Le banche italiane credono nella AI secondo lo studio di ABI
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Le banche italiane guardavano all’intelligenza artificiale (AI) con crescente interesse, secondo un recente studio dell’Associazione bancaria italiana (ABI).
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Effettuato dal centro di ricerca ABI su un campione di 22 istituti di credito e quattro outsourcer interbancari nel 2019, lo studio pubblicato a fine novembre ha dimostrato che “l’IA è una priorità per il 65 percento delle banche”, ha affermato ABI.
Inoltre, secondo ABI, la tendenza agli investimenti è stata descritta come “in crescita o stabile rispetto all’anno precedente” dal 94 percento delle banche coinvolte.
“Il nostro interesse per l’atteggiamento delle banche italiane nei confronti dell’IA è radicato nella convinzione che questa tecnologia possa offrire al settore molte opportunità”, ha detto a Xinhua in un’intervista Romano Stasi, segretario generale del Centro di ricerca e innovazione bancaria ABI Lab.
“Lo studio lo ha confermato, dimostrando che nelle banche italiane c’è un sacco di buzz sulle varie possibili applicazioni AI nel sistema”, ha aggiunto.
Secondo lo studio, circa il 73% delle banche coinvolte ha affermato di sviluppare e implementare soluzioni di intelligenza artificiale nel campo della gestione dei contact center.
“In questo settore, un terzo dei progetti segnalati è già in produzione e oltre il 40% è in fase pilota per una sperimentazione iniziale”, ha spiegato ABI.
Ha inoltre affermato che è in corso un considerevole lavoro nel settore dei servizi alla clientela, con iniziative in questo settore segnalate dal 65 percento delle banche che hanno risposto.
“Questo (servizio clienti) è un’area che fornisce – tra le altre cose – diverse soluzioni di intelligenza artificiale, tra cui la fornitura di assistenti virtuali e la creazione di offerte personalizzate”, ha osservato l’associazione.
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Più specificamente, secondo Stasi, i finanziatori nazionali sembravano desiderosi di capire fino a che punto l’IA potesse aggiungere nuove soluzioni al remote banking.
“In un contesto in cui le banche stanno già offrendo ai loro clienti molteplici canali di dialogo, c’è un palpabile desiderio (tra i finanziatori) di capire come l’interazione remota potrebbe essere ulteriormente arricchita con risorse supportate dall’intelligenza artificiale”, ha spiegato Stasi.
Ha aggiunto che l’atteggiamento positivo verso l’IA non è legato alla dimensione del creditore.
“L’attenzione sembra abbastanza omogenea e diffusa in tutto il nostro sistema bancario … le grandi banche sono, ovviamente, più veloci nello scouting tecnologico, ma stiamo vedendo esempi interessanti (di ricerche) anche nelle piccole banche”, ha detto.
Fondata nel 1919, ABI è l’associazione commerciale delle banche italiane, composta da 170 istituti di credito e 65 fornitori di tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC).
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