La mediazione come soluzione per la giustizia italiana
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Organismo di Mediazione Civile Morris L. Ghezzi
– di Letizia Dehò –
Da quando il Tribunale sta diventando sempre meno efficace ed economico per risolvere le controversie, ecco che l’alternativa della Mediazione diventa la soluzione migliore per raggiungere un accordo tra le parti senza sprecare tempo e denaro.
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Mediazione: di cosa si tratta
La mediazione è una delle più antiche modalità con cui porre fine ai conflitti e raggiungere “amichevolmente” un accordo trovando un punto di incontro tra le esigenze ed i bisogni dei soggetti in causa. Infatti ci si dimentica spesso che sotto al diritto, inteso come l’insieme delle norme giuridiche, risiedono innanzitutto i bisogni individuali delle persone che la mediazione, in qualità di terza parte, cerca di soddisfare attraverso la propria creatività e la propria sensibilità. È forse la parte più onesta che, senza speculare e senza evitare il processo, si adopera per trovare un’intesa.
Mediazione: come procede
Le due o più parti, assistite dai rispettivi avvocati, si incontrano presso un Organismo di Mediazione accreditato dal Ministero della Giustizia, come nel caso dell’Organismo Morris Ghezzi, per cercare un accordo attraverso il fondamentale intervento del Mediatore Professionista, che si è appositamente formato e preparato per aiutare le parti a venirsi incontro e a trovare una soluzione conveniente per entrambe. I mediatori certificati possono essere avvocati o professionisti di altre discipline, persino artistiche, come nel caso dell’attrice e life coach Alessandra Basile che si è avvicinata alla mediazione e ha piena fiducia nel neo-organismo e nel suo principale gestore, Patrizia Altomano.
Organismo di Mediazione Civile “Morris L. Ghezzi”
All’interno del contesto della Società Umanitaria, istituita nel 1893, è nato l’Organismo di Mediazione Civile “Morris L. Ghezzi”, dedicato a Luigi Morris Ghezzi, consigliere dell’organismo prematuramente scomparso, che credeva molto nello strumento della mediazione. L’organismo, pur combattendo contro tanta concorrenza, vuole emergere per la qualità del lavoro e un suo carattere distintivo almeno in Italia. A proposito di mediazione, che esiste dal 2013, ad oggi i risultati raggiunti dai mediatori che hanno dato vita al neo-organismo, in primis l’Avvocato Altomano, sono ottimi. I meriti sono dovuti ai tanti professionisti che ruotano intorno alla Società Umanitaria e che fanno questo lavoro a livello sociale per aiutare la giustizia, per andare incontro alle persone e per trovare loro una soluzione.
Cosa differenzia l’Organismo Morris L. Ghezzi? Innanzitutto il suo regolamento prevede l’avvio unilaterale: di solito il vero limite della mediazione è che se la controparte non si presenta, la mediazione fallisce e si chiude negativamente. Invece in questo caso, come voluto dal Ministero della Giustizia, con una tariffa agevolata di 61 euro iva inclusa la mediazione viene avviata unilateralmente per favorire la partecipazione tardiva dei convenuti. Perché dovrebbero ripresentarsi? Perchè dopo l’avvio unilaterale, il mediatore entra in contatto con la parte e con l’avvocato e cerca di capire meglio cosa sottende la domanda (per esempio nel diritto di famiglia le parti convenute preferiscono non presentarsi in un primo momento per vedere se la parte istante ha la forza per andare in giudizio). In questo modo scrivendo il verbale con una proposta, o una lettera CTU, si può stimolare la mediazione. L’avvio unilaterale è uno strumento importantissimo per far vivere la mediazione, per prender tempo ed elaborare i contenuti, farli maturare ed arrivare ad una soluzione.
Un altro aspetto non indifferente della mediazione è il titolo esecutivo definitivo, cioè è una sentenza non più appellabile, definitiva appunto.
Mediazione: perché conviene
Nei paesi anglosassoni è il modo per risolvere le controversie e negli Stati Uniti è ancora più usata rispetto all’arbitrato. In Italia ci si deve sforzare a cambiare le cose. A proposito è paradigmatico la ricerca di Morris L. Ghezzi: conducendo uno studio in Confindustria, ha evidenziato che il problema della giustizia in Italia, in termini di durata e costi, pesa sulla nostra economia in termini di PIL ben il 4.5%. Confindustria ha sempre stimato che riducendo dello 0,10% questi elementi si può recuperare un bel po’ di Pil. “Noi abbiamo anche un dovere nella nostra professione, quello di migliorare le cose, di evolverci, di non rimanere ancorati ai nostri schemi” ci confida Patrizia Altomano, Avvocato e Responsabile dell’Organismo Morris L. Ghezzi
In Finanza
Anche nel settore finanziario ed economico si può usare lo strumento della mediazione.
Patrizia Altomano, Avvocato e Responsabile dell’Organismo, prosegue: “Anche nel settore finanziario, bancario, assicurativo stiamo portando avanti la nostra attività. A proposito è rilevante la nostra scelta per la certificazione di qualità del nostro organismo di adottare un certificatore internazionale in modo tale da garantire anche a tutti i clienti esteri un lavoro di alto livello. Nel settore M&A, Project Finance, Public Procurement i problemi principali per gli investitori esteri riguardano la giustizia italiana: ad esempio quando fanno qui i contratti, temono la clausola delle risoluzioni delle controversie, i tre gradi di giudizio, … C’è il rischio giustizia in Italia e allora migrano e mettono un arbitrato in un altro Paese, in Svizzera o piuttosto che a Londra. I problemi degli arbitrati sono diversi: i costi sono diventati molto elevati e non sono definitivi, invece l’accordo raggiunto in mediazione è una sentenza a tutti gli effetti e non più appellabile ad una sentenza a cassazioni a sezioni unite.”
Diritto penale e diritto di famiglia
Anche nel diritto penale e di famiglia, la mediazione può essere la soluzione migliore. Nel caso del diritto penale è stato recentemente emanato un decreto legislativo sui reati a querela di parte: il querelato può risolvere il suo problema in sede penale facendo un’offerta economica al querelante. In questo caso, quale ruolo migliore della mediazione che cerca di mitigare la contrapposizione che c’è tra le parti e tra gli avvocati? La soluzione verrà portata al magistrato penale e poi la valuterà. In America la maggior parte delle questioni penali sono risolte in questo modo. Nel diritto di famiglia invece la mediazione non risolve con un accordo, ma può facilitare l’accordo estinguendo i giudizi pendenti soprattutto nel caso di questioni patrimoniali, di affidamento dei figli o degli immobili.
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Mission dell’Organismo Morris L. Ghezzi
Patrizia Altomano afferma: “La Società umanitaria è sempre stata caratterizzata da un’arditezza sociale. E dal momento che mi è stato dato questo incarico di responsabile dell’Organo di Mediazione ci tengo a tenere sempre con me questa arditezza e trasferirla in quello che faccio. Bisogna sempre accettare nuove sfide, provare le cose: avendo questa caratteristica poi le cose possono cambiare e si possono smuovere delle situazioni. La mia mission è di far nascere una consapevolezza nella contrattualistica nazionale ed internazionale. Perché laddove c’è il contratto, dove dunque finisce la fase pubblica ed inizia quella privata, inserire nei contratti la clausola di mediazione è un grande sollievo: in questo modo le situazioni si possono dirimere anche in corso d’opera”.
Letizia Dehò
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