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Luna protagonista della nuova alleanza strategica tra Cina e Russia per il futuro dello spazio

  • Redazione Assodigitale
  • 18 Maggio 2025
Luna protagonista della nuova alleanza strategica tra Cina e Russia per il futuro dello spazio

Collaborazione e obiettivi del progetto lunare sino-russo

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La collaborazione tra Cina e Russia per la costruzione di una centrale nucleare sulla Luna rappresenta un passo significativo nel panorama dell’esplorazione spaziale internazionale. Questo ambizioso progetto, formalizzato tramite un memorandum d’intesa, prevede la realizzazione di un reattore destinato ad alimentare la Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (ILRS), con completamento previsto entro il 2036. L’iniziativa congiunta non solo sottolinea la volontà di entrambe le potenze di consolidare una presenza stabile e autonoma sul suolo lunare, ma perfettamente si inserisce in una visione strategica di lungo termine, ponendo le basi per future missioni spaziali attraverso una rete infrastrutturale avanzata.

Indice dei Contenuti:
  • Luna protagonista della nuova alleanza strategica tra Cina e Russia per il futuro dello spazio
  • Collaborazione e obiettivi del progetto lunare sino-russo
  • Tecnologie e modalità di costruzione automatizzata
  • Implicazioni geopolitiche e confronto con altri programmi spaziali


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Il progetto ILRS è concepito come una base permanente situata sul polo sud lunare, una posizione strategica scelta per la presenza di ghiaccio d’acqua nei crateri in ombra permanente, risorsa cruciale per il sostentamento di una colonia e per la produzione di propellente. Sin dal suo annuncio nel 2021, l’ILRS ha attirato l’interesse internazionale di ben diciassette paesi, configurandosi come un’alternativa concreta e competitiva rispetto ai programmi statunitensi, come Artemis. La partnership sino-russa mira quindi non solo a definire un modello cooperativo efficiente, ma anche a stabilire un riferimento tecnologico e geopolitico di rilievo nel quadro dell’esplorazione lunare.

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Il percorso operativo include la pianificazione di cinque lanci di razzi super pesanti tra il 2030 e il 2035 per il trasporto dei moduli essenziali, con un inizio dei lavori già dal 2028 tramite la missione cinese Chang’e-8, che rappresenterà il primo sbarco cinese con astronauti sul satellite naturale della Terra. Questo cronoprogramma stratificato garantisce un approccio integrato e progressivo alla realizzazione della base, ponendo al centro la sostenibilità e l’efficienza delle attività senza equipaggio, ma con l’obiettivo ultima della presenza umana stabile.

Tecnologie e modalità di costruzione automatizzata


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La costruzione della centrale nucleare sulla Luna sarà caratterizzata da un livello di automazione senza precedenti nell’esplorazione spaziale. Come annunciato da Yury Borisov, direttore generale di Roscosmos, l’intero processo di assemblaggio verrà eseguito senza la presenza diretta di astronauti, affidandosi a sistemi robotici e procedure autonome avanzate. Questa scelta tecnologica nasce dalla necessità di minimizzare i rischi legati alle condizioni estreme del polo sud lunare e di garantire continuità operativa in un ambiente ostile e distante.

La progettazione del reattore utilizzerà tecnologie di stampa 3D e robotica di precisione sviluppate congiuntamente dalle industrie spaziali cinesi e russe, che consentiranno di montare i componenti modulari forniti via lancio spaziale. La realizzazione sarà supportata da software di intelligenza artificiale dedicati al monitoraggio e alla gestione remota delle operazioni, capaci di intervenire in tempo reale per correggere anomalie o ottimizzare le risorse energetiche e materiali.

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Un punto cruciale sarà l’affidabilità dei sistemi autonomi, progettati per operare in totale isolamento per mesi o anni, senza alcun intervento umano diretto fino alla fase finale di messa in funzione. Questo approccio rappresenta un’evoluzione tecnologica radicale rispetto alle tradizionali missioni lunari, dove gli equipaggi hanno sempre avuto un ruolo centrale nelle attività di costruzione e manutenzione.

Oltre all’automazione della costruzione, il reattore nucleare sarà integrato con altri sistemi energetici, come pannelli solari di nuova generazione e generatori radioisotopici, per assicurare una fornitura energetica robusta e continua alla Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (ILRS). L’energia prodotta sarà fondamentale per alimentare le infrastrutture di supporto vitale, i laboratori scientifici e i veicoli lunari pressurizzati, contribuendo a creare un ecosistema energetico sostenibile e resiliente.

Implicazioni geopolitiche e confronto con altri programmi spaziali

La partnership tra Cina e Russia ridefinisce gli equilibri geopolitici dell’esplorazione spaziale, segnando un significativo spostamento rispetto ai tradizionali protagonisti come gli Stati Uniti e l’Unione Europea. L’iniziativa congiunta per la costruzione della centrale nucleare lunare si inserisce in una strategia a lungo termine che mira a consolidare un’autonomia tecnologica e operativa al di fuori dell’influenza delle storiche potenze spaziali occidentali. In questo contesto, il progetto rappresenta un banco di prova per la cooperazione strategica tra due Stati che, oltre a condividere ambizioni scientifiche, cercano di accrescere il proprio peso politico a livello globale.

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Rispetto al programma americano Artemis, che sta affrontando ripetuti ritardi e incertezze finanziarie, il progetto sino-russo si distingue per un approccio più pragmatico e coordinato, basato su scadenze tecniche realistiche e un cronoprogramma già definito. Mentre Artemis III è stato rinviato al 2027 e la stazione Gateway subisce tagli di budget, la Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (ILRS) propone una roadmap strutturata con missioni integrate a partire dal 2028, segnalando un consenso politico e tecnico più solido nella gestione delle risorse.

Inoltre, l’ILRS si presenta come un ambiente di collaborazione internazionale esteso, includendo diciassette paesi che vedono in questo progetto un’alternativa multipolare alla leadership statunitense, ampliando così la dimensione diplomatica del programma lunare. Tale pluralismo strategico contrasta con un modello americano ancora fortemente centrato su un’alleanza ristretta e con rapporti talvolta complessi con altri attori globali.

La centrale nucleare progettata da Cina e Russia non solo rappresenta un salto tecnologico in termini di autonomia energetica per la base lunare, ma si configura anche come un simbolo tangibile della capacità di queste nazioni di sviluppare infrastrutture spaziali avanzate senza il coinvolgimento diretto di equipaggi umani in fase di costruzione, confermando così una visione innovativa e strategica dell’esplorazione extraterrestre, destinata a rimodellare gli assetti del potere spaziale globale.


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