Intelligenza artificiale e diritto d’autore nelle professioni: novità, regole e obblighi legali aggiornati

Applicazione dell’intelligenza artificiale nelle professioni intellettuali
L’approvazione della nuova legge quadro sull’intelligenza artificiale (IA) segna un punto di svolta fondamentale nell’introduzione di questa tecnologia nelle professioni intellettuali, delineando con precisione ambiti e limiti d’impiego per garantire un utilizzo responsabile e rispettoso del lavoro umano. Il provvedimento si concentra su contratti di prestazione d’opera intellettuale, regolamentando l’uso dell’IA in modo da preservare il ruolo imprescindibile del contributo creativo umano.
Indice dei Contenuti:
▷ Lo sai che da oggi puoi MONETIZZARE FACILMENTE I TUOI ASSET TOKENIZZANDOLI SUBITO? Contatto per approfondire: CLICCA QUI
Le disposizioni normative riguardano esclusivamente le prestazioni professionali intellettuali regolate dal codice civile, in particolare dagli articoli 2229 a 2238, escludendo qualsiasi applicazione su opere già esistenti o cedute, come nel caso dei diritti editoriali. Questo implica che l’intelligenza artificiale non può essere utilizzata per replicare o sostituire lavori creativi già realizzati senza un incarico specifico, tutelando così le opere pregresse e il rapporto diretto tra professionista e committente.
PROMO BIGLIETTO A SOLI 57 CHF – USA IL CODICE SCONTO : LFF25ASSODIG
Inoltre, la legge sottolinea che l’impiego dell’IA è ammesso unicamente per attività strumentali e di supporto, non per sostituire la centralità del contributo intellettuale umano. L’intelligenza artificiale si configura quindi come uno strumento ausiliario al servizio del professionista, volto ad agevolarne le attività ma non a compromettere la natura creativa e originale del lavoro svolto. Il valore del lavoro umano rimane quindi prioritaria e imprescindibile nell’ambito delle prestazioni intellettuali.
Trasparenza e rapporto di fiducia con il cliente
La legge quadro sull’intelligenza artificiale impone obblighi stringenti di trasparenza, fondamentali per tutelare il rapporto fiduciario tra professionista e cliente. È obbligatorio che ogni utilizzo di sistemi basati su IA venga comunicato in modo chiaro, comprensibile e completo al committente. Tale obbligo mira a garantire che il destinatario del servizio possa comprendere pienamente l’entità e la natura dell’intervento tecnologico nell’elaborazione del lavoro intellettuale.
Questa misura risponde alla necessità di evitare fraintendimenti riguardanti l’origine e la qualità delle prestazioni, preservando la legittima aspettativa del cliente rispetto alla responsabilità e all’autorevolezza del professionista. Il principio di trasparenza diventa quindi un elemento imprescindibile per mantenere integro un rapporto fondato sulla fiducia e sulla correttezza, valori imprescindibili nelle attività intellettuali.
Il professionista resta interamente responsabile del risultato finale, anche se si avvale di strumenti IA; pertanto, la comunicazione trasparente funge da tutela per entrambe le parti, assicurando chiarezza sulle procedure utilizzate e sul reale apporto umano nel processo creativo.
Diritto d’autore e utilizzo dei dati nelle opere generate con intelligenza artificiale
Il nuovo quadro normativo introduce una disciplina precisa riguardo al diritto d’autore in relazione alle opere realizzate con il supporto dell’intelligenza artificiale (IA), ribadendo il principio fondamentale della necessaria origine umana delle creazioni protette. In particolare, viene chiarito che, pur potendo l’IA assistere nel processo creativo, il risultato deve rappresentare il frutto originale del lavoro intellettuale dell’autore. Questa distinzione è cruciale per tutelare la paternità artistica e garantire che il riconoscimento giuridico sia esclusivamente attribuito all’apporto umano.
La legge aggiorna altresì le modalità di utilizzo delle opere protette per l’addestramento dei sistemi IA. L’estrazione di testi e dati da materiali disponibili online o archivi digitali è ammessa solo se effettuata in piena conformità con le norme vigenti sul diritto d’autore, in particolare rispettando le eccezioni delineate dagli articoli 70-ter e 70-quater della legge n. 633/1941. Tale impostazione mira a bilanciare l’esigenza di sviluppo tecnologico con la protezione dei diritti dei titolari delle opere.
Ne consegue che l’uso di contenuti protetti per alimentare modelli di IA, inclusi quelli generativi, deve avvenire esclusivamente attraverso canali legittimi, evitando ogni forma di sfruttamento illecito o pregiudizio ai diritti esclusivi degli autori. Questo principio rafforza il rispetto della proprietà intellettuale e produce un punto di riferimento normativo imprescindibile per chi opera nel campo dell’intelligenza artificiale.