Intelligenza Artificiale sotto il dominio Incontrastato delle Big Tech come Microsoft rischia l’indipendenza?
L’Influenza di Big Tech sull’Intelligenza Artificiale
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) è diventata un campo in rapida espansione, attirando l’attenzione e gli investimenti da parte delle più grandi aziende tecnologiche mondiali. La recente situazione di OpenAI, con il predominio esercitato da Microsoft, è solo l’ultimo esempio di un fenomeno molto più ampio. In realtà, il settore dell’AI è fortemente influenzato, se non completamente dominato, dalle cosiddette Big Tech: aziende come Microsoft, Amazon e Google.
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Il caso di OpenAI, che ha ceduto una parte significativa del suo controllo a Microsoft, dimostra come queste grandi aziende siano in grado di esercitare un’influenza determinante sui progetti e le direzioni intraprese nel campo dell’AI. Questo avviene non solo attraverso investimenti diretti, ma anche tramite la fornitura di infrastrutture tecnologiche essenziali per lo sviluppo e il training dei sistemi di AI.
La Corsa al Fondo del Mercato AI
Questo dominio di Big Tech non è privo di conseguenze. La concentrazione del potere nelle mani di poche grandi aziende solleva problemi non solo per il mercato, ma anche per la democrazia, la cultura e l’autonomia individuale e collettiva. Queste aziende, già note per i loro modelli di business basati sulla sorveglianza invasiva, stanno ora raccogliendo i profitti nel settore dell’AI, spesso a scapito dell’interesse pubblico.
Inoltre, l’attuale modello di sviluppo dell’AI favorisce un approccio competitivo che porta alla rilascio di sistemi non completamente pronti, in un tentativo da parte delle Big Tech di mantenere la loro posizione dominante. Ciò significa che i progressi nell’AI potrebbero essere guidati più da interessi commerciali che da considerazioni etiche o di sicurezza【24†fonte】.
Big Tech: Guardiano e Gatekeeper dell’AI
La dipendenza da Big Tech si riflette anche nel modo in cui le startup di AI si approcciano allo sviluppo dei loro prodotti. Per esempio, OpenAI ha concesso in licenza esclusiva il suo sistema GPT-4 e altri modelli a Microsoft in cambio dell’accesso alla sua infrastruttura informatica. Questo esemplifica come le nuove entrate nel campo dell’AI siano spesso vincolate dalle risorse e dall’influenza delle grandi aziende tecnologiche.
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La Battaglia per il Futuro dell’Intelligenza Artificiale
Il Dilemma del Modello di Business nell’AI
Un altro aspetto importante è la mancanza di un modello di business chiaro per l’AI che non sia legato all’aumento dei profitti delle Big Tech attraverso i servizi cloud. Ciò è particolarmente rilevante quando si considerano i costi elevati associati alla formazione e allo sviluppo di sistemi di AI.
Strategie e Movimenti di Big Tech
Big Tech sta diventando sempre più assertiva nel proteggere il suo controllo sul mercato. La situazione di OpenAI ha messo in luce come le grandi aziende tecnologiche possano influenzare o addirittura controllare i più piccoli attori del settore. Questo episodio ha inviato un chiaro messaggio alle altre aziende che dipendono da Big Tech, costringendole a conformarsi alle regole non scritte imposte dalle grandi corporazioni.
Il Ruolo della Regolamentazione
La regolamentazione potrebbe offrire una soluzione, ma spesso le politiche governative finiscono per rafforzare, anziché mitigare, il potere di queste compagnie. Per esempio, l’investimento di Microsoft nel settore cloud nel Regno Unito dimostra come le grandi aziende possano usare i loro fondi e la loro influenza politica per plasmare le regole del mercato a loro vantaggio, anche di fronte a indagini e studi che sollevano preoccupazioni sul loro comportamento anticoncorrenziale.
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La Necessità di Nuove Regole
Per contrastare l’influenza di Big Tech sull’AI, è necessario un regime di responsabilità robusto e significativo. Ciò include mandati di trasparenza aggressivi per chiarire questioni fondamentali come i dati accessibili dalle aziende AI per allenare i loro modelli. Inoltre, sono necessari regimi di responsabilità che costringano le aziende a dimostrare di soddisfare gli standard di base in termini di privacy, sicurezza e imparzialità prima del rilascio pubblico dei loro prodotti AI.
Infine, per affrontare il problema della concentrazione, sono necessarie regolamentazioni audaci che impongano la separazione aziendale tra i diversi livelli dello stack AI e impediscano a Big Tech di sfruttare il suo dominio nell’infrastruttura per consolidare la sua posizione nel mercato dei modelli e delle applicazioni AI.
Il Paradigma dell’AI e la Sua Dipendenza da Big Tech
La discussione sull’attuale paradigma dell’intelligenza artificiale non può prescindere dal riconoscere la sua intrinseca dipendenza da Big Tech. Questa realtà è evidenziata dalla dinamica tra OpenAI e Microsoft, dove quest’ultima ha ottenuto un ruolo decisivo nel consiglio di amministrazione di OpenAI. Questo esemplifica come le grandi aziende tecnologiche non solo possiedano il potere computazionale e i dati necessari per lo sviluppo dell’AI, ma abbiano anche una portata di mercato vastissima che le rende indispensabili per qualsiasi entità che voglia competere nel campo dell’AI.
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La Competizione nel Settore dell’AI
La competizione nel settore dell’AI è spesso una gara al ribasso, dove le aziende cercano di rilasciare sistemi prima che siano veramente pronti, nel tentativo di mantenere o espandere la loro posizione dominante. Questo può portare alla messa in commercio di prodotti AI che non sono stati sufficientemente testati o perfezionati, con possibili rischi per gli utenti e la società in generale.
Concentrazione di Potere e Rischio Democratico
La concentrazione del potere nelle mani di pochi attori corporativi rappresenta una minaccia non solo per il mercato, ma anche per la democrazia e l’autonomia individuale e collettiva. Se non controbilanciata da un’adeguata regolamentazione, questa tendenza potrebbe portare a un ulteriore rafforzamento delle aziende che hanno già tratto vantaggio da modelli di business basati sulla sorveglianza invasiva.
Investitori e Ciclo di Stampa frenetico
Gli investitori, che hanno rapidamente spostato la loro attenzione dal Web3 al metaverso e ora all’AI, sono ansiosi di realizzare rendimenti in un ecosistema guidato da un ciclo di stampa frenetico. Questo spinge le valutazioni verso IPO e acquisizioni redditizie, anche se le promesse della tecnologia in questione potrebbero non essere mai realizzate.
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La Visione di Microsoft e il Futuro dell’AI
Microsoft ha recentemente compiuto passi significativi nel settore dell’AI, come dimostrato dal suo investimento di £2,5 miliardi nella costruzione di infrastrutture cloud nel Regno Unito. Questo è un esempio di come le grandi aziende tecnologiche usino la loro influenza per modellare il mercato in modo che corrisponda ai loro interessi, anche di fronte a indagini e studi che sollevano preoccupazioni sul loro comportamento anticoncorrenziale.
Verso una Nuova Regolamentazione dell’AI
Per affrontare queste sfide, è essenziale implementare una regolamentazione che ponga gli interessi del pubblico sopra le promesse delle aziende. Ciò include mandati di trasparenza aggressivi e regimi di responsabilità che costringano le aziende a dimostrare di soddisfare gli standard di base in termini di privacy, sicurezza e imparzialità. Inoltre, è necessario introdurre regolamentazioni che forzino la separazione aziendale tra i diversi livelli dello stack AI, impedendo così a Big Tech di sfruttare il suo dominio nell’infrastruttura per consolidare la sua posizione nel mercato dei modelli e delle applicazioni AI.
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