I migliori programmi televisivi del digitale terrestre sono gli stessi che guardiamo dall’internet mobile: una ricerca lo dimostra
Tirando le somme di più di 50 anni di televisione in Italia, è facile notare quali siano i cambiamenti sostanziali che hanno coinvolto spettatori ed emittenti. Non si attende più il momento di riunione della famiglia intera davanti all’unico apparecchio presente in casa, per vedere il programma preferito (uno dei pochi disponibili, tra l’altro). Adesso si guardano tutti i programmi desiderati, ovunque e in ogni momento, grazie alla tv on demand (disponibile anche per la paytv di Sky).
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Il servizio ha ottenuto un successo talmente immediato che, dopo il colosso televisivo di Murdoch, Premium ha rilanciato l’idea, fino ad arrivare alla più recente proposta anche da parte di YouTube. Niente di più chiaro a proposito del futuro di questo settore che sta prendendo, adesso, la direzione della coesione tra diversi strumenti: tv “classica”, internet e pay tv. In pratica, si guardano i programmi del digitale terrestre con l’internet mobile, dove e quando si vuole.
L’unica cosa a essere rimasta pressoché invariata negli ultimi anni sono le preferenze degli italiani in fatto di reti e programmi. Francesco Siliato, docente di sociologia presso il Politecnico di Milano, ha condotto una ricerca per l’ateneo a proposito dei gusti degli spettatori. Il calcio è sempre al primo posto, forse anche per via della sua capacità di aggregazione, e continua a incollare milioni di persone agli schermi durante le partite più importanti.
Il Festival di Sanremo, che sembrava aver fatto perdere l’interesse, ha fatto registrare alla Rai nel 2012 un indice Auditel in crescita. Stabile la visione di film, soprattutto di grandi classici, e delle fiction. L’unico target aggiunto, dunque, è quello dei reality show – fenomeni televisivi introdotti e diffusi solo negli ultimi 15 anni – che si concentra sulla visione di Amici, X Factor, Italia’s got talent e Masterchef.
Nella maggior parte dei casi poi, questo avviene grazie all’utilizzo di dispositivi diversi. Gli spettatori hanno sperimentato di persona la veridicità di una ricerca condotta nel regno Unito, che dimostra come il 23% degli inglesi guardi la tv abitualmente accedendo da quattro schermi diversi: il classico televisore, il pc, il tablet e lo smartphone.
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Insomma, sembra quasi un paradosso che con un’offerta così ampia e ricca di canali tematici in mobilità, si arrivi a preferire sempre gli stessi programmi: forse l’abitudine ci rende poco propensi al cambiamento o forse i gusti sono gusti.
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