IMU: Aliquote e Novità sui Versamenti in Acconto e Saldo da Conoscere
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Il nuovo prospetto delle aliquote IMU 2025
Con l’introduzione del nuovo prospetto delle aliquote IMU per il 2025, si segnala un’importante innovazione nella gestione delle delibere fiscali da parte dei Comuni. In base a quanto delineato dall’articolo 1, commi 756 e 757 della legge n. 160 del 2019, è fondamentale che le delibere vengano create esclusivamente attraverso l’applicazione “Gestione IMU”, accessibile nel Portale del federalismo fiscale. Questa applicazione permette ai Comuni di selezionare le fattispecie impositive in linea con le disposizioni vigenti, come stabilito dal decreto del Vice Ministro dell’economia e delle finanze del 7 luglio 2023, e successivamente modificato dal decreto del 6 settembre 2024. La tempistica di approvazione è dunque cruciale: il prospetto deve essere approvato dal Consiglio Comunale entro il termine per l’adozione del bilancio di previsione, fissato al 31 dicembre dell’anno precedente (prorogato al 28 febbraio per quest’anno). A tal fine, il prospetto approvato dovrà essere trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) attraverso l’applicazione stessa. Importante notare che dal 2025 non sarà più necessario inviare separatamente la delibera al MEF, essendo sufficiente indicarne gli estremi durante la trasmissione del prospetto. Pertanto, vi è un forte incentivo per i Comuni a conformarsi a queste scadenze per garantire la validità delle nuove aliquote.
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Aliquote base e autonomia comunale
Le aliquote base dell’IMU per il 2025 sono state definite in modo chiaro dalla normativa vigente, con l’intento di mantenere un certo ordine e prevedibilità nel sistema tributario. Per quanto riguarda le abitazioni principali, le aliquote fissate sono dello 0,5%, con la possibilità di una riduzione fino all’azzeramento o un incremento di massimo 0,1%. Riguardo ai fabbricati rurali strumentali, l’aliquota è stabilita allo 0,1%, con possibilità di abbattimento. I terreni agricoli sono soggetti a un’aliquota base dello 0,76%, che può variare fino all’1,06%. Le aziende e gli immobili del gruppo “D” presentano un’aliquota dello 0,86%, con un potenziale aumento fino all’1,06%. Altri fabbricati hanno la stessa aliquota, con margini di modifica che possono raggiungere l’1,14%. Le opzioni di modifica delle aliquote evidenziano l’autonomia locale, ma all’interno di limiti predeterminati che il Comune non può superare.
Fattispecie | Aliquote base | Autonomia comunale |
Abitazione principale A/1, A/8, A/9 e relative pertinenze | 0,5% (con detrazione di 200 euro) | Aumento dello 0,1% o diminuzione fino all’azzeramento. |
Fabbricati rurali strumentali (art. 9, comma 3-bis del D.L. n. 557/1993) | 0,1% | Al ribasso, fino all’azzeramento. |
Terreni agricoli | 0,76% | Aumento sino all’1,06% o diminuzione fino all’azzeramento. |
Immobili produttivi “gruppo “D” | 0,86%, di cui: la quota pari allo 0,76% allo Stato, la quota eccedente ai Comuni | Aumento sino all’1,06%. |
Altri fabbricati | 0,86% | Aumento sino all’1,06% (in alcuni casi elevabile all’1,14% – in ipotesi ex comma 755 L.n°160/2019) o diminuzione fino all’azzeramento. |
Aree fabbricabili | 0,86% | Aumento sino all’1,06% (elevabile all’1,14% in ipotesi ex comma 755 L.n°160/2019). |
È opportuno sottolineare che i Comuni non hanno la libertà di stabilire aliquote superiori ai limiti consentiti dalla legge, come nel caso dei terreni agricoli, i quali possono non essere soggetti a imposizione IMU se si verificano particolari condizioni di esenzione. Queste restrizioni indicano un tentativo di mantenere un equilibrio tra le esigenze fiscali pubbliche e la sostenibilità economica dei contribuenti.
Implicazioni per i contribuenti e tempistiche di approvazione
Le recenti modifiche alla gestione delle aliquote IMU comportano significative implicazioni per i contribuenti e richiedono una particolare attenzione alle tempistiche di approvazione delle delibere da parte dei Comuni. Se un Comune non riesce a pubblicare il nuovo prospetto delle aliquote entro il termine stabilito, ovvero il 14 ottobre, si applicheranno automaticamente le aliquote di base. In questo caso, fino all’adozione della nuova delibera, i contribuenti continueranno a pagare secondo le aliquote predefinite, potendo quindi fronteggiare una situazione di incertezza. È quindi imperativo che i Comuni rispettino le scadenze, non solo per garantire la continuità del servizio pubblico, ma anche per evitare possibili aggravi sulle finanze dei cittadini. Inoltre, il nuovo sistema di approvazione non conferisce maggiore libertà ai Comuni nella definizione delle aliquote, mantenendo una rigida adesione agli schemi normativi già esistenti, il che potrebbe risultare controproducente in caso di necessità di variazioni più flessibili per rispondere alle esigenze locali.
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