Medico Farsalinos denuncia ignoranza scientifica e ragione in Europa sulle politiche sanitarie attuali

la posizione critica di farsalinos sulla politica europea
Il dottor Konstantinos Farsalinos, cardiologo greco riconosciuto a livello internazionale per le sue ricerche sulla riduzione del danno da tabacco, esprime una critica severa nei confronti delle recenti politiche europee. Egli denuncia come la Commissione Europea abbia scelto di ignorare evidenze scientifiche consolidate e buon senso nel trattamento dei prodotti a rischio ridotto, come le sigarette elettroniche e le bustine di nicotina. Farsalinos sottolinea che classificare questi dispositivi allo stesso livello di pericolosità delle sigarette tradizionali rappresenta un errore grave con conseguenze negative per la salute pubblica, specialmente per i gruppi più vulnerabili.
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Il medico richiama l’attenzione sui limiti della proposta della Commissione, che intende includere i prodotti a ridotto rischio nella Direttiva europea sulle accise del tabacco applicando una tassazione minima equiparata a quella delle sigarette convenzionali. Questa scelta, secondo Farsalinos, contrasta con evidenze scientifiche recenti, come lo studio australiano pubblicato sull’Annals of Internal Medicine, che conferma l’efficacia delle sigarette elettroniche nella cessazione del fumo, risultando tre volte più efficienti rispetto alle terapie sostitutive tradizionali a base di nicotina.
Inoltre, il cardiologo critica duramente le dichiarazioni del commissario europeo per la salute, Olivér Vàrhelyi, che ha affermato come i nuovi prodotti contenenti nicotina presentino rischi per la salute comparabili a quelli dei prodotti del tabacco tradizionali. Per Farsalinos, tali affermazioni ignorano le evidenze che dimostrano come l’uso di dispositivi a rischio ridotto contribuisca significativamente alla prevenzione di eventi cardiovascolari, come evidenziato anche da uno studio condotto in Corea del Sud su pazienti con coronaropatia.
Questa posizione critica mette in luce un dissenso profondo tra la comunità scientifica e le scelte normative adottate dall’Unione Europea, con un chiaro rischio di danneggiare la salute di milioni di fumatori che potrebbero beneficiare di alternative meno nocive.
l’impatto delle tasse sui prodotti a ridotto rischio
Le politiche fiscali adottate dall’Unione Europea nei confronti dei prodotti a ridotto rischio rappresentano un ostacolo significativo alla diffusione di soluzioni che potrebbero abbattere drasticamente i danni associati al fumo tradizionale. La decisione di imporre una tassazione minima equiparata a quella delle sigarette convenzionali su dispositivi come le sigarette elettroniche e le nuove buste di nicotina rischia di ridurre la loro accessibilità e, di riflesso, limitare la loro efficacia come strumenti per la cessazione tabagica.
Secondo Konstantinos Farsalinos, questa manovra fiscale non solo contraddice le evidenze scientifiche, ma aggrava ulteriormente le disuguaglianze sociali penalizzando soprattutto i gruppi più vulnerabili che avrebbero bisogno di alternative meno rischiose a prezzi contenuti. L’aumento dei costi genera una barriera economica che può dissuadere i fumatori dal passare a prodotti a minor rischio, perpetuando così il danno alla salute pubblica. Le conseguenze peggiori si riflettono sulle fasce della popolazione a basso reddito, più esposte a patologie correlate al fumo tradizionale.
Varie ricerche sottolineano l’efficacia delle sigarette elettroniche come sostegno concreto per la cessazione, eppure la pressione fiscale eccessiva mina questi risultati. Di fatto, le politiche europee attuali non stanno favorendo la riduzione della mortalità e delle malattie legate al tabacco, ma rischiano di consolidare un regime in cui l’ignoranza delle differenze di rischio si traduce in una scelta politica che danneggia la salute collettiva.
il confronto tra scienza e decisioni politiche in europa
Il divario tra le evidenze scientifiche e le decisioni politiche assunte dall’Unione Europea evidenzia una profonda discrepanza che rischia di compromettere gli sforzi di salute pubblica nel ridurre i danni causati dal fumo. Numerosi studi, come quelli citati da Konstantinos Farsalinos, dimostrano chiaramente che i prodotti a base di nicotina non combustibili hanno un profilo di rischio significativamente inferiore rispetto alle sigarette tradizionali, con una riduzione del rischio stimata fino al 95% o più. Tuttavia, la politica europea continua a trattarli come se fossero equivalenti in termini di danno, ignorando i dati scientifici consolidati.
Questo approccio normativo, che include una tassazione elevata e una regolamentazione stringente, si discosta nettamente dalla letteratura medica internazionale e dalle raccomandazioni di esperti globali sul tabacco. Esiste una chiara mancanza di coerenza tra le politiche adottate e le evidenze scientifiche che mostrano come la diffusione responsabile e regolamentata di prodotti a minor rischio possa contribuire a ridurre significativamente la prevalenza del fumo tradizionale e le sue conseguenze patologiche.
Farsalinos denuncia questa contraddizione come un fallimento politico che non solo ignora il buon senso, ma sacrifica anche le opportunità di salute collettiva a favore di uno status quo che perpetua il danno. La scelta di equiparare il rischio dei prodotti a base di nicotina non combustibili a quello del tabacco convenzionale, oltre a essere scientificamente infondata, rischia di vanificare anni di ricerca e progressi tecnologici nel campo della riduzione del danno da tabacco.
In definitiva, il confronto tra scienza e decisioni politiche in Europa mette in luce una drammatica disconnessione: mentre la comunità scientifica invita a politiche basate su dati e risultati verificabili, i decisori continuano a perseguire una linea regolatoria che potrebbe limitare l’accesso a strumenti fondamentali per la salute pubblica di milioni di fumatori che cercano alternative meno nocive.
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