D-Link e la casa connessa: protezione e risparmio energetico prima di tutto
Milano, 27 novembre 2014 – Contemporaneamente al lancio italiano della linea mydlink™ Home, un ecosistema intuitivo e completo di prodotti dedicati domotica smart, D-Link presenta i dati di una ricerca condotta nel Regno Unito, in Francia, in Italia e in Spagna, dal 20 marzo al 10 aprile 2014. Scopo dell’indagine, che ha raccolto oltre 3.200 risposte, è stato investigare le opinioni dei consumatori relative al concetto di smart home, con un focus sulle aspettative nei confronti di una casa connessa, i prodotti, il canale d’acquisto e il prezzo.
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Cosa ci si aspetta da una casa connessa
Per 1 persona su 2 (53%) il concetto di casa connessa riguarda innanzitutto la protezione della propria abitazione. Questa tendenza è ancora più radicata in Italia (62%), dove la sicurezza è un problema importante per le persone. In Spagna la protezione della casa è la prima priorità (36%), ma su un piano quasi paritetico vi è l’esigenza di controllare i consumi di energia (35%), probabilmente a causa di una maggior preoccupazione verso il risparmio sulle bollette dovuta a una crisi economica più forte.
Negli altri tre Paesi la seconda esigenza che dovrebbe essere soddisfatta dai dispositivi connessi per l’abitazione è il controllo degli elettrodomestici, seguita dal controllo dei consumi di energia, mentre l’aspetto multimediale e d’intrattenimento della casa connessa è l’ultimo dei pensieri dei consumatori salvo una lieve differenza evidenziata dal campione britannico.
Quali prodotti
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Quando si tratta di prodotti da acquistare per creare una casa connessa, il primo che le persone sono pronte a comprare è una telecamera di sorveglianza IP (74,9%). Il dato probabilmente è dovuto alla crescente popolarità di questi prodotti e al fatto che la maggioranza del panel (80%) è composta da chi è già cliente mydlink. Seguono, le smart plug (56,6%), i sensori di apertura delle porte (55,9%), i sensori di rilevamento del movimento (54,9%), i rilevatori di fumo (53,7%) e il controllo del riscaldamento (53,2%).
L’aspetto della sicurezza è molto sentito in Italia, dove le telecamere di sorveglianza IP (84,4%), i sensori di rilevamento del movimento (65,1%) e di apertura delle porte (62,9%) sono particolarmente richiesti, in linea con la priorità attribuita alla protezione della casa.
ll 50% degli intervistati desidera poter gestire la propria casa dallo smartphone. La stessa tendenza si registra in tutti i Paesi, eccetto la Spagna, dato sorprendente dal momento che questo Paese è leader in Europa in termini di penetrazione degli smartphone con l’82%[1]. Il controllo da tablet è richiesto dal 16% del panel, mentre il 23% del pane desidera poter scegliere il dispositivo da utilizzare per controllare la propria casa connessa. Il controllo della casa connessa tramite un pannello dedicato è richiesto solo dal 5% del panel.
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Comportamenti d’acquisto
Internet sarebbe il canale principale dove comprare una soluzione per la casa connessa, come dice il 78,6%. Questo risultato deve essere letto in base all’alto livello di dotazione tecnologica degli intervistati: tutti possiedono uno smartphone, il 90% un PC/Mac e il 75% un tablet. Internet è seguito dai negozi specializzati in informatica (44,6%), dal momento che le soluzioni per la casa connessa sono considerate prodotti tecnologici e che i consumatori sono interessati a ricevere consigli, assistere a dimostrazioni e vedere fisicamente i prodotti stessi. La terza categoria di distributori considerati dal panel è quella dei negozi fai-da-te (28,1%), mentre supermercati e negozi di ISP non sono considerati come canali affidabili per le soluzioni dedicate alla casa connessa.
Costi e propensione a spendere
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In termini di caratteristiche sensibili di prodotto, il prezzo è al primo posto (63%). In tutti i Paesi ci sono stati diversi commenti liberi che chiedono che il prezzo sia chiaro: nessun costo nascosto, nessun canone mensile e prezzi bassi.
Per una persona su due un budget ragionevole è compreso tra 100 e 300 euro (tra 100 e 300 sterline nel Regno Unito). Occorre notare che i consumatori italiani sono pronti a spendere di più, dal momento che solo l’8% di essi definisce un budget annuale sotto i 100 euro, contro la media europea del 16%. Al contrario, solo il 2% degli intervistati spagnoli è disposto a spendere di più di 500 euro all’anno, rispetto alla media dell’indagine pari al 10%.
“La ricerca ha dimostrato come il mercato sia pronto a recepire i temi legati alla casa connessa e come i consumatori siano disposti a iniziare a investire denaro per equipaggiarsi di conseguenza. Per quanto vi siano lievi differenze tra i vari Paesi, quando pensano alla casa connessa, tutti i consumatori sono accomunati dall’obiettivo di proteggere la propria abitazione,” ha dichiarato Stefano Nordio, Vice President D-Link Europe.
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