Karin Keller-Sutter rassicura Trump: la sicurezza è una priorità per le aziende

Karin Keller-Sutter e la conversazione con Trump
Il 9 aprile 2025, la presidente svizzera Karin Keller-Sutter ha avuto una conversazione cruciale di 25 minuti con Donald Trump, che ha preceduto un’improvvisa retromarcia da parte del presidente statunitense riguardo ai dazi tariffari. Solo poche ore dopo il colloquio, Trump ha annunciato un congelamento temporaneo dei dazi per un periodo di 90 giorni, escludendo la Cina. Nel suo intervento a La Repubblica, Keller-Sutter ha condiviso la sua incertezza nel definire il suo impatto sulla decisione di Trump, suggerendo che la questione fosse influenzata da molteplici fattori. Tuttavia, ha ribadito quanto fosse importante per l’industria svizzera, in particolare il settore orologiero, non essere penalizzata da tariffe elevati, che potrebbero raggiungere il 31%.
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La presidente ha descritto il dialogo come “amichevole e bilanciato”, affermando di aver colto l’opportunità per spiegare la realtà economica della Svizzera, una nazione che, nonostante le sue modeste dimensioni di appena nove milioni di abitanti, è un’importante esportatrice e investitrice nel mercato statunitense. Ha sottolineato l’intenzione delle aziende svizzere di continuare a investire significativamente negli anni a venire, a condizione che ricevano segnali di sicurezza e stabilità, evitando le restrizioni tariffarie.
Il giro di vite sui dazi
Il giro di vite sui dazi imposto da Trump ha colto di sorpresa molti osservatori e addetti ai lavori, generando un’ampia discussione sul futuro delle relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Svizzera. La decisione dei dazi elevati nei confronti di molte nazioni ha suscitato timori, in particolare per le aziende elvetiche che già affrontano un contesto economico difficile. Con annunciate tariffe al 31%, il settore orologiero ha avvertito le pressioni di un potenziale mercato in contrazione, che potrebbe ledere la sua competitività globale.
Questo cambio di rotta di Trump ha riacceso il dibattito sull’importanza di un commercio equo e sull’impatto delle politiche tariffarie sulle economie di piccole nazioni fortemente orientate all’export. Nel suo dialogo con Trump, superbamente documentato, Keller-Sutter ha sottolineato come la Svizzera non sia solo un esportatore di beni di lusso, ma anche un investitore chiave negli Stati Uniti, il che rende la sua posizione peculiare e rilevante nelle conversazioni su tariffe e commercio internazionale.
Il congelamento temporaneo dei dazi per un periodo di 90 giorni rappresenta una breccia nel muro delle tensioni commerciali e un’opportunità per le aziende svizzere di continuare a sviluppare i propri progetti senza il peso immediato di costi addizionali significativi. Tuttavia, la presidente ha avvertito che senza un impegno a lungo termine per garantire tariffe stabili, gli investimenti futuri potrebbero essere a rischio. La necessità di un dialogo continuo e costruttivo tra le due nazioni rimane essenziale per sostenere la fiducia reciproca e la cooperazione commerciale in un contesto sempre più volatile.
Le richieste delle aziende svizzere per la sicurezza economica
Le aziende svizzere stanno esprimendo con sempre maggiore urgenza la necessità di stabilità e sicurezza economica per poter continuare a prosperare in un ambiente globale in rapida evoluzione. La presidente Karin Keller-Sutter ha messo in luce durante la sua conversazione con Donald Trump l’importanza di ricevere segnali chiari da parte dell’amministrazione americana riguardo alle politiche commerciali future. Le aziende, in particolare nel settore orologiero, sono preoccupate dalle misure protezionistiche che potrebbero danneggiare la loro competitività e inibire i loro piani di espansione.
Molte di queste aziende sono pronte a investire massicciamente negli Stati Uniti, ma desiderano poter operare in un contesto economico che non sia soggetto a oscillazioni improvvise e punitive. La richiesta è chiara: stabilire un dialogo diretto e costruttivo con gli Stati Uniti e garantire un quadro normativo che favorisca l’innovazione e la crescita. La presidente ha sottolineato quanto sia essenziale non solo per la Svizzera, ma anche per gli USA, mantenere aperti i canali di investimento e collaborazioni fruttuose, evidenziando il fatto che i buoni rapporti commerciali contribuiscono all’espansione economica reciproca.
Il ruolo della Svizzera come investitore diretto negli Stati Uniti è un elemento cruciale di questo discorso. Le aziende svizzere non solo portano capitali, ma anche tecnologia e know-how. Pertanto, un approccio proattivo per garantire stabilità commerciale è vitale, non solo per preservare i posti di lavoro in Svizzera, ma anche per contribuire allo sviluppo dell’economia americana. Con queste considerazioni, le richieste delle aziende svizzere non sono soltanto una questione di benessere nazionale, ma rappresentano un’opportunità per costruire relazioni economiche più forti e sostenibili tra i due Paesi.
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