L’Internet delle cose rivoluzionerà le nostre vite
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Internet delle cose: la traduzione italiana è forse meno accattivante che “Internet of Things” (IoT), ma il significato non cambia, intendendo il controllo di tutto ciò che ci circonda tramite smartphone e tablet.
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Brillo e Homekit sono i nuovi nomi dei sistemi operativi in fase di sviluppo e mirati all’Internet delle cose delle due rivali Google ed Apple, ma non sono certo gli unici. Samsung al CES di Las Vegas. ad inizio 2015, ci ha mostrato come l’IoT ci cambierà la vita con una giornata “tipo” in cui qualunque persona si può identificare e ci ha presentato come ogni singolo bullone, ogni singola vite e ogni singolo strumento presente in casa possa essere connesso proprio tramite IoT, quindi a noi tramite uno smartphone e un’applicazione dedicata.
Probabilmente le ultime notizie su Brillo arriveranno durante il Google I/O che aprirà tra qualche giorno a San Francisco, dove si aspetta anche la prima presentazione dell’evoluto sistema operativo Android M. Appare chiaro come anche Google vgolia mettere le mani sull’IoT e non perdere il treno di quello che è un mercato ancora da creare e su cui ogni multinazionale vorrà mettere le mani.
L’Internet delle cose è quindi alle porte delle nostre vite, presto in ulteriore rivoluzione digitale, ma quanto realmente inciderà? Forse più di quanto si possa immaginare. I social network e internet hanno potenziato un mondo praticamente senza privacy e l’IoT andrà ad eliminare anche quell’ultimo barlume rimasto.
Certo, da un lato, conoscere in tempo reale se un tubo in cantina si rompe è molto utile per non allagarsi e quindi risolver in tempo il problema, far arrivare l’auto davanti la porta di casa nel momento esatto in cui usciamo per andare a lavoro è molto comodo soprattutto quando siamo in ritardo o ancora cambiare canale della SmartTV con la voce è qualcosa che ci sembra proiettarci in un futuro da serie sci-fi, ma a quale costo?
Le nostre vite saranno totalmente controllate dalle multinazionali hi-tech anche se in primis saremo noi ad avere il controllo su tutto, o almeno, apparentemente perché tutto sarà registrato, ogni immagine memorizzata e ogni operazione studiata per poterci dare quello che cerchiamo prima di averne veramente bisogno.
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