Libertà online, in Russia Putin caccia lo Zuckerberg di Mosca

La notizia già si era diffusa giusto un mese fa. Ma ora ha i crismi dell’ufficialità, Il social network russo che si rifà a Facebook ha licenziato colui il quale, finora, era stato il suo mentore.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
ISCRIVITI ORA USANDO IL CODICE – SWISSBLOCKCHAIN10 – PER AVERE LO SCONTO DEL 10% SUL BIGLIETTO DI INGRESSO! ==> CLICCA QUI!
Vkontakte, da oggi in poi, farà a meno di Pavel Durov, il 29enne che ha ricoperto l’incarico di Ceo.
Il 21 marzo scorso, Durov preannunciò le sue dimissioni. Ma era solo una mossa strategica al fine di “smuovere le coscienze” dei vertici del social network nei confronti delle ingerenze del governo di Vladimir Putin nelle attività di Vkontakte.
Nel dossier Durov, si sottolineava, tra l’altro, come il Cremlino avrebbe chiesto a Vkontakte di fornire nomi e cognomi degli organizzatori del movimento ucraino Maidan, schierato contro il regime di Mosca.
Durov in quell’occasione si schierò contro l’ordine impartito dal Cremlino. Il corso della storia, poi, evidentemente, gli ha dato ragione, nel senso che Putin aveva un disegno ben preciso da perseguire a Kiev. Un disegno che un giovane Ceo, per quanto potente, non è riuscito a fermare. La strada verso la libertà, a Mosca, è ancora lunga.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.