Lugano LongLake Festival 15a edizione grande successo confermato con eventi imperdibili e artisti internazionali

bilancio e numeri della 15a edizione
La 15a edizione del Lugano LongLake Festival ha registrato un successo di proporzioni rilevanti, consolidando ulteriormente il proprio ruolo di punto di riferimento culturale a Lugano. Con un’offerta di 300 eventi distribuiti su 18 giorni, il festival ha attratto decine di migliaia di visitatori, dimostrando una costante partecipazione e un interesse diffuso verso le molteplici attività proposte.
Indice dei Contenuti:
Durante questa edizione, sono stati presentati 150 progetti artistici, un numero che riflette la grande varietà e qualità delle iniziative messe in campo. La formula multidisciplinare adottata si è rivelata efficace nel coinvolgere pubblici diversi, grazie a una programmazione che ha spaziato dai concerti agli spettacoli, dai mercatini all’arte urbana, senza trascurare l’offerta dedicata alle famiglie e ai più piccoli.
Secondo Roberto Badaracco, Vicesindaco e Capo Dicastero cultura sport ed eventi della Città di Lugano, il festival rappresenta un elemento fondamentale per la vita culturale cittadina, coniugando visione artistica, partecipazione popolare e forte radicamento nel territorio. Dal canto suo, Claudio Chiapparino, Direttore della Divisione eventi e congressi di Lugano, ha evidenziato come il valore dell’evento risieda nell’entusiasmo del pubblico e nella capacità di trasformare gli spazi urbani in luoghi di incontro e scoperta, fattori che continuano a caratterizzare questa manifestazione.
programmi musicali e arti performative
Il LongLake Festival ha confermato la sua straordinaria capacità di integrare molteplici linguaggi artistici, proponendo un palinsesto musicale variegato e di alto profilo che ha saputo conquistare un pubblico eterogeneo. La rassegna ha incluso le storiche manifestazioni Estival Jazz, Blues to Bop e Lugano Buskers, ognuna con un’identità ben definita e caratterizzata da line up di rilievo internazionale e nazionale.
Estival Jazz ha ripreso il suo formato originario con tre serate d’eccellenza, ospitando artisti di fama mondiale quali Al Di Meola affiancato dall’Orchestra della Svizzera italiana, Jack Savoretti, Youssou N’Dour e la virtuosistica Candy Dulfer con la collaborazione di Schelby J.. Importante anche la presenza di Gonzalo Rubalcaba, Yellowjackets e Kurt Elling, accompagnati da giovani talenti emergenti. La serata celebrativa ha visto la consegna del Premio alla carriera 2025 al formato vocale gospel Take 6, riconoscimento emblematico dell’impegno artistico pluriennale nel panorama internazionale.
Parallelamente, Blues to Bop ha mantenuto una formula composita, alternando concerti a pagamento all’interno del Parco Ciani con esibizioni gratuite su palchi diffusi a Rivetta Tell e Punta Foce. Tra i protagonisti spiccavano nomi come Edoardo Bennato, Philipp Fankhauser, e il progetto congiunto di Joachim Cooder e Adriano Viterbini, che hanno impreziosito ulteriormente la proposta blues e jazz con sonorità fresche e coinvolgenti.
Il palcoscenico del Boschetto Ciani ha rappresentato un laboratorio sonoro di grande interesse, presentando spettacoli che hanno spaziato dal reggae autentico di Morgan Heritage e Anthony B alle sonorità soul e R&B di Ledisi e Thee Sacred Souls, fino alle atmosfere indie e alternative di Ginevra, cenotmilacarie e Venerus. Una particolare attenzione è stata rivolta alla scena musicale locale e nazionale tramite il progetto Swiss Made, curato da Filippo Corbella e Fernando Di Cicco, che ha favorito il dialogo tra artisti svizzeri emergenti e realtà consolidate nel panorama internazionale.
Lugano Buskers, infine, ha proposto un ricco cartellone di performance acustiche e visuali, enfatizzando l’aspetto partecipativo e interattivo del festival. La curatela artistica affidata a Ilenia Ricci, Paride Bernasconi e Damiano Merzari, con il supporto dei consulenti Cedric Blaser e Vittorio Ondedei, ha garantito un’offerta dinamica e innovativa, mentre gli After Party, organizzati da Emanuele Verga e dal team di Lugano Buskers, hanno ulteriormente alimentato l’atmosfera festosa nelle ore serali.
Le arti performative hanno occupato un ruolo altrettanto fondamentale, con produzioni originali come quelle della Compagnia Onyrikon, di Isabella Giampaolo e della UnKnown Company. Grazie a queste proposte, il festival ha potuto arricchire la propria offerta, coinvolgendo il pubblico con eventi di elevata qualità artistica e curando workshop didattici per tutte le fasce d’età, mantenendo vivo l’interesse nonostante le condizioni meteorologiche non sempre favorevoli.
Due appuntamenti speciali hanno inoltre segnato la collaborazione con festival regionali: Mario Perrotta e Francesco Pellicini hanno infatti animato occasioni di approfondimento culturale sviluppate assieme al Festival Terra e Laghi e al Festival dei Laghi Lombardi, contribuendo a un dialogo territoriale e artistico di ampio respiro.
inclusione, collaborazioni e attenzione alla comunità
L’edizione 2025 del Lugano LongLake Festival ha posto un’attenzione significativa all’inclusione sociale e alla costruzione di una rete collaborativa solida con le realtà del territorio. Il Villaggio Family, diretto da Carlotta Wolff, ha rappresentato un punto di riferimento imprescindibile per le famiglie, con un programma quotidiano di spettacoli, laboratori e attività educative, capaci di stimolare la creatività e favorire la partecipazione di bambini e genitori in un contesto accessibile e accogliente.
Il festival ha consolidato inoltre sinergie con numerose istituzioni culturali e associazioni locali, quali Bazaar al Lago, Casa del Tango, La Bottega di Gandria, MASI, MyLugano, USI e SUPSI. Questo tessuto collaborativo ha permesso di integrare differenti competenze e prospettive, ampliando l’offerta culturale e rafforzando il radicamento dell’evento nella comunità.
Particolare rilievo è stato dato a progetti inclusivi e a iniziative rivolte a pubblici diversificati, promuovendo un ambiente che favorisce l’incontro e lo scambio tra diverse realtà sociali e culturali. La collaborazione con enti come CSIA, Sato Code, Let’s Dance, Sambì, Ritmo Y Pasion Latina e Sotell ha consentito di proporre iniziative interdisciplinari e interculturali, capaci di ampliare gli orizzonti del festival.
Questo approccio ha rafforzato la dimensione partecipativa dell’evento, contribuendo a costruire un modello culturale inclusivo e sostenibile, che pone il LongLake Festival non solo come piattaforma di espressione artistica, ma anche come catalizzatore di comunità e coesione sociale.
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