Lilium: il fallimento di una startup innovativa
Lilium, startup tedesca specializzata nella mobilità aerea urbana, si trova attualmente ad affrontare un delicato tracollo finanziario dopo aver intrapreso un percorso che sembrava promettente. Fondata nel 2015 da quattro ingegneri del Politecnico di Monaco di Baviera, ha attirato l’attenzione del mercato raccogliendo complessivamente 426 milioni di dollari da investitori di primo piano, tra cui Atomico e Tencent. La società aveva come obiettivo quello di rivoluzionare il trasporto aereo urbano con un taxi volante elettrico in grado di spostarsi in spazi ristretti, grazie a capacità di decollo e atterraggio verticale (VTOL).
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Tuttavia, il sogno di Lilium ha iniziato a infrangersi dopo la sua quotazione al Nasdaq del 2021. Da quel momento, il valore delle azioni è crollato del 93%, mentre l’azienda non è riuscita a raggiungere le stime di fatturato di 240 milioni di euro fissate per la fine del 2024. La mancanza di approvazioni normative per l’operatività dei taxi volanti ha ulteriormente complicato il panorama, rendendo il potenziale di mercato difficile da concretizzare.
Un passaggio chiave nella sua discesa è stata la richiesta di una garanzia statale di 50 milioni di euro, essenziale per la continuazione delle operazioni e per un nuovo round di financiazione. Il governo tedesco ha rifiutato di concedere questo prestito, portando Lilium a dichiarare insolvenza il 24 ottobre 2024. La reazione immediata del mercato è stata un ulteriore calo del 61% del valore azionario, il che ha destato preoccupazione tra gli investitori e ha sollevato interrogativi sulla gestione della comunicazione dell’azienda riguardo ai progressi e agli obiettivi di raccolta fondi.
Con la ricezione della notifica di delisting dal Nasdaq, Lilium è ora in una posizione critica, e si prevede che possa affrontare azioni legali per presunte dichiarazioni fuorvianti rilasciate nel corso dei mesi precedenti. Nonostante il contesto avverso, ci sono ancora spiragli di speranza per la startup, poiché un acquirente o un investitore potrebbe rilanciare le sue possibilità di sopravvivenza nel competitivo mercato della mobilità aerea.
Taxi volanti: non c’è ancora la normativa
I taxi volanti rappresentano una delle frontiere più affascinanti della mobilità urbana futura. Questi veicoli aerei, progettati per il trasporto di passeggeri in ambienti cittadini e periurbani, sono caratterizzati dalla capacità di decollo e atterraggio verticale (VTOL). Ciò consente loro di operare in luoghi con spazi limitati, eliminando la necessità di lunghe piste tradizionali. Tuttavia, il mercato dei taxi volanti è ancora in una fase embrionale, con ostacoli significativi che ne frenano lo sviluppo.
Attualmente, non esistono veicoli approvati nel settore e, cosa ancor più rilevante, le normative necessarie per la loro operatività sono ancora in fase di elaborazione. Nonostante l’entusiasmo e gli investimenti notevoli, i servizi di taxi aerei restano visionari piuttosto che pratici, limitati dall’assenza di regolazioni legislative chiare. Le opportunità di mercato sono promettenti, in quanto una rete di servizi aerei potrebbe contribuire a ridurre il congestionamento del traffico e a promuovere la sostenibilità grazie a veicoli a basse emissioni. Tuttavia, il percorso verso la realizzazione di tale utopia è irto di sfide.
Un esempio di come la situazione possa evolvere si può osservare nella creazione di spazi dedicati, come il vertiporto inaugurato presso l’aeroporto di Fiumicino nel 2023, pensato per ospitare aerotaxi. Nonostante iniziative simili, l’attuazione di un servizio di taxi volanti richiede un coordinamento tra diversi soggetti, inclusi enti governativi, autorità aeronautiche e aziende tecnologiche. La mancanza di un quadro normativo robusto ha quindi limitato non solo la funzionalità attuale della mobilità aerea, ma anche le aspettative future e la crescita delle startup come Lilium, che ambivano a posizionarsi in questo mercato innovativo.
Come è nata Lilium
Lilium è emersa nel 2015 grazie all’intraprendenza di quattro ingegneri e studenti del Politecnico di Monaco di Baviera. I fondatori, Daniel Wiegand, Sebastian Born, Patrick Nathen e Matthias Meiner, erano spinti da una visione innovativa: creare un taxi volante elettrico destinato a rivoluzionare la mobilità aerea in ambito urbano. La loro idea si basava sulla capacità di decollo e atterraggio verticale (VTOL) dei velivoli, permettendo di operare in spazi ristretti, un elemento cruciale in metropoli congestionate.
Sin dai primi passi, Lilium ha attratto l’attenzione degli investitori, ottenendo un significativo supporto finanziario che ha consentito lo sviluppo del prototipo e le prime fasi di test. Il modello di business pionieristico si concentrava sull’integrazione della tecnologia elettrica per ridurre le emissioni e i costi operativi rispetto ai tradizionali mezzi di trasporto. Questa aspirazione ha portato la startup a raccogliere, nel corso degli anni, complessivi 426 milioni di dollari, coinvolgendo nomi di peso come Atomico e Tencent, che vedevano nel progetto un potenziale dirompente per il futuro della mobilità.
Un passaggio fondamentale per la crescita dell’azienda è stato il suo ingresso nel mercato azionario, avvenuto nel 2021 tramite una SPAC (Special Purpose Acquisition Company). Questa mossa le ha permesso di ottenere ulteriori risorse finanziarie e di posizionarsi sulla scena globale della mobilità aerea. Tuttavia, con l’entusiasmo iniziale e il crescente interesse degli investitori, Lilium ha dovuto affrontare sfide reali legate alla regolamentazione e allo sviluppo tecnologico. Mentre la concorrenza si intensificava, emergevano anche dubbi sulla capacità dell’azienda di mantenere le promesse fatte durante le fasi di raccolta fondi. Lussureggianti progetti di crescita che nel 2015 sembravano a portata di mano si sono rivelati più difficili da realizzare a causa di un contesto normativo e di mercato in rapido cambiamento.
Il fallimento e le possibili battaglie legali
Lilium, dopo un percorso segnato da ambizioni e raccolte fondi impressionanti, ha visto la sua traiettoria culminare in un annuncio di insolvenza che ha scosso il reparto di mobilità aerea avanzata. L’azienda, che ha registrato significativi successi iniziali, è stata ostacolata da una serie di fattori critici che hanno compromesso le sue prospettive di crescita. Nonostante l’appoggio di nomi di spicco come Atomico e Tencent, il colpo decisivo è arrivato quando la richiesta di garanzia statale per un prestito di 50 milioni di euro è stata respinta dal governo tedesco.
Con la presentazione dell’istanza di insolvenza il 24 ottobre 2024, il crollo del prezzo delle azioni ha segnato una perdita immediata del 61%, portando a un valore di mercato intorno ai 20 centesimi. Questo nuovo scenario ha suscitato un’ondata di preoccupazione tra gli investitori, già inquieti per la direzione intrapresa dall’azienda, amplificando le voci sulle possibili azioni legali in arrivo. In particolare, alcuni studi legali statunitensi hanno iniziato a mobilitarsi, invitando gli azionisti danneggiati a considerare la possibilità di una class action per le presunte affermazioni fraudolente fatte da Lilium riguardo ai progressi nella raccolta di capitali.
Le accuse riguardano dichiarazioni che gli investitori hanno considerato “false e fuorvianti” e che, secondo i legali, avrebbero portato a una sovrastima della fattibilità della raccolta fondi necessaria per la continuità delle operazioni. Le implicazioni legali potrebbero rivelarsi complesse in un contesto già disturbato dalla crisi finanziaria e dalla perdita di fiducia degli investitori. Tuttavia, nonostante le avversità, esiste la possibilità che Lilium possa sopravvivere, qualora riesca a trovare un acquirente o un investitore disposto a sostenere il piano di rilancio. Per questo motivo, ha ingaggiato lo studio di consulenza KPMG, cercando una soluzione per uscire dalla crisi prima che sia troppo tardi.
Taxi volanti, tra grandi ambizioni e chiusura di aziende
Il settore dei taxi volanti sta vivendo un periodo di grande fermento, ma anche di sfide significative che hanno portato molte startup a chiudere i battenti. Tra queste, Lilium si è trovata a lottare contro un panorama competitivo caratterizzato da nomi affermati come Volocopter e Joby Aviation, aziende che si stanno rapidamente affermando nel mercato della mobilità aerea. Al contempo, operatori tradizionali come Blade e Skyryse, che inizialmente si sono concentrati sull’uso di elicotteri, stanno esplorando le stesse opportunità offerte dai taxi volanti, contribuendo a rendere il mercato affollato e competitivo.
Il percorso di Lilium è emblematico delle ambizioni e dei rischi associati a questa industria emergente. Nel febbraio 2017, Uber ha tentato di posizionarsi nel settore, assumendo Mark Moore, un esperto della NASA. Tuttavia, ciò che era considerato un passo pionieristico nella creazione di una divisione dedicate alla mobilità aerea, Uber Elevate, ha portato infine alla vendita del progetto a Joby Aviation nel 2020, segnalando come le aziende, nonostante grandi piani, possano ritrovarsi a dover riallocare le proprie risorse. Similmente, Larry Page, co-fondatore di Google, ha finanziato in segreto due startup, Zee Aero e Kitty Hawk, per esplorare tecnologie simili, ma nel settembre 2022 gli sforzi di Kitty Hawk sono stati abbandonati, evidenziando la precarietà del settore.
Oltre alla grande concorrenza, una serie di problemi normativi ha complicato ulteriormente la situazione. Le startup sostengono di affrontare sfide non solo tecnologiche, ma anche burocratiche che rallentano il processo di approvazione e commercializzazione dei loro prodotti. Esse si trovano a fronteggiare un contesto in cui non basta l’innovazione per avere successo; è necessario costruire relazioni solide con regolatori e partner industriali, affrontare l’implementazione di infrastrutture adeguate e garantire la sicurezza operativa delle nuove tecnologie.
Nonostante le difficoltà, l’interesse per la mobilità aerea rimane elevato. Ciò ha portato a investimenti continui, ma la scomparsa di alcune startup mette in luce la severità del clima competitivo. Mentre Lilium potrebbe essere in difficoltà, vi è da considerare che la sua esperienza e quella di altre aziende possono anche rappresentare un’importante lezione sulle aspettative e le preparazioni necessarie per affrontare un mercato in evoluzione rapida.
Perché Lilium va verso il fallimento
Il percorso di Lilium, purtroppo, è segnato da una serie di insuccessi e difficoltà strategiche che ne hanno compromesso le aspirazioni nel mercato della mobilità aerea. Anzitutto, le sfide legate alla tecnologia stanno pesando notevolmente sulle prospettive dell’azienda. La creazione di un taxi volante elettrico richiede non solo innovazioni ingegneristiche eccezionali, ma anche una continua evoluzione normativa, che, ad oggi, non è riuscita a tenere il passo con lo sviluppo del settore.
A ciò si aggiungono problemi di competitività. Diverse startup concorrenti come Volocopter e Joby Aviation hanno dimostrato di avere una struttura e una strategia più solide. Sono emerse anche informazioni secondo cui Lilium non figura tra le aziende più promettenti secondo l’AM Reality Index pubblicato da SMG Consulting, dove ha ricevuto solo 7 punti, mentre le sue rivali come Volocopter hanno raggiunto punteggi superiori, indicando una visione e una preparazione ritenute migliori. Tale valutazione riflette la difficile posizione in cui si trova Lilium, che comunque ha attratto ingenti investimenti iniziali.
Un ulteriore aspetto critico è la mancata proroga di fondi vitali per continuare l’attività. La richiesta di garantire un prestito statale di 50 milioni di euro ha trovato chiusura da parte del governo tedesco, un passo essenziale per attrarre nuovi investitori privati. Senza queste risorse, Lilium si è trovata in una situazione di stallo, impossibilitata a proseguire i suoi progetti di sviluppo e a garantire i mezzi necessari per competere nel mercato già affollato.
È necessario considerare gli effetti delle aspettative disattese sui principali stakeholder. Gli investitori, attratti dalla proposta iniziale, hanno visto la loro fiducia erosa dalla continua ribasso del valore delle azioni, seguito dalla spinta a azioni legali per presunti inganni. Questa crisi di fiducia complica ulteriormente il tentativo della società di riguadagnare terreno e rassicurare il mercato, creando un circolo vizioso che l’azienda fatica a spezzare.