Intelligenze digitali protagoniste: scopri PULSE al VEMlive 2024
PULSE: L’evento di VEMlive 2024 e l’importanza delle intelligenze digitali
Il 11 ottobre scorso si è svolto il VEMlive 2024, l’annuale incontro di VEM Sistemi che ha visto la partecipazione di oltre 500 clienti e partner, tutti uniti nell’esplorazione delle opportunità e delle sfide offerte dalle intelligenze digitali. Quest’anno, l’evento, intitolato “PULSE,” ha preso vita presso “Ruote da Sogno” a Reggio Emilia, un luogo che da tempo rappresenta un punto di riferimento per la società, simboleggiando un universo di passioni e innovazioni dinamiche.
Il programma della mattinata è stato magistralmente guidato da Chiara Martinoli, giornalista e reporter di SkyTg24, già presente al precedente evento IMPACT. PULSE ha segnato la conclusione della trilogia di eventi promossa dalla compagnia, dedicata al connubio tra obiettivi e tecnologia. Sul palco si sono susseguite diverse voci che hanno illustrato il potenziale delle intelligenze digitali, proponendo un’esplorazione approfondita del loro impatto su individui e aziende.
Stefano Bossi, Amministratore Delegato di VEM Sistemi, ha accolto i partecipanti sottolineando l’importanza di affrontare la transizione tecnologica con una mentalità aperta. Bossi ha delineato i nuovi obiettivi della compagnia, evidenziando tematiche attuali come la Continuous Threat Exposure, la Connected-Augmented Workforce, i Machine Customers, l’AI-Augmented Development e naturalmente la GenAI. Questi argomenti hanno contribuito a creare un quadro più ampio di traguardi aziendali, arricchendoli con tecnologie innovative e abilitanti.
Secondo Bossi, l’adozione di queste nuove tecnologie fornisce alle imprese l’opportunità di costruire percorsi unici verso il proprio successo, in funzione del gap percepito verso il pieno raggiungimento di questi obiettivi. Sebbene l’evoluzione tecnologica avvenga a un ritmo sostenuto, la mission di VEM Sistemi rimane immutata: rendere l’accesso alle tecnologie complesse il più semplice e immediato possibile per i clienti. Rivalutare e ampliare le competenze è, quindi, fondamentale per garantire che tutti possano trarre vantaggio dalle novità digitali.
Il coinvolgimento delle aziende in qualità di attori proattivi della trasformazione digitale è essenziale. Bossi ha concluso il suo intervento sostenendo che non ci può essere una vera immaginazione nell’adozione di queste tecnologie senza una partecipazione autentica e condivisa. L’evento PULSE di VEMlive 2024 ha dimostrato chiaramente come l’interazione tra le menti umane e le potenzialità delle intelligenze digitali possa guidare la società verso un futuro prospero e innovativo.
L’IA lavora con e per l’uomo
Nella mattinata del VEMlive 2024, Michela Balconi, rinomata esperta di psicofisiologia e neuroscienze cognitive, ha preso la parola, offrendo una prospettiva approfondita sull’interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale. La professoressa, alla guida dell’International Research Center for Cognitive Applied Neuroscience (IrcCAN), ha evidenziato come le neuroscienze possano contribuire a migliorare le dinamiche di cooperazione tra uomo e macchina.
Balconi ha messo in luce un aspetto cruciale della tecnologia: non si è ancora sfruttato a pieno il potenziale dell’IA nel supporto alle interazioni umane. La predizione dei comportamenti, la pianificazione strategica nei processi decisionali e la correzione degli errori sono solo alcune delle capacità che l’intelligenza artificiale può mettere in campo. Tuttavia, l’obiettivo più ambizioso è quello di sviluppare sistemi in grado di replicare forme di empatia, emulando le complesse interazioni che caratterizzano i rapporti tra individui. In questo contesto, la tecnologia si trasforma in un facilitante, rendendo più accessibili e familiari esperienze e situazioni ancora sconosciute.
“Dobbiamo iniziare a vedere l’intelligenza digitale non come un’entità estranea all’essere umano, ma come un alleato fondamentale per il suo benessere e per il miglioramento della qualità della vita,” ha affermato Balconi, sottolineando che il progresso tecnologico non deve mai prescindere dal miglioramento delle relazioni interpersonali.
Il contributo di Balconi suscita quindi una riflessione su come l’IA possa non solo automatizzare processi, ma anche umanizzarli, creando un ambiente dove l’uomo è al centro. Le intelligenze digitali possono fungere da ponte, facilitando la comprensione reciproca e contribuendo alla costruzione di relazioni più profonde e significative.
Questa visione di un’IA centrata sull’essere umano segna un passaggio fondamentale nella discussione attuale sul ruolo della tecnologia nella società. Le aziende devono impegnarsi a sviluppare soluzioni che non solo migliorino l’efficienza operativa, ma che siano anche in grado di elevare l’esperienza umana. In tal senso, la chiave del successo sarà saper integrare le competenze tecnologiche con una profonda comprensione delle dinamiche sociali e comportamentali.
Il messaggio della professoressa Balconi esorta a ripensare il futuro della tecnologia: un futuro in cui l’IA si configura come un partner, piuttosto che come una mera sostituzione dell’interazione umana. Man mano che proseguiamo nel nostro percorso di innovazione, sarà fondamentale mantenere al centro l’individuo, per garantire che il progresso tecnologico sia realmente al servizio della società.
Collaborazioni innovative: Cisco e Schneider Electric per la sostenibilità
Durante il VEMlive 2024, l’attenzione si è spostata su un’importante anteprima di collaborazione tra Cisco Italia e Schneider Electric, due leader nel campo della tecnologia e della sostenibilità. In un’intervista doppia, Gianmatteo Manghi, AD di Cisco Italia, e Silvia Olchini, VP Secure Power Italy di Schneider Electric, hanno discusso come le loro sinergie stiano segnando una svolta decisiva nella creazione di ambienti di lavoro più sostenibili.
In un contesto di crescente necessità di soluzioni ecologiche, Manghi ha evidenziato la sfida odierna di progettare spazi collaborativi all’insegna della sostenibilità. “Stiamo cercando di rendere il lavoro non solo produttivo, ma anche in grado di rispettare l’ambiente,” ha affermato. Ciò implica l’integrazione di tecnologie che rendano il lavoro flessibile e stimolante, senza compromettere la salute del nostro pianeta.
Olchini ha arricchito la discussione presentando il concetto di smart building, edifici intelligenti progettati per utilizzare al meglio le tecnologie digitali al fine di migliorare le dinamiche lavorative. Questi spazi non solo ottimizzano la produttività, ma sono anche orientati a ridurre l’impatto ambientale, allineandosi così agli obiettivi di decarbonizzazione globali.
La partnership tra Cisco e Schneider Electric si concretizza in una piattaforma avanzata che consente una gestione e un monitoraggio ottimizzati degli spazi interni. Grazie all’integrazione dei prodotti di Schneider Electric con le soluzioni digitali di Cisco, le aziende possono implementare strategie lungimiranti che si concentrano sulla sostenibilità. Questo approccio permette di ridurre il consumo energetico negli ambienti di lavoro, senza sacrificare il comfort e la funzionalità.
In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo cruciale nella gestione delle risorse, la necessità di migliorare l’efficienza e ridurre le emissioni è più pressante che mai. “Con l’aumento dell’uso dell’IA, è imperativo progettare data center e uffici che non solo siano più efficienti, ma che siano anche in grado di affrontare le sfide di sostenibilità,” ha sottolineato Manghi. L’idea di un’economia circolare si fa strada, suggerendo che ridurre l’impatto ambientale può e deve andare di pari passo con l’innovazione tecnologica.
Olchini ha concluso rimarcando la prospettiva condivisa dalle due aziende: collaborare per costruire un futuro sostenibile e innovativo. “L’unione delle forze è fondamentale,” ha detto, “non solo per rispondere alle sfide attuali, ma anche per preparare le generazioni future a uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente.” La visione presentata da Cisco e Schneider Electric all’evento VEMlive 2024 rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui tecnologia e sostenibilità camminano di pari passo, facile da implementare e accessibile a tutte le aziende che desiderano partecipare attivamente alla transizione ecologica.
Verso una mobilità sostenibile: opportunità delle auto autonome
Durante l’evento VEMlive 2024, il Direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, Sergio Savaresi, ha presentato un intervento focalizzato sulle potenzialità delle automobili autonome, sottolineando il loro ruolo cruciale nella realizzazione di un sistema di mobilità più sostenibile. Con il crescente interesse verso le auto elettriche, Savaresi ha chiarito che queste da sole non sono sufficienti per migliorare la vivibilità delle città. È imperativo, ha detto, investire anche nello sviluppo di tecnologie per veicoli a guida autonoma, che possano supportare nuove forme di mobilità condivisa.
Il ricercatore ha illustrato come la sperimentazione sull’autodinamismo possa contribuire significativamente al car sharing sostenibile, un concetto che non solo ottimizza la movimentazione urbana, ma promuove anche il recupero di spazi nella città. Infatti, negli ultimi anni, il team di ricerca Move del Politecnico ha messo in campo progetti innovativi, dal motorsport autonomo alla 1000 Miglia Autonomous Drive, esplorando scenari in cui le auto a guida autonoma non sono viste come singoli veicoli, ma come parte di un ecosistema di mobilità integrata.
Savaresi ha evidenziato i progressi già ottenuti e quanto siano promettenti i risultati di queste ricerche. Il prossimo passo del team prevede di testare un modello di car sharing che unisca veicoli elettrici e a guida autonoma, mirando a una mobilità attiva che possa alleggerire il traffico e ridurre l’impatto ambientale. L’idea è di liberare le strade da veicoli privati, incentivando l’uso di sistemi condivisi. Ciò non solo migliorerà l’efficienza del trasporto urbano, ma contribuirà anche a creare un ambiente più pulito e vivibile per tutti.
Inoltre, Savaresi ha avvertito che, per realizzare tale visione, è necessario superare alcune barriere attuali. La tecnologia deve essere accompagnata da una strategia chiara, che coinvolga non solo gli ingegneri e i tecnici, ma anche le istituzioni pubbliche e la comunità, per promuovere un cambiamento culturale nella percezione della mobilità. La collaborazione tra università, enti locali e aziende sarà cruciale per implementare un modello di trasporto che favorisce l’uso delle tecnologie emergenti non per sostituire, ma per migliorare l’esperienza di viaggio.
Con queste premesse, il percorso verso una mobilità sostenibile attraverso le auto autonome si delinea come un’opportunità imperdibile per le città moderne, chiamate a rispondere a sfide ecologiche e logistiche sempre più pressanti. La direzione intrapresa deve quindi essere quella di pianificare un futuro in cui la tecnologia si integri armoniosamente con la vita quotidiana, promuovendo una mobilità che sia non solo efficiente, ma anche socialmente responsabile.
Prepararsi alle sfide tecnologiche: un futuro di crescita e innovazione
Nel corso del VEMlive 2024, Marco Bubani, Direttore Innovazione di VEM Sistemi, ha condiviso insight cruciali sulle prospettive future in un contesto tecnologico in rapido cambiamento. Presentando un panorama articolato, Bubani ha anticipato le sessioni pomeridiane dell’evento, ciascuna dedicata a specifici percorsi tecnologici mirati a esplorare opportunità e sfide che le aziende devono affrontare nell’era dell’intelligenza artificiale.
Le sessioni denominate Intelligence Pulse, Defense Pulse e Compliance Pulse si concentrano rispettivamente sul potenziamento delle infrastrutture attraverso l’IA, sull’implementazione di soluzioni di sicurezza per la protezione dei dati e sulla costruzione di una cultura di sicurezza in conformità con la normativa NIS2. Questi temi, ha esplicitato Bubani, evidenziano l’importanza di una pianificazione strategica che vada oltre l’implementazione superficiale delle tecnologie e abbracci una visione integrata e olistica.
In particolare, Bubani ha sottolineato come una potente tecnologia come l’intelligenza artificiale necessiti di elevate capacità computazionali e una gestione dei dati che molte aziende non sono ancora pronte ad affrontare. “Per affrontare questa sfida, è fondamentale potenziare le infrastrutture, progettando soluzioni che siano scalabili, flessibili e sempre aggiornate,” ha chiarito. L’integrazione di architetture abilitanti e una solida strategia di gestione dei dati sono essenziali per massimizzare il valore dell’IA nel contesto aziendale.
Tuttavia, perché l’adozione dell’IA porti realmente benefici, è cruciale prendere in considerazione anche le sfide legate alla cybersecurity. L’uso di questa tecnologia, mentre offre enormi vantaggi, introduce anche scenari complessi dove i rischi di attacco si amplificano. “L’intelligenza artificiale non deve essere vista solo come una risorsa, ma anche come una potenziale vulnerabilità,” ha aggiunto Bubani, instaurando una riflessione fondamentale sulla necessità di coniugare innovazione con sicurezza.
Bubani ha chiuso la sua presentazione con un avvertimento chiaro: “La tecnologia avanza a un ritmo più veloce di quanto gli esseri umani possano assorbirla.” In questo contesto, le aziende devono essere sempre pronte a cogliere le opportunità e fronteggiare le sfide del cambiamento tecnologico, assecondando un modello di business orientato all’innovazione continua. “Chi riuscirà a comprendere come adattarsi per primo a questi cambiamenti avrà un vantaggio competitivo decisivo,” ha concluso, lasciando il pubblico con spunti riflessivi sulla strada da percorrere.
Con queste considerazioni, la visione di Bubani mette in luce l’importanza di un approccio strategico e lungimirante nell’affrontare il futuro, evidenziando come la preparazione e la proattività siano la chiave per navigare con successo nel mare tempestoso della trasformazione digitale.