Memex: il motore di ricerca per il lato oscuro del web
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Il dipartimento per l’innovazione del Ministero della Difesa americano, il Darpa, ha rilasciato un motore di ricerca, chiamato Memex, che sarebbe in grado di andare ad esplorare la zona oscura del web, ossia tutta quella serie di pagine solitamente nascoste oppure inaccessibili ai comuni motori di ricerca (come Google o Yahoo, giusto per citare i più noti) e che, stando alle stime, rappresenterebbero ben il novanta per cento del totale delle pagine presenti sulla rete. Come dire che grazie ai tradizionali motori di ricerca, gli utenti avrebbero accesso, in realtà, soltanto al dieci per cento di quello cui potrebbero effettivamente accedere.
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Memex: strumento di lotta contro le attività illecite
Secondo quanto pubblicato sulla rivista Scientific American, che ha svelato la notizia, Memex potrebbe essere molto utile per scovare tutti quei siti attraverso cui si svolgono attività illecite, ad esempio quelli incentrati sul traffico di esseri umani. Ovviamente però, lo scopo di Memex non è soltanto questo: l’idea di base è quella di poter rendere raggiungibili il maggior numero possibile di pagine web, anche se, chiaramente, il governo americano lo utilizzerebbe soprattutto per contrastare eventuali attività illecite.
Memex potrebbe aiutare ad individuare annunci sessuali nascosti e individuarne la provenienza (potrebbe quindi essere un valido sistema per contrastare la pedofilia online), pagine temporanee destinate a scomparire in breve tempo oppure risorse upload che vengono rimosse una volta che il destinatario le ha ricevute.
La necessità di creare uno strumento come Memex è nata dalla constatazione che senza un’applicazione simile, sarebbe quasi impossibile andare a stroncare alcune attività criminali. Soltanto negli Stati Uniti, ad esempio, si stima che il lato oscuro del web permetta di far circolare almeno sessanta milioni di annunci collegati a traffici illegali di ogni tipo.
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