Maestra startupper a Milano: l’arte per i bambini attraverso il gioco delle figurine
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L’arte come gioco: il progetto Artonauti
Il progetto Artonauti rappresenta un approccio innovativo e ludico per avvicinare i più piccoli al mondo dell’arte. L’idea fondamentale è che l’apprendimento possa e debba essere un gioco, un’esperienza divertente e coinvolgente. In questo contesto, le figurine assumono un ruolo centrale, trasformando la raccolta in un’opportunità per esplorare la storia dell’arte. L’album di figurine, frutto della creatività di Daniela Re e Marco Tatarella, si presenta come un avvincente strumento che permette ai bambini di imparare giocando, stimolando loro curiosità e interesse verso i capolavori artistici.
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Attraverso la narrazione di avventure che coinvolgono due ragazzi, Ale e Morgana, insieme al cane Argo e alla nonna Artemisia, i piccoli lettori vengono trasportati in una realtà dove il gioco e l’apprendimento coincidono. Ogni figurina da collezionare è legata a una specifica opera d’arte e alla sua storia, permettendo ai bambini di scoprire il valore culturale di ciò che stanno osservando. Pezzo dopo pezzo, il loro album non solo si riempie, ma si arricchisce di conoscenze, rendendo la storia dell’arte accessibile e comprensibile anche ai più giovani.
Questa iniziativa non si limita a un pubblico di soli bambini, ma si estende anche a coloro che possono avere difficoltà nel processo di apprendimento, inclusi ragazzi con disturbi dell’apprendimento. Il gioco diventa quindi un ponte, un mezzo terapeutico che promuove l’inclusione e il coinvolgimento, permettendo a tutti di accedere alla bellezza dell’espressione artistica. In aggiunta, Artonauti si distingue per la capacità di attrarre anche adulti, creando un legame intergenerazionale che rende l’arte un argomento di conversazione e di interesse comune.
La visione di Daniela e Marco di far dell’arte un gioco ha dato vita a un progetto che non solo intrattiene, ma anche educa. Ogni album di figurine non solo racconta storie affascinanti, ma serve a costruire un legame che va oltre il semplice collezionismo, creando un impatto duraturo nella vita di chi vi partecipa. Con Artonauti, l’arte diventa davvero un’esperienza da vivere e condividere.
Storia di Artonauti
La storia di Artonauti affonda le radici in un’esperienza significativa che Daniela Re ha vissuto mentre insegnava in una scuola primaria a Milano. Nel 2016, durante le sue visite al Museo del Novecento con i bambini, ha notato come l’arte, inizialmente percepita come distante e incomprensibile, potesse trasformarsi in un’area di esplorazione avvincente se accompagnata da attività coinvolgenti. Daniela ricorda: “All’inizio, li ho trovati un po’ spaesati, poi, quando abbiamo iniziato a proporre loro delle attività legate ai dipinti, si sono incuriositi. Ogni volta sempre di più, finché sono diventati dei piccoli ciceroni che oggi portano a spasso i genitori per il museo.”
Questa epifania ha portato Daniela, durante una conversazione informale a tavola con suo marito Marco Tatarella, a concepire l’idea di un progetto ludico che potesse avvicinare i bambini alla storia dell’arte. L’obiettivo era chiaro: rendere l’arte accessibile, comprensibile e divertente. Così, Artonauti è nato come un esperimento che utilizzava un album di figurine per raccontare storie avventurose di due giovani protagonisti, Ale e Morgana, che insieme al cane Argo e alla nonna Artemisia, intraprendono un viaggio attraverso diverse epoche storiche alla ricerca di opere d’arte rubate.
This narrative approach non solo stimola l’immaginazione dei ragazzi, ma offre anche un modo tangibile di imparare: collezionando le figurine, i bambini ricompongono i capolavori artistici all’interno del loro album, rendendo l’apprendimento un’esperienza interattiva e pratica. Inizialmente, il progetto è stato distribuito nelle scuole primarie e secondarie, ma ha rapidamente guadagnato popolarità anche in contesti non scolastici come RSA, centri per persone con fragilità, istituti penitenziari e persino ospedali.
La reazione positiva ha dimostrato che l’idea di Daniela e Marco non era solo un’innovazione educativa, ma una vera e propria rivoluzione nel modo in cui l’arte viene percepita e insegnata. Artonauti si è espanso, raccogliendo l’interesse di adulti appassionati, ampliando ulteriormente l’orizzonte del progetto. L’apprezzamento del materiale ha aperto nuove strade e ha incentivato la creazione di una comunità intorno al tema dell’arte, portando a una maggiore consapevolezza e interesse intergenerazionale.
La fondazione di Artonauti come società nel 2018 ha rappresentato un passo decisivo nella concretizzazione di questa visione. Grazie al supporto della Fondazione Cariplo e di altre realtà, il progetto ha potuto svilupparsi ulteriormente, promuovendo l’arte come strumento educativo e culturale per le nuove generazioni. L’unione delle competenze di Daniela nel campo della pedagogia e dell’editoria musicale di Marco ha portato alla realizzazione di un prodotto unico, in cui creatività e apprendimento si intersecano per il bene dei più giovani.
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Obiettivi educativi dell’album
Il fulcro dell’album Artonauti è rappresentato da un approccio educativo che mira a rendere la storia dell’arte non solo apprensibile, ma anche divertente. Grazia alla narrazione coinvolgente e al meccanismo di collezionamento delle figurine, i bambini sono guidati in un percorso di scoperta che unisce gioco e apprendimento. Ogni figurina non è solo un’immagine, ma un pezzo di storia che invita i bambini a esplorare le opere d’arte e il loro significato.
La storia raccontata dagli autori conduce i piccoli lettori attraverso avventure che li incoraggiano a porre domande e a sviluppare un pensiero critico. Con protagonisti avventurosi e un canovaccio ricco di colpi di scena, le narrazioni stimolano nei bambini un interesse genuino per le opere d’arte e per i grandi artisti del passato. Al contempo, l’interazione con i personaggi, come il cane Argo e la nonna Artemisia, rende questa esperienza ancora più emozionante e relatable, facilitando l’assimilazione delle informazioni.
Inoltre, l’album è concepito per essere un ponte di connessione anche per i ragazzi con difficoltà di apprendimento. L’idea è solidamente ancorata nel promuovere un ambiente inclusivo: il gioco si trasforma in un mezzo per apprendere stimolando l’interesse e la curiosità di tutti. I materiali inclusi nell’album e le attività correlate sono progettati tenendo presente diverse modalità di apprendimento, rendendo l’arte accessibile a una gamma più ampia di utenti. Per l’insegnante e il genitore, questo si traduce in strumenti utili per facilitare la comprensione e l’interazione con il concetto di arte.
Artonauti utilizza le figurine come un invito a esplorare diversi stili artistici, tecniche e contesti storici. I bambini, mentre collezionano e scambiano le figurine, sviluppano non solo un senso di competizione e di comunità, ma anche la capacità di apprezzare l’importanza dell’arte nella cultura e nella società. La presenza di una guida didattica, che accompagna l’album, fornisce strumenti per i docenti e per i genitori, offrendo idee per laboratori creativi e attività pratiche legate all’arte, rendendo quindi il percorso di apprendimento ancora più poteroso e interattivo.
L’album Artonauti rappresenta un modello innovativo per l’insegnamento delle arti figurative, in cui l’apprendimento gioca un ruolo centrale. Grazie alla combinazione di gioco, narrazione e attività pratiche, Artonauti si propone come un’iniziativa che non solo educa, ma anche celebra la creatività e l’immaginazione dei più giovani, instaurando un legame profondo con il mondo dell’arte.
Target e diffusione del progetto
Artonauti si rivolge principalmente ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, ma la sua portata educativa si estende ben oltre questo gruppo. Inizialmente distribuito presso le scuole primarie e secondarie, il progetto ha rapidamente attirato l’attenzione di un pubblico più ampio, inclusi ragazzi delle medie, adulti, nonni e operatori di centri per persone con fragilità. Questo successo ha evidenziato il potere delle figurine non solo come strumento di raccolta, ma anche come veicolo di apprendimento e connessione sociale.
La scelta di utilizzare le figurine come mezzo per insegnare la storia dell’arte è stata accolta con entusiasmo anche in contesti specializzati. Artonauti ha trovato applicazione in RSA, in centri educativi per persone con difficoltà di apprendimento, nei penitenziari e persino negli ospedali. In quest’ultimo caso, il progetto ha dimostrato di essere un’attività terapeutica significativa, contribuendo al benessere dei pazienti e facilitando la socializzazione tra i partecipanti. Gli adulti, in particolare, si sono dimostrati affascinati dall’idea di tornare a raccogliere figurine, creando così un’interazione generazionale ricca e stimolante. Attraverso gruppi sui social media dedicati, è emersa una comunità viva attorno a questa pratica, dimostrando che l’arte è un linguaggio universale che può unire diverse età e esperienze di vita.
Il progetto non si è limitato a una sola edizione, ma ha saputo svilupparsi nel tempo. Ogni nuovo album è stato lanciato con l’obiettivo di esplorare temi diversi, mantenendo l’interesse e coinvolgendo nuovi gruppi di partecipanti. Si è quindi assistito a un’evoluzione continua del materiale didattico, che include ora non solo figurine, ma anche quaderni creativi, guide didattiche e giochi da tavolo per promuovere l’arte in modo divertente e interattivo.
Il nostro approccio sulla diffusione del progetto è guidato dalla convinzione che l’educazione all’arte possa e debba trascendere le mere aule scolastiche. Con questo spirito, la rete di distribuzione è stata ampliata per includere eventi pubblici e collaborazioni con musei, gallerie e associazioni culturali. Queste iniziative hanno reso Artonauti un punto di riferimento nella promozione dell’arte come strumento di apprendimento, sottolineando l’importanza di unire la dimensione ludica a quella educativa.
Attraverso un’attenta pianificazione e una costante comunicazione con le scuole e le comunità, il progetto continua a guadagnare terreno, avvicinando sempre più bambini e adulti al mondo affascinante dell’arte, in un mix di creatività, scoperta e relazione interpersonale.
Evoluzione e progetti futuri
L’evoluzione di Artonauti è stata segnata da uno sviluppo costante, alimentato dalla passione e dalla dedizione di Daniela Re e Marco Tatarella. A partire dal 2018, anno in cui il progetto si è formalizzato come società, le ambizioni di Artonauti sono cresciute notevolmente, grazie al supporto di fondazioni come Cariplo e Social Venture Giordano Dell’Amore, che hanno creduto nel potenziale dell’iniziativa. Con il passare del tempo, il team è cresciuto, raddoppiando il numero di collaboratori e ampliando le aree di competenza coinvolte nel progetto.
Ogni anno, Artonauti presenta un nuovo album e continua a esplorare tematiche artistiche attraverso avventure originali. Il primo album ha riportato i bambini indietro nel tempo, presentando figure emblematiche dell’arte, come Giotto e Botticelli. A questo si è aggiunto un secondo lavoro dedicato al Novecento, nel quale i protagonisti vivono avventure storiche che li conducono a salvare opere d’arte durante eventi drammatici come la Seconda Guerra Mondiale. Gli ultimi album hanno continuato a spingere i confini della narrazione, portando gli artonauti a esplorare un mondo globale di tesori artistici e architetture.
Ma la visione novatrice di Artonauti non si limita soltanto agli album di figurine. L’idea di espandere il progetto verso nuovi mezzi didattici si concretizza con “Artonauti Crea”, un quaderno che stimola la creatività e mette a disposizione attività di colorazione e composizione artistica. Questo strumento è progettato per essere utilizzato nelle scuole, accompagnando i contenuti degli album con laboratori pratici che stimolino l’immaginazione dei bambini.
In occasione del Lucca Comics & Games, Artonauti ha lanciato anche “Artonauti – Il mosaico del tempo”, un gioco da tavolo che sfida famiglie e giovani adulti a ricomporre opere d’arte perdute, abbracciando una dimensione ludica che rende l’arte accessibile a tutti in un contesto di svago e apprendimento.
Inri più, il team sta lavorando a una guida didattica approfondita, progettata per fornire supporto agli insegnanti, con materiali pronti e attività pratiche da integrare nel curriculum scolastico. L’intento è di creare un ecosistema educativo completo, dove i sorprendenti legami tra l’arte e il gioco promuovano una rinnovata curiosità nelle nuove generazioni.
Guardando al futuro, Artonauti è in continua esplorazione, alla ricerca di nuove opportunità per coinvolgere comunità diverse e promuovere l’inclusione. La sfida lanciata da Daniela e Marco non è solo quella di educare all’arte, ma di costruire una rete di connessioni che renda l’esperienza artistica accessibile a tutti. Con l’arte come fonte di ispirazione e un approccio pedagogico ludico, Artonauti si prepara ad affrontare nuove avventure e a scrivere capitoli inediti nella storia dell’apprendimento dell’arte per bambini e adulti.
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