cittadini milanesi. Durante l’inaugurazione, il sindaco Beppe Sala ha evidenziato che una ricerca condotta da YouGov Italia ha rivelato come il 58% della popolazione di Milano consideri l’AI fondamentale per accedere a servizi che ottimizzano la gestione del tempo e migliorano le esperienze quotidiane. Questa percentuale significativa sottolinea il valore crescente che i cittadini attribuiscono all’innovazione tecnologica come strumento di semplificazione e efficienza nella vita urbana.
Il sindaco ha sottolineato come la tecnologia debba essere vista come un mezzo, e non come un obiettivo in sé. Milano si propone di essere un esempio nel Paese, focalizzandosi su progetti di digitalizzazione e innovazione. Le opportunità che l’AI offre vanno oltre il semplice risparmio di tempo. Secondo Layla Pavone, coordinatrice del board per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale del Comune di Milano, l’intelligenza artificiale non può essere valutata solo in termini economici; serve infatti un impegno concreto per colmare il divario delle competenze digitali.
Pavone ha avvertito che, sebbene l’AI possa generare un valore aggiunto per l’economia globale, è essenziale lavorare per garantire che tutti i cittadini possano beneficiarne. La formazione continua e l’acquisizione di nuove competenze, specialmente in un contesto in cui il 50% della popolazione italiana possiede competenze digitali – percentuale inferiore alla media dell’Unione Europea – sono temi urgenti da affrontare.
In un ambiente in rapida evoluzione come quello attuale, le aziende cercano sempre più nuove competenze e questo rappresenta un’opportunità reale per i lavoratori milanesi. Essa si traduce non solo in uno sviluppo professionale individuale ma anche in una crescita economica e sociale più ampia per la città. La Digital Week, quindi, non è solo un evento celebrativo; è una risposta attiva alle sfide e alle opportunità presentate dall’introduzione dell’AI nella vita dei cittadini.
Il messaggio che emerge da queste discussioni è chiaro: i milanesi stanno abbracciando l’AI come un elemento essenziale per migliorare la propria vita e contribuire a una Milano più innovativa e connessa. Attraverso l’educazione, la formazione e la trasparenza, la città può davvero diventare un modello di riferimento su come integrare la tecnologia nella vita quotidiana.
I temi della Milano Digital Week 2024
La Milano Digital Week 2024 si presenta come un’importante opportunità per riflettere sui nuovi linguaggi digitali e sul loro impatto sulle quotidianità dei cittadini. Quest’edizione, che si svolge fino al 14 ottobre, si articola attorno a sei aree tematiche: Digitale per le imprese, Cittadinanza Digitale, Smart City, Tecnologie, Cultura e Intrattenimento, Lavoro e Formazione. Con oltre 200 eventi programmati, la settimana si configura come un punto di incontro tra istituzioni, aziende, università e startupper, tutti pronti a offrire spunti di riflessione e momenti di confronto.
Al centro del dibattito vi è la crescente necessità di integrare le tecnologie digitali nella vita urbana, promuovendo un approccio che metta in evidenza la cittadinanza digitale. Come affermato da Layla Pavone, il focus è su come l’innovazione può migliorare i servizi pubblici e privati, favorendo una trasformazione che possa effettivamente rispondere ai bisogni dei cittadini. Questa edizione della Digital Week si propone di esplorare la sinergia tra la cittadinanza e le nuove tecnologie, offrendo un palco per affrontare temi cruciali come la privacy, la sicurezza e l’accessibilità.
Un aspetto fondamentale da considerare è come le città stiano evolvendo verso modelli sempre più intelligenti e reattivi, grazie anche all’adozione di tecnologie emergenti. Le smart city non sono solo un’aspirazione, ma un obiettivo concreto, come evidenziato dai relatori presenti agli eventi. Le conversazioni riguarderanno non solo l’implementazione di soluzioni tecnologiche, ma anche l’importanza della formazione continua e della riqualificazione professionale come motori essenziali per aiutare i cittadini a navigare in questo nuovo panorama digitale.
L’AI, in particolare, rappresenta un fil rouge di molti eventi, ponendo l’accento su come le imprese debbano adattarsi per rimanere competitive in un mercato in rapida evoluzione. Mentre alcuni relatori come Pietro Cerretani, CEO di The Innovation Group, sottolineano il potenziale economico dell’AI, altri si concentrano su come l’etica e la responsabilità sociale debbano accompagnare ogni sforzo di innovazione. La Milano Digital Week, quindi, vuole non solo celebrare i progressi, ma anche sollecitare un dibattito serio e costruttivo su come affrontare le sfide legate alla digitalizzazione e sull’importanza di un approccio che metta sempre al centro le persone.
Il programma risulta allora essenziale per costruire una comunità informata e coinvolta, capace di affrontare con consapevolezza le nuove complessità del vivere urbano. Ogni incontro e workshop rappresenta un’occasione per immaginare insieme il futuro della città, dove la tecnologia e l’umanità possono coesistere in armonia, creando un ecosistema più resiliente e inclusivo.
Sfide e opportunità delle competenze digitali
Il tema delle competenze digitali emerge come una priorità cruciale durante la Milano Digital Week. Layla Pavone, coordinatrice per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale del Comune di Milano, ha richiamato l’attenzione sui rischi associati al divario esistente nelle competenze tra i cittadini italiani e i loro omologhi europei. Con il 50% della popolazione italiana dotata di competenze digitali, una percentuale inferiore rispetto al 54% della media dell’Unione Europea, il rischio è che questo gap possa ampliarsi ulteriormente, specialmente nell’era dell’intelligenza artificiale che promette un’evoluzione rapida e radicale nelle dinamiche lavorative.
Pavone ha sottolineato che, affinché le opportunità offerte dall’AI possano essere sfruttate appieno, è fondamentale investire nella formazione continua dei cittadini. Le aziende cercano sempre più figure professionali con competenze digitali avanzate, e questo rappresenta una grande opportunità per la forza lavoro milanese. Tuttavia, per non lasciare indietro nessuno, è essenziale che la formazione non sia episodica, ma diventi un processo continuo, in grado di adattarsi alle nuove sfide e necessità del mercato.
Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, ha enfatizzato come le nuove competenze richieste siano sempre più al centro dell’attenzione delle aziende, evidenziando l’importanza di un aggiornamento costante. Questo approccio è visto come un motore fondamentale per la crescita economica e sociale della città. La preparazione delle future generazioni si traduce non solo in un vantaggio competitivo per le aziende, ma anche in una maggiore resilienza della comunità milanese di fronte alle sfide globali.
In un contesto di rapida digitalizzazione, il contributo di esperti come Pietro Cerretani, CEO di The Innovation Group, è stato altrettanto illuminante. Cerretani ha evidenziato la prospettiva di un mercato del digitale in Italia che si prevede supererà gli 80 miliardi di euro nel 2024, con il settore ICT in forte crescita in Lombardia. Tuttavia, affinché questa crescita possa essere sostenibile, occorre affrontare il tema del divario delle competenze e garantire che tutti i cittadini abbiano la possibilità di accedere a formazione di qualità.
Queste considerazioni pongono una fondamentale questione: come possono le istituzioni, le imprese e la comunità in generale collaborare per creare un ecosistema inclusivo? È necessario un dialogo aperto, che permetta di condividere risorse, esperienze e best practices. L’impegno a superare queste sfide può trasformarsi in un’opportunità per costruire una Milano che non solo sia digitalizzata, ma che sia anche un modello di inclusione e responsabilità sociale, dove tutti i cittadini possano beneficiare dei vantaggi delle nuove tecnologie.
Verso città oracolari: il futuro dell’urbanistica
La Milano Digital Week ha messo in luce visioni innovative per il futuro delle città, esplorando paradigmi non solo di smart city, ma di un autentico “AI urbanism”. Secondo Cosimo Accoto, esperto nel settore e ricercatore al MIT di Boston, esiste un’aspettativa crescente che le città diventino sempre più predittive e reattive, capaci di anticipare le esigenze e i desideri dei cittadini. Questo approccio non si limita a migliorare i servizi pubblici, ma promette di trasformare radicalmente l’interazione tra i cittadini e l’ambiente urbano.
Accoto osserva che la relazione che intercorre tra gli esseri umani e le tecnologie emergenti sta evolvendo verso una nuova dimensione, dove l’auto autonomo e gli alberi stessi possono essere considerati “cittadini”. La prospettiva di città oracolari suggerisce che, attraverso l’applicazione dell’intelligenza artificiale, è possibile creare un ecosistema urbano in grado di prevedere e soddisfare in modo proattivo le necessità dei propri abitanti. La tecnologia non sarà più solo una risposta a problemi preesistenti, ma diventerà la chiave per generare un habitat urbano efficiente e armonioso.
Il concetto di città oracolari implica l’adozione di strumenti intelligenti e generativi, in grado di migliorare la qualità della vita urbana. Non solo la tecnologia dovrà garantire efficienza, ma dovrà anche abilitare una coscienza civica più forte, dove i cittadini stessi diventano parte attiva nella co-creazione dei servizi e delle infrastrutture. L’accento è posto sulla necessità di innovare in modo che ogni iniziativa tecnologica tenga in conto non solo gli aspetti funzionali, ma anche quelli etici e relazionali, promuovendo un nuovo umanesimo connesso a questi sviluppi.
In questo contesto, il sindaco Beppe Sala ha ribadito l’importanza di regole chiare e di un approccio etico all’uso dell’AI. L’AI Act, su cui si sta lavorando a livello europeo, rappresenta una cornice necessaria per orientare questi cambiamenti. La trasparenza deve essere al centro della regolamentazione per garantire che gli utenti possano utilizzare le tecnologie in modo consapevole e critico, lontano dall’anarchia e da usi impropri. La regolamentazione dell’AI deve supportare anche la nascita di una cultura della responsabilità, in cui siano i cittadini stessi a chiedere standard elevati e di qualità per i servizi digitali offerti.
Mentre Milano si proietta nel futuro, diviene evidente che la trasformazione delle città è una questione che va oltre la tecnologia stessa. È una sfida culturale e sociale, che richiede un coinvolgimento attivo della comunità, delle istituzioni e delle aziende. Solo attraverso una collaborazione armoniosa sarà possibile realizzare città non solo più intelligenti, ma anche più umane, in grado di affrontare e risolvere le complessità del presente con una visione condivisa e sostenibile. Un futuro che vede le città come organismi viventi, in grado di adattarsi e rispondere a un contesto che cambia rapidamente, offrendo migliori qualità di vita per tutti i cittadini.
Il ruolo dell’AI Act e la trasparenza nel digitale
In un contesto in cui l’intelligenza artificiale sta rapidamente attraversando ogni aspetto della vita urbana, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha sottolineato l’importanza cruciale dell’AI Act nel garantire un utilizzo responsabile e consapevole delle nuove tecnologie. Questo regolamento rappresenta un passaggio fondamentale per stabilire linee guida che garantiscano la trasparenza e l’etica nell’implementazione dell’AI, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato. La trasparenza è vista come un presupposto essenziale affinché i cittadini possano avere fiducia nei sistemi intelligenti che influenzano la loro quotidianità.
La regolamentazione proposta dal legislatore europeo mira a prevenire quella che il sindaco definisce “anarchia” nell’uso dell’AI. A tal fine, il dialogo attivo con le istituzioni europee diventa imperativo. Como ha evidenziato Sala, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono già stati stanziati 18 milioni di euro per progetti che mirano a una trasformazione digitale efficiente e all’inclusione della cybersecurity. Questi investimenti non riguardano solo il miglioramento della pubblica amministrazione, ma si allargano anche ad applicazioni pratiche quotidiane, sottolineando l’impatto dell’AI su temi cruciali quali la transizione ecologica.
L’AI Act costituisce, dunque, un importante strumento di coordinamento per le politiche digitali europee e nazionali. Brando Benifei, eurodeputato e co-relatore dell’AI Act, ha spiegato che è fondamentale imporre un modello di sviluppo digitale che non solo incentivare la competitività, ma che contempli anche aspetti come l’accesso ai dati, il diritto d’autore e la privacy degli utenti. Ogni cittadino deve essere in grado di valutare i rischi connessi all’uso dell’AI e a comprendere le potenzialità di questa tecnologia innovativa.
Questi aspetti pongono interrogativi su come le comunità possano diventare protagoniste attive nel processo di digitalizzazione, apprendere a gestirne i rischi e trarre benefici dai vantaggi che l’AI può offrire. La formazione e l’informazione sono quindi essenziali, affinché ogni cittadino possa far valere i propri diritti e contribuire attivamente alla costruzione di un’ecosistema digitale equo e responsabile. Un’educazione mirata che illustri i meccanismi dell’AI e del suo impatto sulla vita quotidiana rappresenta un tassello cruciale per orientare la società verso un utilizzo consapevole e profittevole delle nuove tecnologie.
Il dialogo e la cooperazione tra cittadini, istituzioni e aziende sono riconosciuti come fondamenti per stabilire un ambiente che non solo promuova l’efficienza, ma che valorizzi anche la dignità e i diritti degli individui. Con una regolatorio orientamento etico all’AI, Milano si prepara a diventare un modello di riferimento internazionale, dove l’innovazione e la responsabilità coesistono per costruire una città più intelligente e inclusiva.