Max Papeschi e Massimiliano Parente a Roma con la mostra Max vs Max
L’artista che ha scandalizzato il mondo appendendo una donna nuda con la maschera di topolino e come sfondo una svastica gigante nel centro di Poznan in Polonia, sfida quello che ha inventato la Macchina per sputare sulla Cappella Sistina?
Ma c’è un particolare: Max Fontana non esiste, o meglio non esisteva prima di questa mostra.
È un artista inventato, protagonista di un romanzo oggi diventato di culto per molti lettori: Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler (Mondadori), opera appunto di Massimiliano Parente.
Il romanzo di Parente uscì al principio del 2014, casualmente proprio quando Papeschi stava per pubblicare la sua autobiografia, Vendere svastiche e vivere felici (Sperling & Kupfer).
Max vs Max copertina del libro
È paradossale: la storia vera di Papeschi sembra frutto di fantasia, quella di Max Fontana potrebbe essere reale. E proprio da questa contrapposizione è nato un progetto unico al mondo: rendere reali le opere di Max Fontana e farle scontrare con quelle di Max Papeschi.
Le opere di Max e Max saranno pubblicate sul nuovo testo di Giunti un po’ catalogo d’arte, un po’ pamphlet, mentre la nuova edizione tascabile de Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler di Parente avrà una nuova copertina realizzata da Papeschi.
Il catalogo-libro della mostra, intitolato Max vs Max, che verrà presentato durante la mostra, conterrà non solo le immagini delle opere dei due artisti con il testo critico di Gianluca Marziani, ma anche un esilarante scambio di insulti tra Parente e Papeschi, per decidere chi dei due sia il più geniale, con molte riflessioni sul concetto di arte, di vero e di falso.
Fino a che non decideranno di chiudere la questione sfidandosi, in una mostra mai concepita prima che varcherà ogni confine dell’immaginazione.
La mostra “MAX vs MAX” debutterà alla galleria Contemporary Cluster di Roma dal 6 dicembre 2018 con una serie di eventi per 4 giorni, per poi spostarsi al MACRO a gennaio e nel resto d’Italia per tutto il 2019.
Dal 6 al 9 dicembre a Contemporary Cluster – Palazzo Cavallerini Lazzaroni, Via dei Barbieri 7 ROMA, www.contemporarycluster.com
Note sugli autori
Max Papeschi approda nel mondo dell’arte contemporanea alla fine del 2008, dopo un’esperienza da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Il clamore mediatico sollevato da una sua opera gigante affissa sulla facciata di un palazzo nel centro di Poznan in Polonia lo proietta sulla scena internazionale, rendendolo in pochissimo tempo uno degli artisti italiani più conosciuti all’estero.
In soli 9 anni di attività ha realizzato più di 60 mostre personali e partecipato a un centinaio di mostre collettive in giro per tutto il mondo. Nel 2014 è uscita in Italia la sua autobiografia “Vendere Svastiche e Vivere Felici” edita da Sperling & Kupfer (Gruppo Mondadori). Da aprile 2016 sta portando in giro per il mondo il progetto culturale-umanitario Welcome to North Korea, un vero e proprio precedente artistico realizzato in collaborazione con Amnesty International, che unisce arte digitale, performance e installazioni in un’operazione multimediale che attraverso una fittizia e parodistica propaganda di regime svela gli orrori perpetuati dal dittatore Kim Jong Un.
Massimiliano Parente è nato a Grosseto nel 1970 e vive a Roma. Ha pubblicato i romanzi: Incantata o no che fosse (ES 1998), Mamma (Castelvecchi 2000), Canto della caduta (ES 2003). In seguito ha iniziato la scrittura di una monumentale trilogia, diventata per molti lettori un libro di culto, formata dai romanzi La macinatrice (Pequod 2005), Contronatura (Bompiani 2008), L’inumano (Mondadori 2012), e raccolta in un volume unico di mille e settecento pagine nel 2017 con il titolo Trilogia dell’inumano (La nave di Teseo 2017).
Ha scritto i romanzi Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler (Mondadori 2014), L’amore ai tempi di Batman (Mondadori 2016), il saggio sulla Recherche di Marcel Proust L’evidenza della cosa terribile (Cooper 2010), i pamphlet La casta dei radical chic (Newton Compton 2010) e, insieme a Vittorio Feltri, Il vero cafone (Mondadori 2017). A aprile del 2018 ha pubblicato con Bompiani il provocatorio saggio Scemocrazia – come difenderci dal pensiero comune. Collabora in esclusiva con “Il Giornale”. Non è un giornalista.