Lo scandalo Wirecard porta a richiedere migliori controlli
— Redazione Trendiest News — Le gravi irregolarità della fintech europea Wirecard, specializzata in pagamenti elettronici, balzate agli onori della cronaca lo scorso luglio, hanno portato a riscontrare che 1,9 miliardi messi a bilancio, su di una capitalizzazione di mercato di 12 miliardi di euro, non esistevano proprio. Quindi alla dichiarazione di insolvenza è seguito l’arresto dell’AD Markus Braun. Il danno più evidente, anche in Italia, è stato il blocco temporaneo di centinaia di migliaia di carte prepagate.
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A Wirecard si appoggiava, per esempio, SisalPay con i suoi 325mila clienti italiani. Fortunatamente SisalPay si è assunta direttamente l’onere finanziario e si è fatta carico di restituire subito le somme di denaro congelate, per tutelare gli interessi dei propri clienti. Si pala di oltre 20 milioni di euro. Problema analogo per il circuito Soldo, fintech italiana che utilizzava carte prepagate emesse dall’azienda tedesca: 16mila famiglie milanesi delle fasce deboli cui il Comune di Milano erogava tramite Soldo i bonus spesa prevista per l’emergenza Covid-19.
D’altra parte qualcosa di sospetto si sarebbe potuto intravedere anche prima, visto che Wirecard sguazzava fra siti di scommesse e porno.
Better Finance
La rilevazione dell’abuso di Wirecard da parte di ESMA rivela però significativi fallimenti e conflitti di interessi nella vigilanza finanziaria nazionale, secondo quanto dichiara oggi l’associazione Better Finance, che sottolinea la necessità di azioni collettive efficaci per gli investitori vittime di questo genere di abusi.
“BETTER FINANCE ringrazia l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) per il suo rapporto di “revisione tra pari” sullo scandalo Wirecard. È abbastanza rivelatore dei molti fallimenti e conflitti di interessi che possono affliggere anche le autorità di vigilanza finanziaria nazionale più dotate”.
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È un peccato però che l’ESMA non abbia preso in considerazione gli avvertimenti chiari e dettagliati pubblicati dai media finanziari – in particolare, l’indagine dettagliata sui problemi di Wirecard pubblicati dal Financial Times all’inizio del 2019, molti mesi prima che la frode contabile e lo scandalo esplodessero definitivamente.
“L’unica reazione apparente della BAFIN, l’autorità di vigilanza nazionale tedesca, all’indagine di FT, è stata quella di citare in giudizio la FT per presunta manipolazione del mercato” ribadisce Better Finance. “Questa reazione è tanto più problematica oggi alla luce della rivelazione dell’ESMA secondo cui i dipendenti della BAFIN stavano speculando su un aumento del prezzo delle azioni Wirecard!”.
Uno scandalo senza precedenti
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“Questo scandalo senza precedenti – in termini di entità delle perdite sostenute dagli investitori europei e dai risparmiatori dei fondi pensione (circa 20 miliardi di euro) – evidenzia ancora una volta due grandi questioni irrisolte riguardanti l’integrità e l’equità dei mercati dei capitali europei”, afferma Guillaume Prache, Managing Direttore di BETTER FINANCE:
– La necessità di un garante europeo più indipendente dalle autorità nazionali competenti, come recentemente raccomandato dal Forum ad alto livello sull’Unione dei mercati dei capitali (HLF CMU) [1]. Oggi l’ESMA è controllata (attraverso il suo consiglio di vigilanza) dalle stesse entità che dovrebbe vigilare!
– Nonostante un’altra raccomandazione prioritaria della stessa CMU HLF e nonostante lo scandalo Wirecard, le autorità dell’UE hanno deciso di discriminare ancora i singoli azionisti non professionisti vittime di abusi ed escluderli dal campo di applicazione della proposta di direttiva dell’UE sul ricorso collettivo. Allo stato attuale, i cittadini dell’UE vittime di abusi che hanno acquistato azioni Wirecard non avranno ancora accesso a un meccanismo di ricorso collettivo paneuropeo, disponibile per tutti gli altri consumatori e investitori individuali che acquistano solo prodotti di investimento “confezionati”.
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Questo non è il modo migliore per promuovere una “Unione dei mercati dei capitali che lavora per le persone”.
Contatto: Chief Communications Officer ǀ Arnaud Houdmont ǀ +32 (0) 2514 37 77 ǀ houdmont@betterfinance.eu
[1] Relazione finale del Forum ad alto livello sull’Unione dei mercati dei capitali – Una nuova visione per i mercati dei capitali europei
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