La ragazza nella nebbia. Proseguono le recensioni di Alessandra Basile.
di Alessandra Basile
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LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi
Recensione di un’opera prima interpretata da un trio d’eccezione: Servillo-Boni-Reno
Una ragazzina scompare. Nessuna traccia e nessun rumore. Un paesino montano silente e forse poco collaborativo. Un noto investigatore, straniero alla gente del paese, un amico del diavolo se la vanità è il vizio preferito dall’Anticristo. Una cronista fredda e ambiziosa, quasi quanto il detective, un’apoteosi della sua essenza più malvagia: la notizia ad ogni costo ..anche a quello di affermare il verosimile a dispetto della verità. La diffamazione per prove indiziarie: la sentenza di condanna dai media. L’arresto eclatante di un professore di lettere, Loris Martini, anche lui ‘di fuori’, che da poco tempo si è trasferito nel paesino montano che tutto protegge o forse cela. Un inserimento difficile quello di Martini e della sua famiglia in quella comunità chiusa e diffidente. E lei, la rossa sedicenne Anna Lou, non si trova. Chi l’ha presa? Come, quando, perché? Dov’è ora?
IL MALE
Il male è il vero motore di un racconto – Potrebbe essere il sottotitolo dell’opera riuscita che Carrisi, prima autore e sceneggiatore poi regista altrettanto di successo, ha pubblicato nel 2015 e tradotto in film due anni più tardi, dando uno sprint al nostro cinema che di nuovo ci regala talenti invidiabili pure dai paesi d’oltralpe. A rendere la versione cinematografica eccellente è concorso anche un cast di alto livello e multinazionale, data la presenza del bravissimo Jean Reno che recita in italiano – tanto di cappello! – nel ruolo di un particolare psicologo forense. Servillo dà il volto al detective della storia, il cinico Vogel, innamorato più dei riflettori su di sè che di cercare il reo, la verità e soprattutto la piccola Anna Lou. Alessio Boni supera se stesso con il personaggio fascinoso e controverso del Professor Martini, il quale è colpevole o vittima, è un assassino o un innocente ingiustamente condannato a priori e arrestato persino? Di certo il professore conosce la sua materia e insegna ai ragazzi che una storia si fonda sul male: per passione in letteratura, per soldi nella vita.
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IL LIBRO
Dal libro al film – Donato Carrisi è fra gli autori italiani di thriller più noti all’estero. Nel 2009, vince il prestigioso premio Bancarella per ‘Il suggeritore’, suo romanzo d’esordio, del quale viene venduto oltre il milione di copie, restando in classifica da noi per più di 30 settimane. Anche in quel caso, la storia si permea su delle indagini che mirano a ritrovare alcune bambine scomparse e un serial killer. La prima volta da regista del giornalista, autore teatrale e televisivo, nonché dottore in legge, Carrisi fa goal: la Festa del cinema di Roma del 2017 apre infatti con quest’ opera prima e la la risposta di pubblico e critica è subito positiva. Nelle sale italiane, dove il film viene proiettato la prima volta il 26 ottobre, il pubblico accorre e si accalca per ammirare il lavoro del bravo Carrisi, che con il suo film incolla gli spettatori alla poltrona nell’angosciosa attesa della verità, attraverso un susseguirsi di colpi di scena e cambi di finale. Il male ha molte maschere. E non è così lontano..
LA CONDANNA DEI MEDIA
La condanna dei media e la denuncia al loro uso improprio – Il tema principe del libro e del relativo film è, al di là dei mille aspetti legati alla storia – dalla mentalità del piccolo paese di montagna, all’assidua frequentazione di una confraternita che tutti lega a regole rigide non trasgredibili, alla riluttanza verso il nuovo cui la piccola comunità fa enorme resistenza perché impaurita, alla fobia dello ‘straniero’, all’omertà onnipresente -, la condanna mediatica, ossia l’errore giudiziario, che danneggia irrimediabilmente il singolo presunto innocente per una opinione influenzata dal pregiudizio e non basata su prove concrete. Il primo caso nella storia di condanna mediatica fu probabilmente l’ Affaire Dreyfus , nel 1894. Nel 1899, ben 5 anni più tardi, Alfred Dreyfus fu liberato e nel 1906 ebbe l’assoluzione. Ma egli usava affermare: “Per me la libertà non è niente ..senza l’orgoglio”. (https://it.wikipedia.org/wiki/Affare_Dreyfus ).
Locandina del film http://pad.mymovies.it/cinemanews/2017/144162/locandina-ver.jpg
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Trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=jkvsniBTliQ
Il duo d’eccezione Toni Servillo e Jean Reno in una scena del film https://www.cinemaitaliano.info/show_img.php?type=fotonotizie&id=41361
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