“Le Fonti” TV a Palazzo Mezzanotte. Si riflette sul tema Branded Currency tra Crypto e Blockchain
IL PRESENTE DELLA TECNOLOGIA
Una rivoluzione
L’avvento di Blockchain è stato considerato da molti una rivoluzione dalla portata simile a quella della lontana Rivoluzione Industriale: con Blockchain è possibile tokenizzare, per esempio, una raccolta punti trasformando ogni punto in un token che la persona può vendere e quindi incassare denaro.
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Piuttosto che di Rivoluzione si dovrebbe parlare di Evoluzione? O forse sarebbe meglio considerarla come un vero e proprio ritorno al passato che supera l’anomalia degli ultimi 50/100 anni in cui il concetto di privacy, per esempio, è stato poche volte considerato.
Blockchain nei processi aziendali
Gli ospiti alla seconda tavola rotonda sono stati chiamati ad una riflessione su un tema particolare: “Non solo Crypto: le applicazioni blockchain nei processi aziendali”. Questo scambio di pareri e opinioni volutamente organizzato a fine mattinata ha ripercorso, riassunto e considerato in linea pratica i ragionamenti puramente teorici fatti fino a quel momento.
Un impatto pratico che tocca le aziende e la vita quotidiana delle persone. La tecnologia non si esaurisce alla mera tecnica, ma, per essere considerata tale, deve avere un forte riscontro e impatto sulla quotidianità. A sostegno di ciò si pensi solamente alla Sharing Economy i cui fatturati raggiungono ai milioni.
Una moneta personalizzata: Branded Currency
Perché le aziende devono ancora usare una valuta finta, cioè avere del denaro a fronte di un prodotto, quando è sempre l’azienda che ci dice quanto pagare? Come sostiene Michele Ficara Manganelli: “Con blockchain l’azienda torna ad essere proprietaria di se stessa, si può permettere le proprie monete e quindi essere la banca di se stessa”.
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E aggiunge: “Questo processo, definito tokenizzazione, in realtà è già successo senza che nessuno se ne sia accorto. Basti pensare ai gettoni delle cabine telefoniche di una volta: spesso trovati nei cassetti della nonna oppure comprati al bar.
Questi non venivano usati solo per telefonare, ma potevano essere rivenduti o usati come mezzo di scambio tra merci. Non si è inventato niente di nuovo, siamo semplicemente riusciti a migliorare il sistema tecnologico ma su una case history che esiste da più di 40 anni”.
L’azienda attraverso una moneta personalizzata, definita Branded Currency, crea la propria moneta con il proprio nome, azienda e prodotto (più l’azienda e i prodotti sono affermati più l’azienda avrà valore) e l’azienda torna ad essere proprietaria di se stessa.
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Esempi concreti di ciò: la tokenizzazione della campagna abbonamenti della Juventus, e Burger King che ha lanciato la propria moneta dal valore di un Hamburger.
Sicurezza garantita dalla legge
Oggi è nata l’esigenza di studiare i meccanismi finanziari associati ai token digitali dal momento che è emersa un’incertezza sulla natura dei token e quindi sulla possibilità che le persone facciano ricorso a questi strumenti. Il fatto che si stia studiando una soluzione normativa vuol dire che questo nuovo mercato sta lavorando per la sicurezza e trasparenza.
A proposito le parole dell’Avvocato Sarzana : “L’obiettivo è di ricreare un ambiente che preserva la caratteristica del Bitcoin, Ethereum, ecc … mantenendo la decentralizzazione e tutti gli altri aspetti, ma che sia regolamentato secondo regole già conosciute. Stiamo cercando di collocare questi nuovi strumenti digitali all’interno di una struttura già esistente e che in tutta sicurezza possa fornire servizi finanziari. Le normative sono in fase di stesura”.
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Seed Venture
Tra gli altri interventi piuttosto interessanti proposti al pubblico si è particolarmente distinto quello di Seed Venture: un meccanismo la cui novità è dare valore alle start-up e all’investitore.
Ciò che viene proposto: un paniere (un insieme) di start-up, in cui ognuna è rappresentata da un token, e un tutto dinamico in cui gli incubatori, molto competitivi, scommettono tra loro sui singoli panieri, e non le singole start-up.
Si genera in questo modo un ecosistema di incubatori per cui gli investitori stanno dando il loro denaro al software in cambio di token (panieri di aziende) poi rivendibili o scambiabili.
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Tra i vantaggi c’è sicuramente la completa libertà di liquidità del capitale e la possibilità di fare un investimento iniziale anche molto piccolo.
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