La mancanza di connessione internet nelle scuole italiane dove il digital divide è un grave problema: il punto di Between fatto a Capri
Il digital divide, o divario digitale, è un fenomeno che consiste nel divario tra i cittadini di uno stesso paese che hanno accesso alle ultime tecnologie di comunicazione, da chi non dispone invece di queste tecnologie.
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AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, afferma che il divario è ormai molto diffuso sulla nostra penisola, ma chi dovrebbe preoccuparsene non si rende conto della gravità della situazione, e resta con le mani in mano.
Bisognerebbe quindi agire subito, per portare avanti il progresso tecnologico uniformemente su tutto il territorio italiano.
Ogni anno a Capri viene organizzato da Between un convegno sullo sviluppo delle nuove tecnologie, non solo di comunicazione, quali la digitalizzazione di città e di edifici scolastici, e si discute anche sulla rete Internet in generale, non dal lato del cittadino, ma dal lato di chi si deve occupare dello sviluppo di tutte queste nuove tecnologie.
Al convegno Between era presente anche il Presidente dell’Agcom, Cardani, che nel suo discorso ha affermato più volte quanto per il loro compito fosse fondamentale non solo tutelare i cittadini, ma anche gli operatori che si occupano di diffondere la rete internet in tutta Italia.
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Un argomento di punta del convegno di Capri è stato quello dell’accesso internet nelle scuole, dibattuto da Simone Battiferri in rappresentanza di Telecom Italia, il quale afferma che, secondo le statistiche, solo due scuole su tre dispongono dell’accesso ad internet, ed in questo numero sono comprese anche le scuole la cui connessione viene utilizzata esclusivamente in segreteria, con una banda alquanto limitata.
Il numero di classi scolastiche che hanno effettivamente a disposizione una rete internet sono davvero una quantità infima e, facendo una piccola stima, potrebbero essere al massimo 1 o 2 scuole su dieci; quindi i progetti tanto agognati di utilizzo degli ebook durante le lezioni, dell’utilizzo di insegnanti a distanza e di tutti gli altri strumenti utili per l’e-learning, diventerebbero irrealizzabili o fattibili solo in rarissime eccezioni, che rappresenterebbe una sorte di élite, distaccata dal resto delle scuole.
Al convegno erano inoltre presenti anche numerosi politici che hanno illustrato le loro idee: peccato che dai loro discorsi si denotasse quanto poco fossero informati sull’argomento dibattuto nel convegno; affermavano infatti che il divario tecnologico era ormai quasi inesistente in alcune regioni, quando in realtà le scuole di cui si parlava prima sono senza alcuna rete.
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Il divario digitale quindi esiste, nonostante la rete internet sia ormai fondamentale in quasi ogni ambito della vita di ognuno. Non sono però gli operatori da soli che possono occuparsi della faccenda, ma per far progredire l’intera penisola, questi necessitano dell’aiuto delle autorità di competenza.
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