LinkedIn bannato dalla Russia cancellata app ufficiale
Un altro schiaffo per le Big Tech. LinkedIn non sarà più scaricabile in Russia. Dopo il caso dell’app del New York Times rimossa dall’Apple Store in Cina, la Russia torna con la sua stretta tecnologica.
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Secondo un tribunale LinkedIn avrebbe violato le norme approvate dalla Duma che richiedono alle società internet di memorizzare i dati dei cittadini russi all’interno dei confini della nazione, per un controllo più stretto delle informazioni che passano in rete. E quindi Apple e Google sono state costrette a rimuovere in Russia l’app di LinkedIn dai propri negozi online.
Il caso è scoppiato lo scorso ottobre, quando il Roskomnadzor, l’authority russa delle telecomunicazioni, aveva ottenuto da un tribunale un’ingiunzione nei confronti della compagnia statunitense rilevata da Microsoft che conta 5 milioni di utenti in Russia. In più l’assenza di un rappresentate sul territorio aveva complicato la disputa.
Anche in Europa si sta discutendo su come salvaguardare il trasferimento dei dati negli Stati Uniti dei big della tecnologia. Ma in un clima di certo più disteso.
La censura tecnologica di Mosca potrebbe non essere ancora finita. Secondo alcuni osservatori la Russia starebbe puntando gli occhio anche contro Facebook e Twitter che non hanno ancora obbedito alle direttive della legge entrata in vigore nel 2015.
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E con Donald Trump alla Casa Bianca Putin potrebbe aver trovato un alleato su questo campo.
Sono tempi duri per le big della tecnologia. Qualche giorno fa il governo di Pechino ha chiesto e ottenuto da Apple la rimozione dell’applicazione del New York Times dal suo App store cinese, limitando così l’accesso dei lettori.
Il quotidiano era finito nel mirino delle autorità locali dopo una serie di articoli pubblicati il 2012, sulla ricchezza dell’allora premier Wen Jibao.
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E’ paradossale che la stretta sia arrivata da un paese che non solo è uno dei maggiori mercati al mondo per l’iPhone ma dove tra l’altro viene prodotto l’hardware Apple.
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