Influencer e nuove norme previdenziali: come cambia la gestione dell’INPS
Normative previdenziali per influencer e content creator
L’attesa circolare dell’INPS, prevista entro la fine di dicembre, delineerà dettagliatamente i criteri generali e gli obblighi previdenziali per gli influencer e i content creator, categorie di professionisti sempre più rilevanti nell’ambito digitale. Questo intervento normativo emerge in risposta alla crescita esponenziale di questi nuovi lavori, che hanno trovato un loro spazio significativo nei meccanismi economici attuali. Durante l’evento “C come Economy. Risposte concrete a un mondo virtuale” tenutosi a Roma, sono stati discussi gli aspetti fondamentali della futura regolamentazione, sottolineando l’importanza di fornire certezze e diritti a lavoratori che operano in piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube.
La circolare si prefigge di chiarire ai lavoratori come l’ordinamento previdenziale, storicamente concepito per professioni tradizionali, verrà adattato alle specificità della creator economy. Con l’introduzione di norme dedicate, si intende tutelare i diritti dei content creator, che fino a oggi hanno operato senza un quadro normativo chiaro. Il rilascio del codice Ateco (73.11.03), che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2025, rappresenta un passo verso la formalizzazione di questo settore, facilitando così l’inquadramento lavorativo e fiscale per chi produce contenuti digitali.
Obblighi contributivi previsti dalla circolare INPS
La circolare che l’INPS si appresta a pubblicare stabilirà chiaramente gli obblighi contributivi per gli influencer e i content creator. Queste direttive sono un passo fondamentale verso la definizione di un quadro normativo coerente e preciso. A partire dalla data di attuazione indicata nella circolare, i professionisti del digitale dovranno contribuire al sistema previdenziale nazionale, con modalità stabilite dalla normativa vigente.
Il documento si occuperà di delineare le modalità di calcolo e le scadenze dei versamenti contributivi, che potrebbero differire a seconda delle specifiche categorie di contenuti e delle modalità di guadagno. È previsto che gli influencer siano tenuti a registrarsi presso l’INPS e a ottenere un codice identificativo che permetterà una corretta gestione dei contributi. Sarà anche necessario che ogni influencer lavori a stretto contatto con commercialisti o esperti fiscali per garantire una corretta pianificazione delle proprie obbligazioni tributarie e previdenziali.
Inoltre, la circolare affronterà problematiche correlate al regime fiscale, affrontando l’importanza di una regolarizzazione da parte di tutti i professionisti per prevenire possibili sanzioni. È imperativo che i content creator comprendano gli obblighi che derivano dalla loro attività, poiché la non conformità potrebbe comportare difficoltà legali ed economiche significative.
Queste nuove normative nascono dalla necessità di integrare il lavoro digitale all’interno del sistema previdenziale italiano, un passo che porterà invariabilmente a una maggiore protezione sociale per i lavoratori del settore. Con l’adeguamento delle normative, l’INPS intende promuovere una cultura di legalità e responsabilità, sensibilizzando i professionisti sui loro diritti e doveri.
Impatto economico della creator economy in Italia
La creator economy rappresenta un fenomeno in continua crescita nel panorama economico italiano, con un valore di mercato stimato in circa 4 miliardi di euro secondo il report I-Com 2024. Di questo importo, la maggior parte deriva dalla piattaforma Instagram, che genera un fatturato di ben 3,3 miliardi di euro. Seguono TikTok e YouTube, con introiti pari a rispettivamente 446,88 milioni e 279,65 milioni di euro. Questo scenario evidenzia come i creatori di contenuti digitali stiano rivestendo un ruolo cruciale nell’economia attuale, riuscendo a generare un guadagno medio di circa 84.000 euro annui.
In questo contesto, l’occupazione diretta generata dalla creator economy è significativa, con oltre 18.110 posti di lavoro a tempo pieno, numero che sale a oltre 51.382 se si considerano anche le posizioni indirette. Questi dati evidenziano il potenziale economico di un settore che è ancora in fase di definizione e regolamentazione. Non sorprende, quindi, che l’Italia si posizioni come terzo paese in Europa per numero di influencer, con circa 37.700 professionisti attivi nella creazione di contenuti, superata solo da Spagna e Regno Unito.
La crescita esponenziale di questo settore ha reso urgente la necessità di un intervento normativo, che possa fornire le basi per il riconoscimento e la regolamentazione di queste nuove professioni. Le misure messe in campo dall’INPS mirano a garantire una maggiore protezione dei diritti di questi lavoratori, integrandoli nel sistema previdenziale nazionale e contribuendo così alla sostenibilità economica complessiva del paese.
Evasione fiscale e regolamentazione del settore
La mancanza di una regolamentazione adeguata per i content creator ha comportato, fino ad oggi, frequenti casi di evasione fiscale. I profili professionali emergenti, in particolare quelli legati all’attività di influencer, hanno operato in uno scenario caratterizzato da regole obsolete e da un inquadramento giuridico insufficiente. Questo ha portato a situazioni in cui molti creatori di contenuti non hanno registrato correttamente i propri guadagni, sottovalutando gli obblighi fiscali e previdenziali a cui sono tenuti.
In questo contesto, l’introduzione del codice Ateco (73.11.03) stabilito per la categoria dei content creator, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2025, rappresenta un passo fondamentale verso la formalizzazione della professione. Tale codice non solo permetterà una classificazione chiara, ma agevolerà anche la rilevazione dei redditi e il conseguente monitoraggio da parte delle autorità fiscali. È essenziale che i professionisti del settore comprendano la portata di tali cambiamenti, sottolineando l’importanza della registrazione e della corretta gestione fiscale.
L’INPS, con la sua imminente circolare, si prefigge non solo di delineare gli obblighi previdenziali, ma anche di affrontare in modo deciso le problematiche legate alla regolarizzazione fiscale. Un’informazione chiara sugli obblighi giuridici potrà diminuire il rischio di sanzioni, offrendo ai content creator una opportunità per contribuire in modo leale ed efficiente al sistema previdenziale italiano. La regolamentazione di questo settore è dunque vista come un passo cruciale per garantire il rispetto delle leggi e l’integrazione dei professionisti digitali all’interno del mercato del lavoro.
Il futuro del lavoro digitale e la previdenza sociale
Con l’evoluzione della creator economy e la crescente rilevanza degli influencer e dei content creator, si prospettano nuovi scenari per il lavoro digitale e il sistema previdenziale. L’arrivo della circolare INPS segna un passo cruciale verso l’integrazione di queste professioni emergenti all’interno della rete di protezione sociale italiana. La regolamentazione prevista non è solo una formalità burocratica; rappresenta un riconoscimento ufficiale di un settore in rapida espansione che richiede un adeguato supporto normativo.
Il futuro del lavoro digitale implica una serie di sfide e opportunità, dove l’adeguamento delle norme previdenziali sarà fondamentale per garantire diritti e tutele ai lavoratori coinvolti. Con l’introduzione di obblighi specifici, non solo si mira a tutelare i diritti dei professionisti, ma si promuove anche una maggiore consapevolezza riguardo l’importanza della previdenza sociale. Infatti, l’inserimento dei content creator nel sistema previdenziale permetterà loro di accedere a benefici cruciali, come la pensione e altre forme di supporto economico in caso di difficoltà.
In questa nuova era del lavoro digitale, è indispensabile che i professionisti comprendano appieno le loro responsabilità contributive e fiscali. La pianificazione previdenziale dovrà diventare una priorità per ogni influencer, dato che il loro modello di business presenta specificità che potrebbero influenzare la loro posizione contributiva nel lungo termine. L’adeguamento alla normativa non solo rinforza il sistema previdenziale, ma favorisce anche la creazione di un ambiente di lavoro più responsabile e sostenibile.
Con la promozione di un dialogo tra le istituzioni e i professionisti del digitale, si favorisce il riconoscimento di nuovi diritti, assicurando al contempo che le sfide legate alla digitalizzazione siano affrontate in modo proattivo e inclusivo. Un sistema previdenziale aggiornato e reattivo sarà imprescindibile per il mantenimento della competitività dell’Italia nel panorama internazionale della creator economy.