Italiano vittima su Grindr in Colombia rapinato e brutalmente smembrato episodio choc sicurezza online

dettaglio della vicenda e ritrovamento dei resti
Alessandro Coatti, biologo italiano di Ravenna di 39 anni, è scomparso nella città colombiana di Santa Marta dopo essersi allontanato dall’albergo in cui alloggiava la sera di venerdì 4 aprile. L’uomo si trovava in Colombia per una breve vacanza studio ed era stato adescato tramite l’app di incontri Grindr. La notte stessa avrebbe avuto un appuntamento che si è rivelato fatale: secondo le ricostruzioni investigative, è stato aggredito, drogato, rapinato, brutalmente ucciso e infine fatto a pezzi.
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I primi resti di Coatti sono stati ritrovati domenica 6 aprile vicino allo stadio Sierra Nevada, dove un gruppo di bambini ha scoperto testa, busto e braccia avvolti in un sacco e nascosti all’interno di una valigia. Il giorno dopo, lunedì 7 aprile, passanti hanno individuato tronco e coscia nelle acque del fiume Manzanares. Martedì 8 aprile è stata recuperata una gamba in prossimità dello stesso stadio, mentre l’ultima gamba è stata rinvenuta nei pressi del ponte El Mayor nella zona residenziale di Villa Alejandria, grazie a un’operazione dell’unità cinofila del Corpo investigativo tecnico della Procura federale.
La frammentazione del corpo e la dispersione dei resti confermano la volontà di occultare il delitto e rallentare le indagini, mentre le autorità locali continuano a lavorare per risalire agli autori di questo atroce omicidio.
uso della scopolamina e modus operandi dei criminali
La scopolamina, sostanza derivata da piante tipiche della regione caraibica, è tristemente nota per essere utilizzata da bande criminali dedicate alla truffa e all’aggressione di turisti. Quando somministrata all’insaputa della vittima, spesso versata nei drink, questa droga induce uno stato di totale incapacità di autodifesa, lasciando la persona cosciente ma completamente priva di volontà e controllo delle proprie azioni.
Il modus operandi è collaudato: i criminali adescano le vittime, spesso su piattaforme di incontri come Grindr, per poi condurle in zone isolate dove avviene la somministrazione della sostanza. In seguito, approfittando dello stato di incoscienza indotto, i malviventi derubano la vittima tramite prelievi al bancomat forzati o accessi a conti bancari online. Infine, abbandonano i soggetti in luoghi remoti o compiono atrocità ben più gravi, come nel caso di Alessandro Coatti.
L’ambasciatore italiano a Bogotà, Giancarlo Maria Curcio, ha confermato che episodi simili sono frequenti e coinvolgono spesso turisti italiani, molti dei quali, per vergogna o paura, preferiscono non denunciare. Questa tattica criminale è diventata uno strumento letale nel circuito dell’illegalità locale, combinando violenza, rapina e, talvolta, omicidi particolarmente efferati.
indagini in corso e possibili motivazioni dell’omicidio
Le autorità colombiane mantengono aperte diverse piste investigative per chiarire le dinamiche esatte dell’omicidio di Alessandro Coatti. L’ipotesi principale è che il delitto sia stato premeditato, con una matrice potenzialmente legata all’orientamento sessuale della vittima, considerato che l’incontro fatale è scaturito da un contatto su Grindr. L’aspetto omofobico viene valutato con attenzione, dati i recenti episodi di violenza ai danni di persone LGBTQ+ nella regione.
Le indagini coinvolgono diverse agenzie, tra cui la Procura federale e squadre specializzate in crimini violenti, che stanno ricostruendo orari e movimenti per identificare complici o eventuali mandanti. Viene altresì monitorata la possibile connessione con gruppi criminali locali noti per sfruttare la scopolamina e praticare aggressioni sistematiche ai turisti, accompagnate da rapine e, in casi estremi, omicidi efferati.
Finora, non sono emerse evidenze dirette che colleghino il delitto a paramilitari o altre organizzazioni criminali di ampio respiro, ma gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, valutando anche dinamiche extra-giudiziarie o ritorsioni personali. Le autorità italiane restano in stretto contatto con la procura locale, garantendo supporto e vigilanza sulle indagini.
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