Italia e 17 paesi chiedono alla Commissione di alleggerire le normative sulla deforestazione per la sostenibilità ambientale

Ecco i titoli delle sezioni in italiano:
Recentemente, diciotto paesi membri dell’Unione Europea, tra cui Italia, hanno formalmente richiesto a Bruxelles un’ulteriore semplificazione della regolamentazione europea sulla deforestazione, nota come EUDR. I ministri di paesi come Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Latvia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia hanno indirizzato una lettera alla Commissione Europea e ai commissari per l’ambiente e l’agricoltura, Jessika Roswall e Christophe Hansen. Nella missiva, si evidenzia che, nonostante la legge rappresenti un progresso significativo nella tutela delle foreste a livello globale, essa non considera adeguatamente le peculiarità di quelle nazioni che già possiedono leggi efficaci di protezione forestale e che mostrano un rischio trascurabile di deforestazione.
Questo porta a situazioni in cui le obbligazioni imposte a agricoltori, proprietari forestali e operatori risultano onerose e ingiustificate per i paesi dove il rischio di deforestazione è minimo. I ministri, quindi, esortano la Commissione Europea a includere rapidamente la Regolamentazione sulla Deforestazione nei propri piani di semplificazione, per garantire un’implementazione coordinata e efficace della normativa in tutta l’Unione. Pur evidenziando la necessità di un approccio più realistico, i ministri suggeriscono che sia opportuno rinviare ulteriormente l’entrata in vigore della regolamentazione.
Richiesta di semplificazione della regolamentazione sulla deforestazione
Diciotto nazioni europee, tra cui Italia, hanno recentemente espresso il loro desiderio di un approccio semplificato alla normativa europea sulla deforestazione, conosciuta come EUDR. In una lettera inviata alla Commissione Europea, i ministri di stati come Austria, Bulgaria e Finlandia hanno sottolineato come la legge, benché un passo avanti significativo nella protezione delle foreste, non tenga in adeguata considerazione i paesi con leggi già solide sulla tutela forestale e un rischio trascurabile di deforestazione. Essi fanno notare che le obbligazioni derivanti dalla normativa risultano eccessive per queste nazioni, imponendo requisiti che sono inadeguati rispetto al reale contesto delle loro politiche forestali.
I ministri richiedono, dunque, un’inclusione rapida della Regolazione sulla Deforestazione nei programmi di semplificazione della Commissione, al fine di assicurare un’implementazione efficace e coordinata della legge in tutti i paesi membri. Questo è visto come un passo necessario non solo per favorire una gestione sostenibile delle risorse forestali, ma anche per garantire che i produttori locali non siano penalizzati da oneri burocratici non giustificati. Sono convinti che una revisione della normativa possa ridurre le difficoltà e facilitare un’adeguata risposta alle sfide ambientali, salvaguardando nel contempo la competitività economica dei paesi membri con bassi rischi di deforestazione.
Obiettivi e scopi della normativa EUDR
La Regolamentazione sulla Deforestazione (EUDR) è stata concepita con l’obiettivo principale di minimizzare l’impatto ambientale associato all’espansione agricola, coinvolgendo commodities tra le più impattanti come il bestiame, il legno, il cacao, la soia, l’olio di palma, il caffè e la gomma. Questa normativa mira a garantire che i prodotti commercializzati nell’Unione Europea non derivino da terreni recentemente deforestati o che abbiano contribuito alla degradazione forestale. Di fondamentale importanza è la necessità di prove documentali che ogni operatore o commerciante deve fornire, le quali attestano l’origine sostenibile dei prodotti. Questa legge rappresenta un punto di vista innovativo per l’Unione, poiché stabilisce requisiti rigorosi di tracciabilità e conformità. Tuttavia, il Ministero dell’Ambiente, insieme ai rappresentanti di altri paesi, mette in evidenza come le tensioni tra l’intento di prevenire la deforestazione e il riconoscimento delle realtà variabili del rischio di deforestazione nel territorio europeo necessitino di un approccio più bilanciato.
Nonostante la positiva aspirazione di tutelare le foreste, i ministri chiedono una revisione della norma per tener conto delle spesificità dei paesi che già vantano leggi efficaci nella protezione forestale e che non presentano un rischio reale di deforestazione. Questa richiesta di semplificazione riflette il desiderio degli stati membri di coniugare la protezione ambientale con la necessità di salvaguardare la competitività dei mercati. Per i firmatari, la piena attuazione dell’EUDR deve avvenire in modo da non gravare eccessivamente sulle economie locali, specialmente in contesti dove il rischio di deforestazione è sostanzialmente contenuto.
In linea con questi principi, l’EUDR potrebbe, quindi, essere un modello di normativa eccezionale per l’armonizzazione degli sforzi di sostenibilità all’interno dell’Unione Europea, purché vengano implementate modifiche che evidenzino un’approccio più flessibile e strategico, permettendo a ciascuno stato di rispondere in modo appropriato alle vulnerabilità specifiche e alle necessità del proprio settore forestale.
Impatti sulle aziende e costi aggiuntivi
Le nuove disposizioni contenute nella Regolamentazione sulla Deforestazione (EUDR) comportano un aumento significativo dei costi per le aziende operanti nei settori coinvolti. I ministri dei diciotto paesi europei hanno evidenziato che le obbligazioni burocratiche previste dalla normativa generano un’aggravio economico sia per le imprese che per le amministrazioni locali. Questi costi addizionali non solo minano la competitività delle aziende del settore agroalimentare, ma influenzano negativamente anche altri comparti economici, come quello della bioeconomia e della gestione forestale sostenibile. L’implementazione di requisiti complessi può, inoltre, portare a un aumento dei prezzi delle materie prime, incoraggiando alcuni produttori a delocalizzare le loro attività al di fuori dell’Unione Europea.
Criticamente, i ministri mettono in evidenza il pericolo che il conflitto tra le disposizioni della normativa e l’obiettivo di competitività stabilito dalla Commissione Europea possa portare a un’inefficienza generale. L’aumento dei costi e delle difficoltà burocratiche rende difficile, se non impossibile, l’adeguamento delle aziende, specialmente quelle di piccole e medie dimensioni, ai nuovi requisiti. La lettera sottolinea quindi la necessità di una valutazione sostanziale delle norme esistenti, affinché si elimini il rischio di rendere l’Europa meno competitiva a livello globale. Misure che risultano eccessive per i paesi con un rischio trascurabile di deforestazione devono essere ripensate, affinché i requisiti di conformità non diventino un ostacolo insormontabile per gli operatori più vulnerabili.
La questione dei costi, come evidenziato dai ministri, deve essere affrontata non solo con misure di semplificazione normativa, ma anche con un dialogo costruttivo tra i vari attori del settore. È essenziale che la Commissione Europea ascolti le preoccupazioni dei paesi membri riguardo alla creazione di un ambiente normativo che incoraggi la sostenibilità senza compromettere la competitività economica. Adottando un approccio più pragmatista e affettuando un’analisi costi-benefici sulle direzioni intraprese, l’Unione può raggiungere un equilibrio più vantaggioso per tutti gli stakeholders coinvolti.
Tracciabilità e requisiti di conformità
La questione della tracciabilità dei materiali, come sottolineato dai vertici dei diciotto paesi firmatari, risulta di complessa gestione nel contesto della Regolamentazione sulla Deforestazione (EUDR). Le normative attualmente in vigore richiedono agli operatori e ai commercianti di dimostrare l’origine dei prodotti e garantire che non derivino da terreni deforestati di recente. Tuttavia, per i paesi con un rischio di deforestazione trascurabile, tali requisiti si rivelano difficilmente attuabili. I ministri hanno messo in evidenza che la tracciabilità totale e la conformità alle norme rischiano di risultare impraticabili, creando un’ulteriore barriera per le aziende operanti in queste aree. La missiva evidenzia che “l’eccessiva e ridondante due diligence” imposta da queste normative dovrebbe essere eliminata in contesti dove l’espansione agricola non incide significativamente sull’area forestale.
Si propone, pertanto, che nei paesi classificati come a basso rischio di deforestazione le normative nazionali vigenti siano riconosciute come adeguate per monitorare la conformità alla EUDR. Si suggerisce di semplificare i requisiti per i prodotti e le materie prime già presenti sul mercato dell’Unione Europea, in modo da allentare la pressione burocratica sugli agricoltori e sui proprietari forestali. È essenziale una migliore integrazione dei dataset forestali nazionali dei vari stati membri con il sistema informativo della Commissione, affinché le informazioni siano facilmente accessibili e gestibili.
In sostanza, il riconoscimento delle realtà locali attraverso una regolamentazione adeguatamente calibrata non solo supporterebbe le pratiche di sostenibilità, ma consentirebbe anche alle aziende di operare con maggiore efficienza. La sfida sta nel trovare un equilibrio tra l’esigenza di proteggere l’ambiente e la necessità di consentire operazioni economiche fluide e sostenibili. La semplificazione della tracciabilità e dei requisiti di conformità deve quindi essere una priorità per la Commissione europea, affinché i paesi con un rischio di deforestazione minimo possano continuare a prosperare nel rispetto delle normative ambientali.
Necessità di una riduzione dei carichi amministrativi
La questione della riduzione dei carichi amministrativi rappresenta un tema cruciale nella lettera indirizzata alla Commissione Europea dai diciotto stati membri, inclusa Italia. I ministri evidenziano la necessità di snellire le procedure burocratiche che derivano dalla Regolazione sulla Deforestazione (EUDR). Le attuali obbligazioni, sebbene nascano dall’intento di tutelare l’ambiente, si traducono in un onere amministrativo eccessivo per agricoltori, proprietari forestali e operatori economici, specialmente nei paesi che già adottano pratiche di gestione forestale sostenibili e presentano un rischio trascurabile di deforestazione. Questo approccio insostenibile non facilita l’adozione delle normative, ma complica ulteriormente il contesto commerciale.
I firmatari della lettera sollecitano la Commissione a integrare la Regolamentazione sulla Deforestazione nei piani di semplificazione, sottolineando che una riduzione dei carichi amministrativi contribuirebbe a garantire una corretta e coordinata attuazione della legislazione nell’intera Unione Europea. Un abbattimento delle complicazioni burocratiche permetterebbe di allineare meglio le esigenze di conformità con le reali condizioni agricole e forestali degli stati membri, migliorando così il quadro generale della competitività economica.
Inoltre, i ministri afirmano che la semplificazione delle norme amministrative deve includere una revisione dei requisiti esistenti, affinché le obiezioni derivanti dalla compliance non diventino un freno all’attività produttiva e imprenditoriale. Per i paesi con evidenti bassi rischi di deforestazione, l’adozione di sistemi nazionali esistenti sufficientemente robusti per dimostrare la conformità agli obiettivi della EUDR deve essere riconosciuta come approccio valido. Questo, a sua volta, costituirebbe un passo fondamentale per facilitare un’integrazione più agevole tra attori economici e normative europee, rendendo la gestione delle risorse forestali più efficiente e sostenibile.